E’ l’esito di un logorante braccio di ferro tra la Casa, storico spazio femminista romano, e il consiglio comunale a maggioranza 5stelle
di Marina Zenobio
Mesi di iniziative solidali a scongiurare quello che ora è accaduto: lo scorso 17 maggio il Comune di Roma guidato dalla Giunta Raggi ha approvato una mozione a Cinque Stelle che prevede la riappropriazione dell’ex complesso del Buon Pastore, a Trastevere, da tre decenni sede della Casa Internazionale delle Donne, di conseguenza “la revoca immediata della Convenzione tra Comune e Casa.
La notizie è stata resa nota ieri durante un incontro che si è tenuto presso l’assessorato al Patrimonio a cui ha partecipato parte del direttivo della Casa – la presidente Francesca Koch e le attiviste Lia Migale, Giulia Rodano, Maria Brighi, Loretta Bondì -, le assessore Laura Baldassare e Flavia Marzano.
Immediata la reazione da parte delle attiviste della casa che hanno annunciato “una opposizione a tutto campo” precisando che “la revoca della Convenzione avviene alla vigilia di agosto, nella peggiore tradizione di ogni vertenza pubblica e privata nel nostro paese. La Casa Internazionale delle donne e tutte le attività e servizi che al Buon Pastore vengono erogati rischiano la chiusura a causa di questo ulteriore incomprensibile attacco della giunta Capitolina al femminismo e alla vita associata a Roma”.
Anche il movimento “Non Una Di Meno” è intervenuto con un comunica su quello che definisce “l’esito di un logorante braccio di ferro tra lo storico spazio femminista romano e il consiglio comunale a maggioranza 5stelle”. “Il punto di rottura – precisa NUDM – si era già raggiunto con la mozione a firma Guerrini in cui si bollava come ‘fallimentare’ il progetto della Casa e si indicava la necessità di ‘riallineare’ le attività alle politiche sociali e di contrasto alla violenza di genere della giunta capitolina”. Una strategia “che punta alla delegittimazione e alla sostituzione di un lavoro quotidiano e collettivo imponendo logiche di valorizzazione economia, bandi e decisioni prese dall’alto”.
A conclusione del comunicato, NUDM dichiara che “Difenderemo la Casa Internazionale delle donne, come difenderemo la casa Lucha Y Siesta, minacciata dal Concordato Atac, il Centro antiviolenza Donna Lisa, lo spazio delle Cagne Sciolte e tutti gli spazi delle donne a rischio oggi a Roma. Siamo partite trent’anni fa occupando spazi per le donne, continueremo a farlo rivendicando autonomia e libertà per tutte e tutti”