Annullamento dell’assemblea del Brancaccio. Il segretario del Prc risponde a Tomaso Montanari
di Maurizio Acerbo
Con grande amarezza stamattina abbiamo preso atto dell’annullamento dell’assemblea che avrebbe dovuto rilanciare il percorso del Brancaccio. Tomaso Montanari ha ricostruito le circostanze che hanno portato alla decisione.
Invece di investire sul Brancaccio, cioè la creazione di una lista unica a sinistra davvero innovativa e non solo partitica, MDP-SI-Possibile hanno preferito un accordo di vertice su un profilo politico ambiguo che prelude a liste che riprodurranno gli attuali gruppi parlamentari.
Noi abbiamo sempre pubblicamente condiviso i criteri proposti da Tomaso e Anna per costruire liste innovative e aperte e che dessero il segno di una rottura con i governi del centrosinistra e gli errori del passato. Non condividiamo la scelta di annullare assemblea perchè riteniamo che il Brancaccio abbia tutto il diritto di proporre contenuti e metodi per costruire lista unitaria.
Comprendiamo il momento e non ce la prendiamo con l’ingenerosa simmetria tra il comportamento di MDP-SI-Possibile e la nostra coerente partecipazione al percorso.
Noi fin dal primo momento abbiamo detto che solo sul terreno di una “sinistra nuova e radicale” come quella proposta al Brancaccio a giugno avremmo partecipato a una lista “unica” ed è per questo che non ci siamo seduti ai tavoli tra partiti.
Eravamo e siamo convinti, come Tomaso Montanari e Anna Falcone hanno ripetuto mille volte, che unità, radicalità, partecipazione e rinnovamento delle liste siano elementi indispensabili per costruire una proposta credibile per milioni di persone di sinistra che non votano più o si sono rivolti verso il M5S.
Tomaso Montanari lo attesta scrivendo che il nostro è “l’unico partito” rimasto nel percorso che lui e Anna Falcone hanno promosso.
Continueremo a lavorare nello spirito del Brancaccio e delle cento assemblee che si sono svolte: per una lista unitaria della sinistra antiliberista, alternativa al Pd e alle altre destre, che si batta per un programma di attuazione della Costituzione, costruita con la democrazia e la partecipazione dal basso».