Saluto fascista a Marzabotto: patteggia 8 mesi di squalifica il calciatore che volle oltraggiare la cittadina dove i nazisti trucidarono centinaia di persone
Otto mesi di squalifica, con l’esclusione dell’aggravante della premeditazione. È quanto prevede l’accordo raggiunto oggi tra la difesa di Eugenio Maria Luppi, ex giocatore della squadra ’65 Futa, e la la Procura federale della Figc, che inizialmente aveva chiesto un anno di squalifica più l’interdizione all’accesso delle strutture federali. Il calciatore era a giudizio davanti al Tribunale federale territoriale perché il 12 novembre scorso, a Marzabotto, durante un incontro del campionato regionale dell’Emilia-Romagna di 2/a categoria, aveva esultato dopo una rete facendo il saluto romano, poi mostrò una maglia nera col tricolore della Repubblica di Salò. L’accordo nei prossimi giorni dovrà essere ratificato dai giudici del Tribunale e comunicato al giocatore, difeso dall’avvocato Alessandro Veronesi.
Qualche tempo più tardi, il tizio in questione ha provato a “guadagnare punti” postando delle scuse sulla pagina Facebook della sua società dell’epoca, il Futa 65 Loiano-Monghidoro:
Ho lasciato passare un terribile messaggio di cui, ribadisco, sono totalmente pentito e dispiaciuto. So che nessuna mia parola potrà cancellare né il mio sconsiderato gesto, né il dolore che esso ha causato. Ma era mio dovere morale scusarmi. Dichiaro inoltre che la società 65 Futa e i miei compagni di squadra sono stati da me tenuti all’oscuro della maglia incriminata che portavo sotto quella da gioco e delle mie intenzioni di mostrarla fino a fatto compiuto.
Nel frattempo la notorietà conquistata col gesto squallido di Marzabotto non gli ha impedito di essere rilevato da un’altra compagine a cui, evidentemente, non fa alcuna impressione una simile “sportività”, si tratta del Borgo Panigale (Bologna), società di Promozione che ha messo sotto contratto Luppi nella sessione di calciomercato invernale, accordandosi con il calciatore per 350 euro al mese e dei bonus economici per ogni rete realizzata.
La strage di Marzabotto (dal maggiore dei comuni colpiti) o più correttamente eccidio di Monte Sole fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazifasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni alle pendici di Monte Sole in provincia di Bologna. Fu uno dei più gravi crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile durante la II guerra mondiale. Le cifre delle vittime variarono da un minimo di mille a un massimo di 3200 sebbene confrontando i dati dell’anagrafe si raggiunse quella di 1830 (a cui si riferisce la medaglia d’oro del 1948).