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Chiacchiere, distintivi, spray e manganello

I vigili e il manganello. La questione è a cosa serve la polizia municipale nell’era Salvini? Pretoriani di sindaci che non investono più nel sociale

da Pisa, Federico Giusti

Sono sempre più numerose le amministrazioni comunali che scelgono di dotare la Polizia Municipale del manganello, non solo le Giunte della Lega ma anche quelle del centrosinistra. Se il taser è in dotazione provvisoria ai vigili nelle città con oltre 100 mila dipendenti, spray e manganello sembrano spopolare negli enti locali di qualsivoglia dimensione.

All’indomani della decisione della Giunta Conti (Lega, FI e FDI) di dotare i vigili del manganello, a distanza di poche settimane da assurde ordinanze che vietano di sedersi sulle panchine e sui sagrati delle chiese, a Pisa si respira un’aria surreale con esponenti del centro sinistra che, omettendo la loro recente storia securitaria, si ergono a paladini del diritto a sedere nei luoghi proibiti senza mai criticare fino in fondo i contenuti del Decreti sicurezza e le politiche degli ultimi dieci anni sotto l’egida del centrosinistra. Non si tratta solo di contestare ordinanze autoritarie e illogiche ma di inquadrare le stesse dentro il contesto securitario che il Ministro Minniti ha iniziato a costruire con i daspo e la nozione di degrado urbano, oggi ripresa e fatta propria dalle destre. Proviamo allora a costruire una riflessione per punti

Il manganello è indispensabile per la Pm? No, ma gran parte del panorama politico, culturale e sindacale la pensa diversamente e giudica indispensabile l’utilizzo della Polizia Municipale a fini prevalentemente di ordine pubblico, nel rispetto  non solo di ordinanze imbarazzanti (a dir poco)  ma  di una visione securitaria che ormai accomuna gran parte dell’arco parlamentare.  L’ultimo contratto nazionale delle autonomie locali ha stabilito istituti contrattuali nuovi appositamente pensati per la Pm, per esempio il lavoro esterno viene retribuito come se rappresentasse una attività straordinaria non inclusa nei trattamenti economici e nella qualifica già esistente di addetto alla Polizia municipale. I sindacati cosiddetti rappresentativi, l’Aran e la allora Ministro Madia hanno sentito la necessità di accordare un trattamento di favore alla Pm rispetto ai restanti dipendenti degli enti locali,  indennità da aggiungere ai proventi del codice della strada, l’art 208 che parla di sanzioni, parte delle quali destinati alla previdenza integrativa per i Vigili. E’ evidente che il contratto ha riconosciuto uno status particolare  alla Pm dentro un quadro economicamente desolante, non si tratta di sostenere od opporsi a queste decisioni ma di spiegarle bene, allora la sola spiegazione possibile è che tanto il Pd quanto la Lega considerano vigili e forze dell’ordine categorie da tutelare e incentivare economicamente al contrario di un impiegato, di un tecnico, di una educatrice o di una infermiera. E’ già accaduto nella storia repubblicana, ricorderanno i più anziani lettori che gli stipendi di Ps e Cc aumentarono considerevolmente negli anni della lotta armata proprio quando venivano introdotte legislazioni di emergenza atte a limitare le libertà collettive e individuali, legislazioni ancora oggi vigenti nonostante da quasi 15 anni la lotta armata sia definitivamente sconfitta.

La Pm è una risorsa per gli enti locali se utilizzata per tutte le sue funzioni e non specificamente per l’ordine pubblico o per la repressione dell’abusivismo commerciale che poi riguarda prevalentemente migranti. Noi invece vorremmo utilizzare la Pm soprattutto ad altro fine, per esempio contro l’abusivismo edilizio e il lavoro nero, nei quartieri periferici a disposizione dei cittadini.

La società è cambiata, ragion per cui sarebbe anacronistico rivendicare per la Pm il ruolo del vecchio vigile urbano,  è altrettanto vero che negli ultimi anni si è spinto (anche con le amministrazioni a guida Pd) il pedale dell’acceleratore verso una polizia municipale “utilizzata” (le virgolette stanno ad enfatizzare l’accezione negativa del termine “utilizzo”) per compiti propri forze di polizia.

Quelle forze di polizia sono richiamate dalla legge 121/81 dalla quale la polizia municipale è invece volutamente esclusa.

La Pm, per gli enti locali in generale, non è più una delle risorse dell’amministrazione ma è divenuta vero e proprio “strumento” utilizzato dai politici di turno per perseguire i propri obiettivi, indipendentemente dalle funzioni attribuite dall’ ordinamento. Così, ignorando le reali competenze della Pm, invece di rivolgersi a Prefettura e Questura, i sindaci decidano di impiegare gli agenti di Pm per l’ordine pubblico dimenticando che il Comune non è il soggetto preposto alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Si tratta di competenze banalmente stabilite dalla nostra Costituzione, da molti invocata ma dai piu’ non letta se non avversata

Il manganello allora non serve a meno che non si voglia trasformare la Polizia Municipale in forza pretoriana del Sindaco, è una scelta politica che il sindacato dovrebbe avversare; al contrario leggiamo imbarazzanti giustificazioni dei sindacati rappresentativi per i quali il manganello sarebbe uno strumento di difesa, una sorta di dispositivo di protezione individuale. Non solo ignoranza ma anche malafede e subalternità rispetto ad una visione sociale dove gli enti locali e la polizia municipale sono al servizio dei potenti, dei dominanti, delle lobby dei commercianti. Sta qui il problema, come utilizzare e a quale fine la Polizia Municipale.

In tanti comuni non esistono regolamenti per disciplinare innumerevoli materie , ci si concentra invece solo su quanto è utile ai fini della propaganda politica, difficile trovare dei regolamenti per gli oggetti smarriti o non restituiti, oggetti che potremmo destinare a onlus, cooperative, realtà sociali, bisognosi. I regolamenti di Polizia Urbana spesso risalgono a 50 o 60 anni fa e risultano poco utili ai giorni nostri anche se in quei Regolamenti troveremmo competenze e funzioni sociali ancora oggi utili e necessarie. poi ci sono le ordinanze, spesso identiche a prescindere dal colore delle Giunte, tutte improntate a logiche securitarie. Se vietiamo in una città turistica, come Pisa, di sedersi o mangiare sui gradini delle chiese o sui pochi prati del centro storico, non solo ci copriamo di ridicoloma dimostriamo un gretto provincialismo che allontana il turismo, specie quello dei giovani che hanno pochi soldi a loro disposizione e quelle scarse finanze preferiscono utilizzarle per vedere musei e mostre mangiando un panino sul sagrato di una chiesa a godersi la bellezza artistica. E’ forse questo il tanto deprecato degrado da combattere o la nozione di degrado riguarda piuttosto la città vetrina non popolata e animata da giovani, uomini e donne?

Ma torniamo al manganello, o mazzetta  distanziatrice come la si voglia definire, non parliamo certo di uno strumento di difesa come puo’ essere lo spray.  Gli agenti di Pm avranno una tutela giuridica come Ps e Cc per i quali non esiste neppure il codice di identificazione nei reparti utilizzati per l’ordine pubblico? Ma soprattutto a cosa serve il manganello? Di sicuro non serve alla Pm. Certo che la visione della Pm ormai è in linea con i requisiti richiesti in alcuni concorsi con prove ginniche simili a quelle dei Littoriali  di epoca fascista preferiti alla conoscenza dei codici civili, penali, della strada. Il vigile urbano dell’era Salvini deve essere un Rambo, poi se è ignorante in materie che dovrebbe padroneggiare poco conta, del resto si sa la cultura, in questo caso giuridica, è abbinata alla sinistra e per questo diventa un disvalore.

Ricordiamoci che gli agenti Pm non hanno le stesse tutele giuridiche ed economiche delle forze dell’ordine, ma le amministrazioni locali  vogliono trasformarli in forze dell’ordine con compiti repressivi (utili soprattutto quando non si investe più nel sociale). Facciamo un esempio calzante per Pisa: i vigili non possono ancora accedere al sistema interforze (sdi), o meglio con il nuovo decreto sicurezza lo potranno fare solo i comandi in città con più di 100 mila persone, a meno che la Giunta non lanci una campagna straordinaria per le nascite (anche questa ispirata al ventennio?) sotto la Torre pendente . Agli uffici comunali, Pm inclusa, servono collegamenti con tutte le banche dati che invece non ci sono. Ne sono sprovvisti anche gli uffici casa, eppure la conoscenza dei dati dovrebbe essere prioritaria quando si tratta di graduatorie per il contributo all’affitto o per una casa di edilizia popolare. Di questo l’Amministrazione dovrebbe occuparsi e in fretta, al contrario le preoccupazioni della Giunta sono il ripristino del crocifisso in ogni stanza del Comune, il presepe come elemento qualificante e ovviamente la lettura del mondo musulmano degna di qualche apologeta delle Crociate. Se poi volessimo acquisire nuovi strumenti perchè non investire nella videosorveglianza a tutela del patrimonio pubblico e privato o nei droni per combattere l’abusivismo edilizio?

In molti enti ormai stanno creando nuclei di contrasto al commercio abusivo nel centro storico, a forza di nuclei quando compreranno un bel passamontagna bianco con lo stemma  per fare anche le teste di cuoio stile nocs o gis? E tutto cio’ potrebbe avvenire a discapito delle funzioni rilevanti come il controllo della viabilità, la lotta al lavoro nero e all’abusivismo edilizio, le politiche annonarie per combattere la sofisticazione dei prezzi e delle merci.

Sulla Pm si gioca una partita importante, peccato che tra Minniti e Salvini ci siano ben poche differenze. E in questi scenari il sindacato potrebbe giocare un ruolo dirimente? Sicureamente si, per esempio non subire silenziosamente la militarizzazione delle città voluta dalle politiche securitarie o l’uso della Pm per fini esclusivi di ordine pubblico. Un’altra idea di ciittadinanza  è possibile e necessaria, ma chi cede sui diritti inalienabili, sui diritti sociali, chi firma contratti favorendo alcune categorie di lavoratori a discapito di altri, sicuramente non avrà remore a stravolgere ruoli e funzioni spettanti ai vigili e allo stesso tempo giustificando le ordinanze securitarie dei sindaci miranti a ridurre gli spazi di agibilità democratica e di socializzazione. Del resto il Pacchetto sicurezza Salvini farà scuola e il fatto che la Cgil ne abbia criticato solo la parte relativa all’immigrazione insegna che quando si tratta di reprimere gli oppositori sociali, organizzatori di picchetti e di occupazione, le distanze tra centrosinistra (sindacati cinghia di trasmissione inclusi) e destra si assottigliano sempre più. Sarà per questo motivo che i consensi di Salvini aumentano di giorno in giorno.

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