Privatizzazione strisciante e precarizzazione: sciopero di docenti e impiegati dei Centri di Formazione professionale di Roma. A rischio la qualità dell’offerta per 1200 studenti
di Checchino Antonini
Formazione professionale a rischio per centinaia di ragazze e ragazzi romani, 1200, spesso disabili o sull’orlo dell’abbandono scolastico. I lavoratori dei nove Centri di Formazione Professionale di Roma Capitale sono in sciopero (indetto da Flc Cgil, Unicobas, Cisl e Uil), oggi, per sostenere fattivamente la richiesta di assunzione di piena responsabilità politica e gestionale da parte dell’amministrazione capitolina, in osservanza del suo statuto e della legge regionale 5/2015, per il superamento delle gravi criticità in cui il settore versa ormai da quattro anni, ma soprattutto per il rilancio ripetutamente annunciato e mai sostenuto con i fatti, della formazione professionale pubblica che dal 1980 rappresenta, per una larga fascia di minori fragili, non solo un mero argine alla dispersione scolastica ma, dati alla mano, un’effettiva e concreta possibilità di costruirsi un dignitoso futuro”». Il sospetto dei lavoratori è che il Campidoglio voglia disfarsi del comparto privatizzando la formazione professionale che è “scuola” a tutti gli effetti per percorsi individualizzati (Pfi) per 250 disabili e la possibilità di accedere all’obbligo formativo e scolastico per altre centinaia nei corsi triennali e nei quarti anni del sistema duale (una forma sperimentale che porta al diploma europeo).
Da tempo sul personale amministrativo dell’ufficio della formazione, e sui direttori dei Cfp vengono fatte piovere dall’alto direttive, amministrative e didattiche, senza alcuna concertazione, da parte di commissioni autocostituite che dai documenti prodotti, evidenziano la scarsa conoscenzo in merito alla didattica e all’amministrazione dei CFP. Gli ordini di servizio sono impartiti senza consultazione sindacale anche se riguardano orari di lavoro o assegnazioni di cattedre per i docenti oppure mansioni per quello che riguarda i lavoratori del settore amministrativo.
Nel comparto lavorano oltre 150 docenti e amministrativi a tempo indeterminato più un indotto di altrettante unità con contratti precari o in appalto a Capitale lavoro, una partecipata dell’ex Provincia di Roma, che sta contrattualizzando personale a tempo determinato ma fuori dal contratto collettivo della categoria. Per questo i lavoratori sono preoccupati di essere espulsi dal circuito pubblico o in una commistione sempre più ingestibile tra privato e pubblico.
Per questo motivo tutti i lavoratori dei Centri di Formazione Professionale di Roma Capitale in organico (anche se fuori ruolo) del Comune DI Roma dal 1986 (31 anni di continui alti e bassi) scenderanno in piazza al Campidoglio oggi pomeriggio 26 ottobre per reclamare l’immediata applicazione della L.R. 5 del 2015 che prevede l’affidamento diretto Regione Lazio/Roma Capitale dei finanziamenti per la Formazione Professionale e per la formazione continua dei cittadini; il riconoscimento del ruolo nell’organico del Comune di Roma dei lavoratori a C.C.N.L. come previsto nello statuto di Roma Capitale nell’ambito della Formazione Professionale e non con una “novazione” (l’abbandono del vecchio contratto con una riassunzione senza riconoscimento di anzianità e indennità) ma con una concertazione tra datore di lavoro Roma Capitale e le rappresentanze sindacali OO.SS. di categoria volta al mantenimento delle anzianità e ruoli acquisti.