Forza Nuova prova a impedire l’assegnazione di un alloggio popolare a una famiglia di origine eritrea. Scontri con la polizia, cinque arrestati.
di Ercole Olmi
Sono tre gli agenti di polizia feriti alla testa da alcuni sampietrini lanciati durante gli scontri con appartenenti a Forza Nuova (non è reato, secondo la Cassazione, definirli nazifascisti), che hanno cercato di impedire l’assegnazione regolare di una casa popolare ad una famiglia di origine eritrea. Secondo le agenzie di stampa, durante le operazioni di sgombero di chi occupava l’appartamento, un gruppo di circa 30 persone si è radunato per protestare davanti alla casa popolare dell’Ater, nel quartiere del Trullo, alla periferia di Roma.
I manifestanti avrebbero impedito l’ingresso dei nuovi assegnatari lanciando oggetti contro le forze dell’ordine presenti. Cinque arrestati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Sono esponenti di Roma ai Romani, una sigla ormai inglobata da Forza nuova che rivendica le gesta del Trullo. Tra loro c’è anche il leader Giuliano Castellino, responsabile delle politiche sociali del partito fondato da Fiore.
La sua traiettoria “politica” decolla dalla curva sud dell’Olimpico quando, assieme ai “futuristi” di Casapound mette su il gruppo romanista Padroni di casa. Seguiranno le gesta di Mse, Movimento sociale europeo, quindi il divorzio da Iannone, capo di Cpi, una candidatura ne La Destra di Storace e, stando ai siti, l’assidua frequentazione con il figlio dell’ex sindaco di Roma Manfredi Alemanno. Fino a questo periodo in cui è un esponente di spicco di Forza nuova e solidale di Boccacci, leader del disciolto Movimento Politico Occidentale, ora leader di Militia. Secondo i siti antifa, sarebbe una «figura di frontiera tra la destra in doppiopetto e quella militante mazziera». In rete molte citazioni del suo nome e dei gruppi che ha animato, negli articoli che parlano dell’omicidio di Ciro Esposito, tifoso del Napoli, da parte di un neofascista “tifoso” della Roma.