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Sciopero oggi, corteo domani. Manganellati gli insegnanti a Roma

Perché si sciopera oggi e perché domani ci sarà un corteo nazionale a Roma contro il governo Gentiloni. Cariche sugli insegnanti in Viale Trastevere

di Francesco Ruggeri

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Sciopero oggi, corteo domani. Accompagnata dal silenzio dei giornali per bene (preoccupati solo del “venerdì nero” per i trasport) e dalle polemiche nella galassia del sindacalismo di base incapace di una mobilitazione unitaria e di impatto, arriva la due giorni dello sciopero generale per oggi proclamato da USB, COBAS, UNICOBAS, e della manifestazione dell'”undici-undici”, contro le menzogne del governo Gentiloni sulla ripresa economica. La manifestazione vuole “portare in piazza la verità”.

Lo sciopero raccoglie il sostegno di oltre 40 organizzazioni sociali e politiche, che, sugli stessi temi della giornata di lotta, hanno costituito il Comitato 11/11 per organizzare la manifestazione nazionale a Roma di sabato 11.Una scadenza esplicitamente diretta contro il governo Gentiloni che sarà aperta dallo striscione comune: “Via il governo delle banche, della precarietà, dei manganelli”. Tra le adesioni, quelle dei partigiani Lidia Menapace e Umberto Eros Lorenzoni, di Moni Ovadia e dello scrittore Valerio Evangelisti, del presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena e di altri giuristi, intellettuali, militanti dei movimenti che hanno voluto ricordare che a quasi un anno dal referendum con cui il popolo difese la Costituzione dalla controriforma di Renzi, tutti i valori ed i principi della Carta sono ignorati o messi in discussione.

Marceranno in testa i lavoratori di Ilva, Alitalia e delle realtà colpite da migliaia di licenziamenti, i lavoratori migranti in lotta per i diritti più elementari,  i lavoratori pubblici, i vigili del fuoco, i militanti Notav, i giovani precari, gli studenti.

«Non abbandoniamo la scuola», «Cobas». Sono alcuni degli striscioni esposti sulle scalinate del Miur di Viale Trastevere, in occasione dello sciopero nazionale della Scuola. Più di un centinaio alla manifestazione lanciata dai sindacati Cobas, Unicobas e Usb: docenti, ma anche il personale Ata contestano alcune decisioni prese dal Ministero dell’Istruzione nel corso degli ultimi mesi. I manifestanti chiedono al Governo «la cancellazione della Buona Scuola, la ormai famosa Legge 107 approvata dall’esecutivo di Matteo Renzi». Tra bandiere, slogan e striscioni del sindacato che colorano l’area antistante al Ministero, ad animare la manifestazione anche gli interventi al microfono di esponenti del sindacato Cobas e dei lavoratori e lavoratrici della scuola, che si alternano dalle scalinate del Miur, grazie alle casse audio installate sul cassone di un furgoncino, parcheggiato davanti al Ministero dell’istruzione. I lavoratori della scuola e il sindacato rivendicano «un giusto salario, oltre alla risoluzione della precarietà attraverso il rilancio della buona occupazione». Si chiedono anche «miglioramenti del sistema scolastico pubblico e difesa del diritto allo sciopero». Ma quando i lavoratori decidono di muoversi in corteo verso il centro, scattano le cariche e due teste si spaccano.

Sono Roma e Venezia le città più colpite dallo sciopero generale proclamato per oggi dai sindacati di base. Nella Capitale si sono fermate subito dopo il termine della fascia di garanzia (le 8.30) tutte le metropolitane e le ferrovie urbane (Roma Lido e Termini-Centocelle) mentre rallentamenti ci sono stati anche per gli autobus. Nonostante l’apertura dei varchi del Centro storico si sono registrati code e aumento del traffico. La circolazione dei mezzi pubblici dovrebbe tornare regolare alle 17.00 quando si aprirà la seconda fascia di garanzia per chiudersi alle 20.00. Secondo l’Usb c’è stata un’alta adesione allo sciopero anche a Venezia con disagi soprattutto sul fronte dei vaporetti. È invece regolare, secondo l’Atm, la circolazione delle quattro linee della metropolitana e dei mezzi di trasporto di superficie di Milano durante la prima parte dello sciopero generale dell’Usb. La protesta, al di fuori delle fasce di garanzia è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. La seconda fascia di garanzia, quella nella quale i servizi sono assicurati, a Milano è dalle 15 alle 18. A Napoli sono chiuse Cumana e Circumflegrea mentee per i bus il servizio è a singhiozzo. Secondo l’Usb c’è un’alta adesione allosciopero anche a Venezia con oltre il 70% nel trasporto su gomma. Per quanto riguarda le Ferrovie le Frecce circolano regolarmente ma ci sono alcuni disagi sui treni regionali. È assicurato il collegamento fra Roma Termini e l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino. Sono garantiti i servizi essenziali per i treni regionali nelle fasce orarie più frequentate dai viaggiatori pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00).

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Appuntamento è l’11 novembre alle ore 14 in Piazza Vittorio a Roma per sfilare in corteo fino a Piazza Venezia.

Ecco l’appello unitario che convoca la manifestazione

I GOVERNANTI NASCONDONO LE LORO POLITICHE DI AUSTERITÀ E GUERRA DIETRO UNA MONTAGNA DI FALSE NOTIZIE. ROMPIAMO LA LORO BOLLA DI BUGIE!

L’11 NOVEMBRE PORTIAMO NELLE STRADE LA VERITÀ

Mentre i governanti annunciano trionfanti la ripresa, dilagano i licenziamenti, la precarietà, lo sfruttamento e la povertà.

Mentre i governanti ci dicono che non ci sono soldi per le pensioni, la sanità, la scuola, i contratti di lavoro; alle banche, alle multinazionali, ai ricchi vengono donati miliardi e miliardi di danaro pubblico.

Mentre i governanti parlano di diritti e libertà, i principali diritti sociali affermati dalla nostra Costituzione vengono stracciati.

Mentre i governanti parlano di democrazia, chiunque contesti o non accetti il loro ordine viene colpito da leggi e misure antisciopero e di polizia sempre più autoritarie.

Mentre parlano di accoglienza i governanti finanziano  schiavisti e tagliagole perché fermino i migranti.  E con politiche discriminanti e sicuritarie alimentano guerre tra i poveri, razzismo e xenofobia.

Mentre parlano di pace, i governanti aumentano le spese e gli interventi militari e installano nel nostro paese terribili ordigni nucleari.

Il 10 novembre le lavoratici ed i lavoratori sciopereranno per il posto di lavoro, i contratti, i diritti, lo stato sociale. Siamo con loro e l’11 novembre manifesteremo a Roma per dire NO alle ingiustizie e alle bugie che le nascondono. Per:

– L’abolizione completa delle 4 legislazioni infami: Jobsact, legge Fornero, Buona scuola, leggi di polizia Minniti Orlando e Bossi Fini

–  Per il lavoro dignitoso con contratti veri, contro le paghe di fame, il supersfruttamento, la schiavitù. Per mettere fuori legge ogni forma di lavoro gratuito. Lavoro e reddito per tutte e tutti

– Per l’intervento pubblico nella economia e le nazionalizzazioni. Per il rifiuto dei vincoli di bilancio imposti dalla Unione Europea, per il rigetto del Fiscal Compact. Per la disdetta del trattato CETA e l’abbandono definitivo del TTIP

– Per il rilancio delle stato sociale, della sanità, della scuola, delle pensioni pubbliche,Per dare la casa a chi non ce l’ha. Per la fine delle Grandi Opere devastanti e il risanamento dell’ambiente e del territorio.

– Per il taglio immediato delle spese militari, il ritiro delle truppe all’estero e il rifiuto delle armi nucleari e degli impegni NATO.

– Per la solidarietà e l’eguaglianza contro la violenza di sesso, il razzismo, l’oppressione di classe.

PER APPLICARE QUEI DIRITTI COSTITUZIONALI CHE UN ANNO FA ABBIAMO DIFESO E CHE IL POTERE ECONOMICO E POLITICO STA DISTRUGGENDO.

VIA IL GOVERNO DELLE BANCHE DELLA PRECARIETÀ DEI MANGANELLI !

11 NOVEMBRE TUTTE E TUTTI IN CORTEO A ROMA, ORE 14 PIAZZA VITTORIO

 

 

 

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