Leu. Il sociologo De Masi entra nel comitato che prepara il passaggio da lista a partito: «Felice di dare una mano sui temi del lavoro ma nessuna delusione per M5s»
«Cerco la sinistra dove spero di trovarla, con la stessa curiosità che mi spinse a cercare nei cinquestelle», dice il sociologo De Masi in un lancio Ansa all’ora di pranzo, poi all’happy hour sente il bisogno di rettificare: «Nessuna delusione per il M5S che mi avrebbe spinto ad aderire a Leu». Lo ha precisato il professor Domenico De Masi, che ha partecipato stamani alla riunione d’insediamento del Comitato promotore nazionale per avviare il processo di trasformazione di Liberi e Uguali da lista elettorale in partito. «Come sociologo del lavoro son ben felice di dare una mano sulle tematiche del lavoro per redigere un documento di base a beneficio di Leu, come avevo già fatto per i cinquestelle. Per questo ho accolto l’invito di Pietro Grasso, », ha aggiunto lo studioso napoletano, inserito da LeU nella lista dei 36 componenti del Comitato.
«Sono di sinistra e la sinistra è al punto più basso di sempre, anche perché una sua parte molto importante ha sposato il neoliberismo economico – ha detto De Masi -. Ho accettato l’invito di Pietro Grasso perché voglio ascoltare e capire con chi mi sento in sintonia e quale contributo posso dare». Secondo il sociologo, specializzato sui temi del lavoro, «la disoccupazione si vince solo riducendo l’orario e aumentando la produttività, ma nessuno si è battuto per questo in questi anni, preferendo invece la flessibilità, che produce più disoccupazione». «Il decreto Dignità di Di Maio? Un timidissimo tentativo di contrastare il Jobs Act, anche se alcuni aspetti di quello li contrasta – dice De Masi -. È bastato per scatenare l’ira di dio a destra, dove sono attentissimi alle proprie conquiste, non come la sinistra con lo Statuto dei lavoratori».
Del Comitato – 36 componenti in tutto – fanno parte tra gli altri giornalisti, professori universitari, sindaci, sindacalisti, inoltre lo scrittore Maurizio De Giovanni, l’attrice Shukri Said, che si occupa di cooperazione internazionale, e Silvia Prodi, nipote dell’ex premier Romano Prodi.
Dunque Leu ha iniziato il percorso costituente con Pietro Grasso ad aprire a Roma i lavori del Comitato promotore nazionale per definizione del profilo politico in vista della trasformazione in partito. La prima fase sarà una discussione aperta sulle idee e sui temi, la seconda prevede un congresso di LeU «per una dirigenza rinnovata e scelta dagli elettori», ha detto Grasso. In platea i leader di Sinistra italiana (Si) Nicola Fratoianni e di Movimento democratico e progressista (Mdp) Roberto Speranza, parlamentari ed ex parlamentari come Laura Boldrini, Guglielmo Epifani, Stefano Fassina, Loredana De Petris, Nico Stumpo e Arturo Scotto, esponenti di associazioni giovanili di sinistra. «Pazienza, fantasia e coraggio», le parole chiave indicate da Grasso. «Ci vorrà tempo, non dobbiamo negarlo – ha detto l’ex presidente del Senato -. Ci vorrà pazienza per riannodare i fili, per riconnetterci sentimentalmente con i cittadini che un tempo credevano nelle nostre idee e le sostenevano». «In queste settimane qualche nostro dirigente ha chiesto di “andare oltre” Leu – ha detto Grasso -. Non sono d’accordo, non è stata d’accordo la nostra assemblea nazionale che ha preso una decisione ben precisa ma, soprattutto, non è d’accordo la storia». «Credo che gli elettori considererebbero questa una operazione decisa solo da qualche dirigente – ha detto – non siamo disposti ad aspettare congressi, distruzioni o ricostruzioni di altri partiti per decidere cosa fare con Liberi e Uguali. Nè possiamo aspettare che tutti siano d’accordo». Il riferimento è certo al Pd, ai suoi travagli, ma anche a chi non ha ancora sciolto il nodo se entrare o meno in Leu per i suoi legami con il Partito socialista europeo, per la sua ambiguità di fondo nei confronti del Pd, nell’attesa che prenda eventualmente forma il quarto polo a trazione De Magistris. Per il segretario di Sinistra italiana (Si) Nicola Fratoianni, Liberi e Uguali (LeU) deve «elaborare una prospettiva che parli alla speranza delle persone», con «un’alternativa radicale a questo sistema di produzione capitalistica». Il deputato è intervenuto all’esordio del Comitato promotore nazionale di LeU, affermando che «il nuovo partito deve diventare attrattivo anche per chi adesso non ne fa parte». «Voglio ad esempio confrontarmi con il sindaco di Napoli Luigi De Magistris», ha aggiunto Fratoianni. Tra gli aspetti da curare in questa fase costituente che porterà LeU a diventare da lista elettorale un partito c’é il linguaggio, secondo il leader di Si. «Ad esempio non usiamo la parola ‘progressista’, che il progresso può portare anche conseguenze spiacevoli, ad esempio nel campo del lavoro – ha affermato Fratoianni – e attenzione anche alla parola ‘riforma’, che non è più come quando si faceva la riforma agraria. Ora quando la gente la sente pensa subito che gli si voglia togliere qualcosa e si va a nascondere».