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Monginevro, No Tav e antirazzisti riaprono la frontiera

Monginevro, 400 antifascisti scavalcano il confine italo-francese contro la provocazione identitaria. Cariche della gendarmerie

di Francesco Ruggeri

 

Cariche dei flic al confine di Monginevro (Montgenevre) contro i movimenti antirazzisti di entrambi i versanti, No Tav e Briser les frontieres. Il corteo, partito dalla vicina Claviere, ultimo comune in territorio italiano, e formato da 300-400 attivisti, si è trovato la strada sbarrata dal cordone della Gendarmeria e della Polizia francese. La marcia era stata organizzata per protesta contro la presenza dei militanti di estrema destra del movimento Generation Identitaire a Nevache, vicino al Colle della Scala. Dopo qualche frizione a Monginevro, i manifestanti, ai quali si sono aggiunti alcuni migranti, hanno ripreso il loro cammino attraverso i sentieri ancora innevati, in direzione di Briancon. Nel frattempo, il presidio razzista era già stato lasciato in tarda mattinata. Solo verso le 16, il corteo antifascista è sceso, senza più tensioni, lungo la ‘route national 94’, chiusa al traffico per precauzione. Code di automobili si sono formate sia in Francia sia in Italia, in attesa della riapertura della strada alle 18. Tra Montgenevre e Briancon c’è una distanza di una dozzina di chilometri.

«Andiamo a liberare il confine», avevano detto i No Tav della Valle di Susa e la ‘rete di solidarietà’ Briser les frontieres mobilitandosi oggi contro l’iniziativa dei militanti di estrema destra di Generation Identitaire che ieri a Nevache (Francia), al confine alpino con l’Italia, hanno piazzato una lunga rete in plastica per fermare il passaggio dei migranti. Gli attivisti no Tav si sono dati appuntamento alle 12.30 a Claviere, nella chiesa dove da settimane i volontari danno assistenza ai migranti di passaggio, per partire «in carovana» alla volta di Nevache. «Un gruppo di neonazisti francesi e italiani – scrive il movimento No Tav – presidia il Colle della Scala. Tutto questo è inaccettabile ed è urgente dare una prima risposta, senza attendere. Le nostre valli ci appartengono e non possiamo lasciare dei fascisti nella libertà di circolare a pochi giorni dal 25 aprile. I partigiani che su queste montagne hanno dato tutto, anche la vita, si rivoltano nella tomba». A Nevache questa mattina c’era ancora una trentina di militanti di Generation Identitaire, quello che resta del centinaio di squadristi piombato nella mattinata al Colle della Scala ancora innevato, srotolando sul versante della montagna un enorme striscione con slogan in lingua inglese: «Closed border. You will not make Europe home. Back to your homeland. No Way» (Frontiere chiuse. Non farete dell’Europa la vostra casa. Tornate a casa vostra). E hanno poi sistemato una rete in plastica arancione, di quelle usate per delimitare i cantieri, per erigere un simbolico muro tra l’Italia e la Francia. L’iniziativa fa parte della campagna ‘Defende Europe. Mission Alpes’ promossa da Generation Identitaire, il movimento nato nel 2012 in Francia “per combattere la massiccia immigrazione e l’islamizzazione dell’Europa”.

Il blitz a 25 chilometri da Briancon (Francia) e a 14 da Bardonecchia (Torino), teatro a inizio mese della scorreria di alcuni poliziotti francesi in un centro di accoglienza di migranti gestito dalla associazione umanitaria. Nel cielo sopra il Colle della Scala ha volteggiato anche un elicottero noleggiato dai militanti di ‘Generation Identitaire’. «Fermeremo qualsiasi tentativo di entrare in Francia illegalmente – spiega il movimento di estrema destra francese – dall’estate del 2017 il flusso di immigrati che utilizzano questo passaggio continua a crescere. Il governo Macron si rifiuta di rendere sicuro il confine; gli dimostreremo che, volendo, è perfettamente possibile».

Il fondatore del Partito della Sinistra, Jean-Luc Melenchon, candidato alla presidenza alle ultime presidenziali per il movimento La France Insoumise, rivolge un’interpellanza al ministro dell’Interno per sapere cosa intende fare «per ristabilire l’autorità dello Stato». I fascisti avrebbero voluto mantenere il presidio «almeno per tutto il weekend», mentre le associazioni di volontariato francesi, a Briancon, annunciano di avere incrementato l’assistenza dei migranti.

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