Per distruggere un tunnel al confine tra Gaza e Israele, le forze aeree di Tel Aviv bombardano l’area uccidendo nove palestinesi
di Marina Zenobio
I soccorritori della protezione civile di Gaza hanno trovato, oggi, altri due corpi senza vita nel tunnel bombardato lunedì da Israele. Salgono dunque a nove i morti, mentre altri tre sostenitori di Hamas risultano scomparsi, dieci i feriti, mentre si sono persi i contatti con alcuni uomini della squadra di salvataggio dopo un successivo crollo del tunnel causato dall’attacco di Tel Aviv. L’esercito israeliano ha detto di aver fatto saltare il tunnel, vicino al muro che divide Gaza dal territorio israeliano, perché era in fase di costruzione e che considera i tunnel “una grave e inaccettabile violazione della sovranità di Israele”.
Questa mattina intanto si sono svolti i funerali dei primi sette morti, cinque miliziani della Brigata al Quds, braccio armato della Jihad Islamica, e due delle Brigate al Qassam, di Hamas. In un discorso alla folla che partecipava al rito funebre, Isamil Haniye, capo politico di Hamas, ha fatto appello alla calma, assicurando che “la risposta a questo ennesimo massacro sta nel continuare nel nostro percorso di unità nazionale”, in riferimento ai recenti accordi di riconciliazione con l’Anp, ma ha anche chiesto al suo presidente, Mahmoud Abbas, di interrompere ogni forma di coordinamento in materia di sicurezza con Israele.
Fonti palestinesi hanno comunicato che rappresentanti della sicurezza egiziana, che mediarono nell’accordo di riconciliazione palestinese, sono in constante contatto con Hamas, in particolare con il leader di Gaza Yehia Sinwar, per chiedere autocontrollo e perché convinca la Jihad Islamica, che vorrebbe esercitare il suo diritto a rispondere all’aggressione israeliana, a non farlo per non pregiudicare il percorso di pacificazione intrapreso tra i governi dell’enclave di Gaza e la Cisgiordania.
Al-Fatha, movimento vicino a Mahmoud Abbas, ha duramente criticato l’attacco di Israele. In un suo comunicato ha sottolineato la sua “ferma posizione nella volontà di avanzare verso il processo di unità nazionale, indipendentemente dalle sfide e le difficoltà” aggiungendo che “ anche questo crimine fa parte della politica che Israele porta avanti da decenni. Il sangue versato non andrà perduto, prima o poi arriverà il giudizio”.
L’attacco israeliano al tunnel è avvenuto il giorno prima del passaggio di consegne tra Hamas e Al-Fatah per il controllo di valichi di frontiera tra la Striscia, Israele e Egitto, primo passo verso l’unità amministrativa tra Gaza e la Cisgiordania. Il sospetto è che la distruzione del tunnel da parte israeliana faccia parte di una iniziativa militare più ampia per minare il progetto di unità palestinese.