G20, processato e liberato dopo 88 giorni di carcere uno dei manifestanti italiani arrestati ad Amburgo senza prove
di Ercole Olmi
Liberato Emiliano Puleo, militante di Rifondazione Comunista di Partinico (PA) detenuto ad Amburgo da circa tre mesi per i fatti del G20. Processato oggi, Puleo è stato condannato a un anno e sei mesi con la condizionale al termine di una detenzione preventiva abnorme e un’inchiesta senza prove tanto che sono cadute quasi tutte le accuse. I suoi legali e lui hanno già annunciato un ricorso. Trentenne di Partinico (Palermo), Emiliano Puleo è stato bloccato mentre rientrava in ostello e trattenuto dalla polizia tedesca “apparentemente senza motivo”. Tra i manifestanti c’era l’eurodeputata Eleonora Forenza (che ha diffuso la notizia della liberazione di Puleo) portata anche lei in caserma nel pomeriggio dell’8 luglio e rilasciata in serata. “Ci hanno comunicato che eravamo in stato di fermo senza spiegarci perché, dicendo solo – scriveva su Facebook – che avevano notizie di italiani pericolosi in arrivo nella cittadina tedesca”.
Fina Fontana la madre di Emiliano, più volte in questi mesi ha denunciato il silenzio del governo «forse per non rischiare di infastidire la potente Germania». Il 28 settembre è stato condannato a un anno e rilasciato con la condizionale il 32enne catanese Orazio Sciuto del Centro Sociale “Liotru”.
Domani il processo a Riccardo Lupano di Genova, il 25 a Alessandro Rapisarda di Catania, il 17 novembre a Fabio Vettorel di Belluno. Tutti in carcere, secondo quanto sostenuto dalla corte, per un’inesistente pericolo di fuga sebbene siano cittadini dell’Unione europea.