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Bologna, la verità su una bellissima giornata di antifascismo

Bologna, istituzionali immobili e antifascisti in movimento. Ecco com’è andata la contestazione di ieri al comizio di Forza Nuova

da Bologna, Mauro Collina

Carissime compagne e compagni, come era prevedibile sulle cronache locali di oggi troverete informazioni distorte sulla giornata di ieri a Bologna, anche il Manifesto, nonostante sia stato costretto ad aprire con una foto che non lascia dubbi sulla presenza di diecimila compagni al corteo accetta poi la tesi della Questura, e parla di un migliaio di manifestanti dei centri sociali.

La verità su una bellissima giornata di antifascismo militante è ben diversa, ed ha inizio fin dal mattino quando le realtà degli spazi autogestiti, e sgomberati lo scorso agosto decidono di occupare Piazza Galvani per impedire il comizio di Forza Nuova e del suo segretario Roberto Fiore.

Come promesso nei giorni sorsi da Prefetto e Questore, gli agenti del battaglione mobile verso le 13 caricano pesantemente i compagni, diversi sono i feriti anche se non ricorrono tutti alle cure dei paramedici delle ambulanze accorse sul posto.

I compagni respinti partono in corteo verso il centro della città, l’appuntamento è spostato al pomeriggio.

Alle 17.30 su indicazione dell’ANPI, dell’ARCI e della CGIL circa 200 persone si ritrovano in Piazza Nettuno di fronte alla lapide che ricorda i caduti partigiani diversi interventi tutti rituali e carrellata di candidati alle prossime elezioni, da Bersani a Fratoianni a Errani, interviene anche il Sindaco di Bologna Virginio Merola, al quale era stato chiesto di vietare ogni piazza ai fascisti come ha fatto il suo omonimo di Carpi, ma che alla fine ha mandato un suo Assessore alla riunione del comitato per l’Ordine e la sicurezza che è stato zittito dal Prefetto.

In contemporanea a neanche 200 metri all’angolo con Piazza maggiore e il portico del Pavaglione si cominciano a radunare centinaia di compagni giovani e meno giovani , intere Sezioni dell’ANPI, le compagne di Rifondazione Comunista e con un bellissimo striscione e le bandiere, le compagne e i compagni di Potere al Popolo.

Arriva un impianto voce trasportato su un carrello forse della COOP e partono musica e interventi, il clima nonostante la tensione palpabile è festoso, i tanti migranti presenti aiutano a stemperarlo cantando e ballando.

Verso le 19.30 si decide di uscire dalla piazza in corteo, di aggirare l’imponente schieramento di polizia e di andare verso Via Farini, dove a nemmeno 20 metri da Piazza Cavour, Fiore parla a 50 fascisti.

Via Farini è sbarrata dai cordoni di polizia e dalle reti metalliche, dietro le quali un muro di blindati e miracolo della tecnologia, il nuovissimo furgone con gli idranti montati sul tetto.

Il corteo che si è ulteriormente ingrossato arriva vicinissimo ai poliziotti e come da copione i potenti getti d’acqua tentano di disperdere i compagni che invece resistono e allora partono i lacrimogeni ad altezza d’umo e le pesantissime cariche.

Gli antifascisti bolognesi, in particolare giovani danno prova di grande determinazione e dopo il primo attacco ricompongono i cordoni, il corteo riparte verso Piazza maggiore dove poi si scioglie, con la promessa di non disperdere tanta ricchezza e determinazione.

Chi pensava che bastasse contro i fascisti l’appello alla calma e alla moderazione si è sbagliato, la nostra calma e moderazione ci sono state eccome, abbiamo sopportato due cariche e decine di compagni feriti , ma non è stata la calma e la moderazione che ci volevano imporre, quella di stare zitti e fermi di fronte alla provocazione fascista.

Oggi possono dire e scrivere quello che vogliono, noi c’eravamo, e oltre le parole filmati e foto lo dimostrano, e cosa davvero importante c’era un nuova generazione di antifascisti che ormai vediamo a Napoli, in Puglia, in Sicilia, in tutte le piazze del nostro paese pronta a cacciare i fascisti e la Lega.

Oggi noi possiamo dire con orgoglio che la bandiera dell’antifascismo è stata raccolta da nuove mani NON UN PASSO INDIETRO! ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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