Sabato 13 ottobre mobilitazione a Verona contro le mozioni anti-abortiste. Non Una Di Meno lancia lo stato di agitazione permanente
Verona, dopo «il solito teatrino indegno sulla pelle delle persone gay», oggi sarà una giornata di mobilitazione. «l consiglieri comunali prendono le distanze dalle dichiarazioni che Alberto Zelger ha rilasciato alla stampa, turbati dai titoloni che etichettano Verona come città omofoba, intollerante, fascista e anti femminista. Ma a nulla serve votare un ordine del giorno che disconosca le parole del promotore della mozione 434, come quello che verrà presentato in Consiglio Comunale giovedì prossimo dal Capogruppo della Lega Mauro Bonato, se le politiche che governano la città vanno nella stessa direzione – scrivevano Arcigay Pianeta Milk Verona e Circolo Pink Verona – gli amministratori vogliono contrastare la violenza e l’odio omobitransfobico o semplicemente tentare di salvare il “buon nome” della città? L’ODG 499 appare davvero un’iniziativa di facciata che non avrà alcun effetto reale sulla vita dei cittadini e delle cittadine veronesi e sulle migliaia di persone gay, lesbiche e trans
che a Verona vivono. Una mossa pretestuosa, nel tentativo di ovviare all’ennesima vergogna veronese. Le mozioni omofobe, votate nel ‘95 dalla stessa area politica che oggi si indigna, sono ancora valide. I provvedimenti di revoca dell’accoglienza usati per ricattare i richiedenti asilo sono all’ordine del giorno. Le mozioni contro la legge 194, contro le donne e la loro autodeterminazione, sono state approvate dalla maggioranza compatta, anche dallo stesso consigliere Bonato.
«Ieri sera – hanno scritto all’indomani del consiglio comunale – abbiamo appreso dal consiglio comunale di Verona, che la città a dispetto di quello che si è detto e scritto a livello locale e nazionale non è OMOFOBA ma al contrario “È UNA CITTÀ TOLLERANTE, ACCOGLIENTE, CHE NON DISCRIMINA” almeno cosi è scritto sull’ordine del giorno n. 506 andato in votazione. Ma facciamo un po’ di ordine, il capogruppo della Lega Mauro Bonato aveva proposto un ordine del giorno che condannava le frasi di Alberto Zelger, Lega, che definivano le persone omosessuali . “UNA SCIAGURA PER LA RIPRODUZIONE E CONSERVAZIONE DEL SPECIE” e “L’ABORTO NON È UN DIRITTO, MA UN ABOMINEVOLE DELITTO” frasi che hanno fatto il giro dell’Italia, apparse su tutti i giornali del paese. Alberto Zelger per evitare la votazione dell’ordine del giorno ha farfugliato delle pseudo scuse al consiglio comunale e alla città, non alle persone gay, probabilmente su ordine del suo sindaco. Il Consiglio Comunale guidato da Sboarina era troppo preoccupato del buon nome della città e forse non voleva creare una spaccatura al suo interno per cui a preferito votare contro l’originario ordine del giorno che condannava in maniera ferma le frasi di Zelger e ne ha scritto un’altro molto più morbido e che secondo Bonato e tanti altri consiglieri è molto più importante dato che poneva la questione Verona in positivo, non più omofoba ma tollerante. Ipocriti, penosi e senza nessuna dignità, il nuovo ordine del giorno è passato con 31 voti a favore, PD compreso, e 1 solo voto contrario quello di Michele Bertucco della lista Verona in Comune, unico ad esserci opposto».
Intanto, Nudm lancia la mobilitazione per oggi: «Con i nostri corpi resistenti daremo inizio allo stato di agitazione permanente lanciato da Non Una di Meno. Sabato 13 ottobre ci mobiliteremo a Verona per l’aborto libero, sicuro e gratuito, una presa di parola contro il governo giallo-verde e parte della battaglia delle femministe di tutto il mondo. La scorsa settimana l’amministrazione comunale ha approvato una mozione che proclama Verona “città a favore della vita” e che finanzia progetti e associazioni cattoliche per la cosiddetta “adozione del feto”. Nelle prossime settimane tornerà probabilmente in discussione al consiglio comunale di Verona anche un’altra mozione, che prevede la sepoltura automatica dei feti senza il consenso della donna coinvolta. Le premesse e il contesto politico da cui nasce tale proposta sono le stesse, punitive e vendicative nei confronti delle donne, che ritroviamo in Parlamento e al governo del paese con il Ddl Pillon e con i continui attacchi all’aborto del ministro Fontana. La saldatura tra destra e movimenti per la vita trova come sempre il supporto del Papa che torna a attaccare l’aborto criminalizzando le donne. La lotta per l’aborto garantito, sicuro e gratuito è una lotta globale di liberazione dal potere di controllo sociale, politico e religioso sui corpi delle donne.
Contro la cultura patriarcale e sessista che ci confina in ruoli di genere prestabiliti, minacciando la nostra salute e limitando la nostra possibilità di autodeterminazione, rivendichiamo #moltopiùdi194! Sappiamo che la 194 è già svuotata nella sua efficacia dall’obiezione di coscienza, dai tagli ai consultori e dalle limitazioni all’uso della pillola abortiva RU486. L’autodeterminazione che rivendichiamo non è solo individuale, ma afferma la forza collettiva di un movimento globale. Per questo noi vogliamo: educazione sessuale per decidere, contraccezione gratuita per non abortire e aborto accessibile per non morire.
Verona è la città che da decenni si è imposta come laboratorio di ciò che ora vediamo in opera al governo. L’azione della giunta Sboarina riassume in sé tutta la violenza che in questi anni ha contraddistinto il clima politico della città contro donne, gay, lesbiche, trans, migranti.
Per queste ragioni la nostra lotta sarà oltre i confini delle organizzazioni tradizionali: Non Una di Meno sarà in piazza per riprendere parola insieme a movimenti LGBTQI e studenteschi, ai collettivi universitari e alle altre associazioni che lavorano per aprire spazi di libertà. La data di Verona segna l’inizio dello Stato di agitazione permanente lanciato da Non Una Di Meno verso il 24 novembre, manifestazione nazionale a Roma, e lo sciopero globale dell’8 marzo.
Ci vediamo a Verona sabato 13 ottobre alle ore 15.00 Stazione Porta Nuova (Piazzale XXV aprile)
#AgitazionePermanente – #moltopiùdi194!