Roma, rinviata di almeno due settimane la soluzione abitativa per le 66 famiglie che vivono da 5 mesi accampate sotto i portici della basilica
ROMA – E’ rinviata di almeno due settimane la possibile soluzione abitativa per le 66 famiglie che vivono da cinque mesi accampate sotto i portici della basilica dei Santi Apostoli, nel cuore di Roma. E’ quanto emerge da un incontro tra i responsabili degli assessorati al Bilancio e patrimonio (Sartore), alle Politiche sociali (Visini) e i rappresentanti dei Movimenti per la casa che questo pomeriggio hanno organizzato un sit-in di protesta sotto la regione Lazio.
Dopo ore di attesa, i manifestanti sono stati ricevuti dai due assessori e da alcuni tecnici anche della segreteria dell’assessorato alla casa. Sul tavolo la possibilità di spostare le famiglie in un immobile a Roma Nord, composto da 55 mini alloggi da 15 metri quadri. La struttura era stata già messa a disposizione dalla regione a fine dicembre nell’ambito dell’emergenza freddo, ma ha incontrato la resistenza del comune di Roma che ha chiesto rassicurazioni e interventi strutturali per decretarne l’agibilità.
“Che le famiglie rimangano in strada ancora oggi è una vergogna – ha detto uno dei portavoce del movimento uscendo dal tavolo con la regione -. Siamo delusi dal fatto che la regione Lazio sia arrivata dopo troppo tempo a mettere a disposizione un luogo per queste famiglie e che abbia rimandato tutti gli incontri fino ad oggi. Non accettiamo che lasci la palla al comune di Roma e che dica che se loro non accettano la regione ne resterà fuori. Per questo abbiamo sollecitato una risposta in tempi brevi e l’incontro di oggi ci è sembrato serio. Gli assessori ci hanno assicurato che l’immobile sarà per le famiglie che vivono a Santi Apostoli, anche se nella disposizione iniziale non sono citate. E che intendono aprire due tavoli, uno tecnico sugli interventi strutturali e l’altro politico, con la prefettura e l’amministrazione comunale. Se entro due settimane questa soluzione non si concretizzerà agiremo con un’azione forte e risolutiva per mettere fine a questa vergogna”.
In piazza oggi c’erano anche le famiglie che vivono accampate a Santi Apostoli. “Abbiamo aspettato tanto ma ora non ce la facciamo davvero più – sottolinea Abdul, di origine marocchina e in Italia da 17 anni, che vive sotto i portici della chiesa con due bambini piccoli -. Questi sono stati 5 mesi di sofferenza, di freddo, di malnutrizione, di vita insopportabile. E’ un’emergenza a cui va posta una fine, anche 15 giorni per noi sono troppi. Lo diciamo: o ci danno una casa o ce l’andiamo a prendere”. (ec)
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