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Quando il razzismo si manifesta, gli antirazzisti manifestano

Centinaia le adesioni alla manifestazione contro il razzismo di sabato 21. Al mattino torneo di calcio tra squadre multietniche. Il percorso del corteo

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Continuano ad arrivare anche in queste ore  le adesioni alla manifestazione nazionale contro il razzismo indetta da centinaia di  associazioni, ong, forze sociali e politiche, che si ritroveranno a Roma, sabato 21 ottobre in Piazza della Repubblica, a partire dalle 14.30 per un corteo che giungerà fino a Piazza Vittorio Emanuele.  Il corteo, dopo essersi mosso da Piazza della Repubblica,  percorrerà Viale Einaudi, Piazza dei Cinquecento, Via Cavour, Piazza dell’Esquilino, Via Liberiana, Piazza S. Maria Maggiore, Via Merulana, Viale Manzoni, Via Emanuele Filiberto, Piazza Vittorio.

Nella mattinata di sabato, prima della manifestazione,  si svolgerà un torneo di calcio tra squadre multietniche – formate da ragazzi degli Sprar e ragazzi italiani – di diverse città nel campo sportivo XXV aprile a Pietralata. A questo link la pagina fb dell’evento. Cominceranno gli atleti  della Rfc Lions di Caserta che incontreranno l’atletico San Lorenzo. Tutti poi si uniranno al corteo.

Il corteo sarà aperto dallo striscione “Contro il razzismo, per la giustizia e l’uguaglianza”, tenuto da ragazze e ragazzi rifugiati o richiedenti asilo che formeranno il primo spezzone. Seguirà lo striscione di #italiani senza cittadinanza che aprirà il secondo spezzone. A seguire le associazioni, gli studenti, i sindacati e infine i partiti che hanno aderito.

In piazza Vittorio si alterneranno interventi e testimonianze di giovani di origine straniera a brani musicali. La conduzione è affidata a Francesca Fornario.

Lunghissimo elenco di adesioni, l’appello generale che convoca la manifestazione, la lettera di sostegno di personalità come Don Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Toni Servillo, Carlo Petrini, Enrico Ianniello, Luciana Castellina, Moni Ovadia, Giuseppe Massafra.

In tante/i ribadiranno la volontà di vivere in un paese diverso, inclusivo e in un continente che non resti fortezza inespugnabile per chi aspira ad una vita migliore. Questo il link alla pagina fb della manifestazione

Sinistra Anticapitalista aderisce al corteo nazionale contro il razzismo del 21 ottobre, in programma a Roma per chiedere la cancellazione di tutte le norme che discriminano donne e uomini migranti, dalla Bossi-Fini agli accordi con la Libia, dai decreti Minniti-Orlando fino alla legge Turco-Napolitano là dove inventa quei lager per stranieri a cui, negli anni, è stata mutata la denominazione ma che restano luoghi di segregazione per persone che non hanno commesso alcun reato se non quello di fuggire da guerre guerreggiate, repressioni, tortura e sfruttamento. Anche la miseria è una forma di guerra delle classi dominanti contro le classi subalterne. Libertà di movimento per i transitanti, corridoi umanitari, canali d’ingresso regolari e soccorso in mare per chi fugge, accoglienza con dignità per chi chiede il riconoscimento dello status di rifugiato, ritiro delle truppe italiane dai teatri della guerra globale, pieni diritti di cittadinanza per chi vive o lavora in Italia, immediata approvazione dello Ius soli ma anche uguaglianza di diritti nei luoghi di lavoro e parità salariale tra donne e uomini, migranti o autoctoni, a parità di mansioni. Bisogna cancellare ogni cavillo su cui fanno leva i fabbricanti di paura, i costruttori della guerra fra poveri, fra penultimi e ultimi. Sinistra Anticapitalista sarà per le strade di Roma il prossimo 21 ottobre e lavorerà nelle periferie delle metropoli, nelle fabbriche, nelle campagne per costruire solidarietà e unità di classe. Il razzismo si sconfigge con una piattaforma unificante di giustizia sociale, con la costruzione dal basso di solidarietà e conflitto, con la vigilanza antifascista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, parteciperà alla manifestazione: «Rifondazione è tra i promotori della manifestazione di domani perchè vogliamo dire chiaramente che migrare non è reato, vogliamo dire basta a politiche di respingimento, di criminalizzazione dei migranti e di negazione dei diritti umani. Chiediamo un’inversione di rotta, chiediamo accoglienza e rispetto delle persone, a partire dal finanziamento di corridoi umanitari che facciano arrivare le persone sane e salve in Europa. Di fronte al crescere della destra xenofoba, la società civile, la sinistra e tutte le forze democratiche devono far sentire la loro voce sempre più forte».

L’appello per la manifestazione

In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni, e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla tutela maschile e ne nega la libertà. Disagio e senso di insicurezza diffuso sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti, precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi.

Eppure sperimentiamo quotidianamente, nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza, intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e tutti e non solo alcuni. Scegliamo l’incontro e il confronto nella diversità, riconoscendo pari dignità a condizione che non siano compromessi i diritti e il rispetto di ogni uomo o donna. Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo.

Migranti, richiedenti asilo e rifugiati che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri e precari. Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti. Ong che praticano il soccorso in mare e la solidarietà internazionale. Persone nate o cresciute in Italia, che esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza. Giornalisti che tentano di fare con onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze positive di accoglienza. Costruttori di pace mediante la nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono nella libertà di movimento.

Vogliamo ridurre le diseguaglianze rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali, sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i bisogni primari. Il superamento delle disuguaglianze parte dal riconoscimento dei diritti universali, a partire dal lavoro, a cui va restituito valore e dignità, perché sia condizione primaria di emancipazione e libertà.

Chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini che ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo.  Denunciamo l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.

Chiediamo canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali. Occorrono politiche di accoglienza diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo.

Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

Ecco l’elenco delle adesioni Adesioni al 20 ottobre

#NonÈreato

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