Lanciano. Gridavano “Antifascista di merda”. Il Centro Sociale Zona 22 accusa esponenti di Casa Pound dell’aggressione
da Chieti, Alessio Di Florio
Un trauma cranico, svariate lesioni ed ecchimosi al volto, dieci giorni di prognosi. Sono le conseguenze subite da un ragazzo di Lanciano, Alessandro, dopo l’aggressione subita durante le “Feste di settembre” di quest’anno. La denuncia è del Centro Sociale Autogestito Zona22 e del Laboratorio Sociale Largo Tappia: mentre le migliaia di persone che hanno animato le feste erano concentrate sui tradizionali fuochi d’artificio, Alessandro, è stato vittima di una brutale aggressione alla Stazione Vecchia della città. “L’hanno picchiato in cinque, senza dargli neanche il tempo di reagire, colpendolo alle spalle e accanendosi sulla sua faccia e sulla sua testa con calci, pugni e sputi. Da vili e da codardi. Quando gli amici di Alessandro sono riusciti a fermarli, lo hanno lasciato a terra, con la faccia sporca di sangue e il fiato spezzato” scrivono i due sodalizi che sottolineano “Alessandro però li ha riconosciuti, e alla fine ha deciso di denunciarli”. Prima di allontanarsi i cinque aggressori hanno urlato contro il ragazzo, attivo in questi anni nelle lotte ambientali (contro Ombrina Mare in primis), per i diritti civili e contro ogni discriminazione, “Antifascista di merda”.
Zona22 e Laboratorio Sociale Largo Tappia plaudono alla scelta di Alessandro di denunciare, una scelta coraggiosa che auspicano possa essere di esempio e spronare altre vittime di violenze a non subire senza reagire. I due movimenti antifascisti accusano dell’aggressione esponenti di Casa Pound e hanno proposto all’amministrazione comunale di approvare una delibera comunale, come accaduto in altre città, che vieta l’occupazione di spazi pubblici ad organizzazioni neofasciste. Il segretario regionale di SI Daniele Licheri, dopo aver ricordato l’aggressione davanti ad un circolo ARCI a Pescara, scrive che se i fatti “denunciati da Zona22 saranno confermati” in Abruzzo ci sarebbe una gravissima questione dell’aumento di violenze.
I fascisti del terzo millennio sulla loro pagina facebook hanno, come già accaduto in passato, definito le accuse strumentali e frutto di “odio politico” e “volontà di diffamare sistematicamente”. Il loro obiettivo, come ci racconta quotidianamente la cronaca nazionale, è solo di fare iniziative sociali e benefiche. E se non avessero tutto quanto fanno antifascisti, migranti, organizzazioni di volontariato progressiste, antirazzisti, associazioni per i diritti civili, ong ed altri …
Dopo quest’episodio il Laboratorio Sociale Largo Tappia su facebook ha evidenziato la necessità dell’antifascismo oggi, dell’opposizione ad una retta parallela alla democrazia. Una retta, scrivono i militanti, che si nutre delle divisioni della società e lotta per ampliarle piuttosto che che per ridurle.