L’appuntamento è alle Stazione di Macerata, per dire che F non sta per folle e per dimostrare la forte opposizione contro ogni fascismo e razzismo
di Marina Zenobio
Sabato a Macerata (ore 14.30 in stazione FS) si terrà la manifestazione nazionale antifascista e antirazzista di movimento per protestare contro la rappresaglia nazi-fastista messa in atto da Luca Traini – 28enne neofascista, già candidato alle comunali per la Lega Nord -, che il 3 febbraio scorso sparando all’impazzata per le vie della città, ha causato 6 feriti, 5 uomini e una donna, tutti di provenienza sub-sahariana – Jennifer Odion, Nigeria, 25 anni; Mahamadou Toure, Mali, 28 anni; Wilson Kofi, Ghana, 20 anni; Festus Omagbon, Nigeria, 32 anni; Gideon Azeke, Nigeria, 25 anni; Omar Fadera, Gambia, 23 anni. Tre di loro sono ancora in ospedale.
Traini ha dichiarato agli inquirenti che voleva vendicare la morte della giovanissima Pamela Mastropietro, il cui corpo smembrato era stato ritrovato chiuso in due valide per la campagna di Macerata. Traini ora si trova in carcere, accusato di strage aggravata da odio razziale.
Per quanto riguarda la morte di Pamela, resta indagato con fermo convalidato il nigeriano Oseghale, ma solo per occultamento e vilipendio di cadavere in quanto il gip di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, ha ritenuto che non vi fossero prove certe per sostenere l’addebito di omicidio per il nigeriano. Un’altra persona è invece indagata per la cessione di eroina alla 18enne che si era allontanata volontariamente da una comunità di recupero della zona.
A lanciare la chiamata alla manifestazione di sabato prossimo, il centro sociale Sisma e l’Ambasciata dei diritti delle Marche e altri centri sociali delle Marche.
Il titolo della convocazione delle attiviste e degli attivisti marchigiani è quanto mai puntuale, Inizia per F ma non è follia, per togliere ogni equivoco sul fatto che non si può far rientrare il raid messo in atto da Traini come l’opera di un folle vendicativo bensì di un fascista. Perché chi ha fatto il tiro a bersaglio sui migranti per le vie di Macerata ha un profilo politico ben definito. E’ stato candidato per la Lega Nord alle amministrative; ha tatuato sulla tempia destra la “zanna di lupo”, simbolo utilizzato dai nazisti prima di passare alla svastica; è noto per le sue frequentazioni in ambienti di estrema destra; al momento dell’arresto ha fatto il saluto romano con il tricolore a mantella e urlato “l’Italia agli italiani”. “Si tratta chiaramente di un’azione di matrice fascista – scrivono le e gli attivisti marchigiani -, un fascista ha sparato a persone indifese che passeggiavano”.
E se la matrice del raid di Traini è chiara lo sono anche le ragioni che portano a questo e a tanti fatti simili: c’è in atto nel nostro paese un meccanismo che alimenta l’odio razziale. E le responsabilità della politica sono enormi, responsabilità non attribuibili sono a realtà come la Lega, Casa Pound o Forza Nuova che hanno, in forme più o meno esplicite, solidarizzato con Traini. “E’ responsabile – scrivono da Macerata – anche chi nel corso degli anni ha legittimato queste organizzazioni in nome di una falsa democrazia, dando adito a chi strumentalizza una povera ragazza massacrata per giustificare un fascista che tenta una strage”. Dalle Marche chiamato a reagire subito, con forza e determinazione.
L’appuntamento è per sabato 10 febbraio alle 14,30 alla stazione di Macerata, per una grande manifestazione nazionale capace di dare voce e corpo collettivo ad una reale opposizione ad ogni fascismo e razzismo.
In concomitanza con la manifestazione a Macerata si terranno altri eventi a Roma (venerdì ore 1830 corteo da Piazza Malatesta); a Milano (ore 15,30 corteo da Piazza Oberdan).