Forza Nuova fa parlare di sé annunciando ora e luogo dell’appuntamento del 28 ottobre che Minniti dice di voler vietare. Che cosa sappiamo di questo partitino fascista
di Ercole Olmi
Parlando di sé amano adoperare immagini suggestive, ad esempio inventando di sana pianta «quel legame tra militanza e borgate, fatto di sezioni, passeggiate per la sicurezza, solidarietà nazionale, picchetti anti sfratto e lotta a rom e clandestini, che stanno segnando la nuova rivolta romana» che in realtà è solo rivendicazione di uno squadrismo vecchio stile fatto di minacce, spedizioni punitive, razzismo. Le cronache nere e giudiziarie – esistono in rete diversi dossier – sono piene da un paio di decenni delle gesta di energumeni e dirigenti di questo partitino che ora si fa strada nelle prime pagine per l’ardire a una nuova marcia su Roma.
Dai sospetti per l’attentato al manifesto del ’99, al coinvolgimento nel 2008 di suoi simpatizzanti nel processo per l’omicidio di Nicola Tomassoli a Verona, fino al recentissimo arresto del loro responsabile nazionale per le politiche sociali, Castellino, arrestato con altri complici negli scontri con la polizia, alla periferia di Roma, per impedire la legittima assegnazione di una casa popolare a una famiglia di origini straniere. E proprio ieri, un dossier dell’Espresso ha tirato in ballo Forza nuova e la Lega scrivendo delle indagini sui foreign fighters fascisti in Ucraina, su entrambi i fronti: «A livelli più alti, l’indagine sui reclutatori italiani permette di documentare una serie di contatti internazionali tra il regime di Putin, i neonazisti europei e i neofascisti italiani. Nel marzo 2015, ad esempio, dieci movimenti europei di estrema destra vengono invitati a San Pietroburgo al “Forum internazionale conservatore russo”, patrocinato dal Cremlino. Il vertice è organizzato dal fondatore del partito Rodina, che riunisce l’ala nera dei sostenitori di Putin. Tra gli ospiti ci sono tutti i capi dei movimenti neonazisti inglesi, tedeschi, svedesi, bulgari, accanto ai comandanti militari di due brigate rossobrune, quelle con la svastica, dei filorussi che stanno facendo la guerra in Ucraina. Come per esempio il leader del famigerato battaglione Rusich, un giovanissimo comandante ritratto sul web come uno spietato guerrigliero. Per l’Italia sono presenti Roberto Fiore, leader di Forza Nuova; Luca Bertoni, un fedelissimo di Salvini che rappresenta l’associazione leghista Lombardia-Russia; e Irina Osipova, un’italo-russa già candidata alle comunali a Roma con Fratelli d’Italia. Ai tavoli ufficiali si discute di un memorandum per la formazione di un coordinamento delle «forze conservatrici». Ma a ricevere gli ospiti è l’ex governatore del Donbass, che fu il primo ad annunciare la creazione di brigate internazionali di combattenti filorussi, che comprende “anche italiani”».
Minniti, il post-comunista più apprezzato dai fratelli d’Italia, ha detto che non gliela consentirà ma Fn ha lanciato anche ora e luogo dell’appuntamento: all’Eur, di fronte al Palalottomatica, si raccomanda a “tutte le sezioni forzanoviste di giungere alle ore 14”. “Il concentramento è fissato nello stesso luogo alle ore 15; il corteo partirà alle ore 16″.
Di Forza Nuova, Popoff s’è occupata spesso. Molti osservatori ritengono che una delle strategie del partito di estrema destra, il fratello del leader Fiore è un prestigioso avvocato del foro di Roma, sia quella di trascinare in tribunale i giornalisti che si occupano delle sue gesta per alzare una cortina di intimidazione e, almeno limitare i danni di una esposizione mediatica quantomeno imbarazzante per chi vede suoi militanti e simpatizzanti al centro di vicende gravi in numerose città d’Italia. A Lucca, Bari, Palermo, Bologna, Verona – solo per citare alcuni esempi – si sono celebrati processi in cui quei personaggi sono stati condannati.
Forza nuova è stata la prima organizzazione italiana ad avere stabili relazioni con Alba dorata e alcuni suoi membri o simpatizzanti sarebbero in prima linea nella guerra ucraina come risulta da varie fonti di stampa, Popoff compreso), una sentenza della quinta sezione penale della Corte di cassazione ha stabilito che non è reato definire fascista la formazione capitanata da Fiore. La sentenza, emessa l’8 giugno 2010, riguarda la querela per diffamazione intentata da Forza nuova nei confronti di un cittadino di Trieste, che il 13 novembre 2000 aveva definito, in tre lettere al quotidiano Il Piccolo, gli aderenti all’organizzazione di Roberto Fiore “nazifascisti” e “neofascisti”. La sentenza, nell’assolvere il querelato, chiarisce bene come «l’identificazione fascismo/nazismo, nel quadro delle scelte di razzismo, non è frutto di errore storico, ne è manifestazione di critica realizzata sulla base di una falsità» e che «i verdetti della storia non si cancellano con successive disinformazioni, amnesie, sottovalutazioni», concludendo che è «pienamente giustificato l’uso delle espressioni».
“Forza Nuova” nasce nel 1997 dopo un breve passaggio all’interno del “MSI – Fiamma Tricolore” (quelli che non avevano sopportato la svolta di Alleanza nazionale). Roberto Fiore fu tra i promotori alla fine degli anni ‘70 di “Terza Posizione” e Massimo Morsello era cresciuto con altri terroristi condannati anche per la strage di Bologna. Fiore e Morsello scappano a Londra nel 1980 inseguiti da mandati di cattura nell’ambito delle indagini sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Saranno condannati per associazione sovversiva, rapina e banda armata. Le autorità inglesi si rifiuteranno sempre di concedere l’estradizione in Italia nonostante l’ingresso clandestino e la falsificazione dei documenti. Una “protezione” che secondo un’inchiesta del quotidiano “The Guardian” andrebbe fatta risalire ad un rapporto di collaborazione di Fiore e Morsello con i sevizi segreti inglesi. Rientrati in Italia nel 1999 per prescrizione della condanna fondano “Forza Nuova” sulla base di un programma di pochi punti. Al primo posto in assoluto l’”abrogazione delle leggi abortiste”, la “difesa della famiglia e la crescita demografica”. Per questo fece scalpore, il 23 agosto, l’invito rivolto a Fiore di partecipare a un dibattito sull’aborto all’interno del tradizionale meeting di Comunione e Liberazione. Il 22 dicembre dello stesso anno Andrea Insabato, fa scoppiare una bomba nella sede de il manifesto. Forza Nuova smentisce legami con l’attentatore, ma per la prima volta il movimento conquista le prime pagine di tutti i giornali.
Tra gli altri punti, il “blocco dell’immigrazione e avvio di un umano rimpatrio”, il “ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929″, l’”abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba”, la “formazione di Corporazioni per la difesa dei lavoratori e della comunità nazionale”. E’ evidente la ricerca, da un lato, di un’interlocuzione privilegiata con i settori dell’integralismo cattolico italiano e, dall’altro, l’utilizzo di temi “facili” per la conquista di un proprio spazio sul versante dell’intolleranza razzista e xenofoba, fino al limite della “riscoperta” di una politica “colonialista” vecchio stampo, assegnando “ai popoli europei” il ruolo fondamentale “nella ricostruzione del moribondo continente europeo”. In alcune città Fn è alleata con Berlusconi, addirittura con la Lega, e in altre li contrasta. E quando si incontra con Casapound è atmosfera da derby.
Nella simbologia “Forza Nuova” cerca di “piegare” i segni tradizionali della destra radicale in chiave “cristiana”. La “croce celtica”, in origine simbolo nazista e pagano raffigurante la ruota del carro del “Dio-sole” viene qui riproposta come la “croce di Costantino” (così come nella leggenda l’imperatore la “vide” prima della battaglia di Ponte Milvio). D’altro canto ripetuti ed espliciti sono i riferimenti al mito di Codreanu , un antisemita, eroe della destra radicale europea, fondatore negli anni ‘30 del movimento fascista rumeno, e alla sua “Guardia di Ferro”, un’organizzazione di cristiani fanatici da cui “Forza Nuova” ha ricavato anche il proprio modello organizzativo, le famose “CUIBURI” (nidi), piccole cellule di 3-4 elementi, già utilizzate al tempo di “Terza posizione”.
Va detto che all’epoca fu insinuato che Fiore e Morsello fossero scappati a Londra con la cassa di “Terza Posizione”, i frutti di diverse rapine e di una molteplicità di attività illegali. Con quei soldi avrebbero dato vita a diverse società e ad un giro di affari stimato in diverse decine di miliardi di lire l’anno. Noi non abbiamo riscontri. Ma le attività esistono. Al centro di questo “piccolo impero” la “Meeting Point” un’agenzia di viaggi e al tempo stesso società di servizi per concerti musicali, collocamento di mano d’opera in esercizi commerciali. Dopo aver rilevato palazzi destinati alla demolizione e averli ristrutturati trasformandoli in ostelli, si parla di1300 monolocali, la “Meeting Point” ha aperto filiali in diversi paese europei (Francia e Spagna). In Italia offriva pacchetti viaggio-soggiorno-lavoro a Londra, stanze piccole e sporche, salari da fame, intimidazioni da parte di bande di skinheads utilizzate come “servizio d’ordine”. Sempre a partire da Londra (insieme a ristoranti, un’etichetta discografica, scuole di lingue) è stata anche successivamente aperta una catena di negozi, i “Charity Shop”, specializzati nella vendita di abiti usati e oggettistica varia, soprattutto di tipo religioso, gestita da associazioni come la “Trust of St. Michael the Arcangel” o la “St. George Educational Trust” (Ente per la promozione degli insegnamenti della Chiesa Cattolica) di cui lo steso Fiore è amministratore insieme a Colin Todd, una delle figure più note del neonazimo inglese, esponente di “Third Position”.
Nel nostro paese l’attività commerciale si sta espandendo in diverse direzioni, dai prodotti agricoli (verdura, pasta, riso) raccolti in Italia e venduti sui mercati inglesi con il marchio “compra Italiano”, alla rete dei negozi di abbigliamento skin britannico (già funzionanti a Roma e Latina) contraddistinti dall’insegna “The cross and the circle point”.
Probabilmente sono questi soldi che hanno permesso a ”Forza Nuova” l’apertura in tre anni di sedi in almeno 30 città e attrarre anche gruppi più antichi del movimento skinheads.
Un’altra caratteristica di “Forza Nuova” è il peso e l’importanza data ai rapporti internazionali prima con il “Front National” francese di Le Pen e altre sigle simili. Fiore e Morsello hanno acquistato anche un vecchio borgo a Los Pedriches, non lontano da Valencia da trasformare in riferimento stabile per la rete internazionale. E’ Fn la sigla più “internazionalista” di questo settore della destra: nel 2016 un’organizzazione presieduta da Roberto Fiore, Alliance for Peace and Freedom (AFP), una sorta di piccola internazionale nera, compariva in una lista di movimenti e fondazioni che, a giudizio degli uffici di Bruxelles, hanno i requisiti minimi per ricevere fondi dell’Eurocamera. Si trattava di un finanziamento da 600mila euro. Eppure per accedere ai fondi il Parlamento certifica che i destinatari “osservino i principi fondamentali dell’Ue, come la democrazia, il rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali dello stato di diritto”.