Aids, nuovi casi ad Atene dopo sforbiciate a welfare. A Miami donne transgender escluse da terapie. L’approfondimento di Osservatorio Diritti
Il caso greco. Atene ha registrato un forte aumento di nuovi casi dopo le sforbiciate alla spesa sociale fatte per far rientrare sotto controllo i conti pubblici. In particolare, secondo una ricerca presentata all’Università Bocconi di Milano a metà novembre e pubblicata quest’anno da The Lancet, condotta da ricercatori di sociologia ed epidemiologia delle Università di Cambridge e Oxford, nel giro di un solo anno, il 2011, i sieropositivi con un’età compresa tra i 15 e i 34 anni sono saliti addirittura del 52 per cento. In particolare, rilevano i ricercatori, il taglio del 50% della prevenzione,come la distribuzione di preservativi e siringhe, ha favorito una nuova ondata di contagi. “Normalmente i tagli vengono fatti con il bisturi, cercando di non danneggiare il benessere della società, noi invece abbiamo dovuto affilare l’accetta e tagliare senza distinzioni”, ha detto il ministro della Sanità greco Andreas Loverdosnel corso di un’intervista fatta dal professor David Stuckler della Bocconi.
Discriminazioni in Florida. Nello stato americano, a differenza della Grecia, pare che siano state proprio le scelte politiche prese a mettersi di traverso nella lotta all’Aids. In Florida, infatti, le donne transgender non sono state incluse nei programmi di terapia antiretrovirale perché il loro status non è ufficialmente riconosciuto. Risultato? Secondo un recente report di Human Rights Watch, il tasso di sieropositivi tra i transgender afroamericani della Florida è in aumento rispetto alle altre zone degli Stati Uniti. L’ong fa notare, inoltre, come i fondi destinati proprio alle terapie per sieropositive transgender non siano neppure stati domandati dalla Florida. Un elemento di “discriminazione” selettiva, considerando anche che, a livello più generale, lo Stato americano ha aumentato del 15% i fondi per la prevenzione all’Aids nell’ultimo triennio.
L’articolo integrale di Laura Fazzini, “La lotta contro l’Aids si inceppa in Italia, Grecia e Usa”, può essere letto su Osservatorio Diritti
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Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute, Friends of the Global Fund Europe, Aidos – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo e Bluestocking presentano il progetto
“Aids, Tubercolosi e Malaria: fatti e stereotipi”
Tre spot per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tre grandi epidemie che ancora oggi uccidono milioni di persone nel mondo. Tre brevi video costruiti attorno agli stereotipi più comuni diffusi sulle tre malattie e sul ruolo del Fondo Globale per sconfiggerle. Tre pillole pensate per essere diffuse e rilanciate in occasione delle tre giornate internazionali.
Il primo video viene lanciato il prossimo 1 dicembre, trentennale della giornata mondiale per sconfiggere l’Aids. Sarà online sui nostri siti, social network e su tutte le piattaforme che aderiscono all’iniziativa.
La diffusione è sostenuta dal circuito delle sale cinematografiche Anec e Fice, Amref Italia, Coopi, Medicus Mundi Italia, Progetto SmartSex di Anlaids Lombardia e Città metropolitana Milano, Left, Popoff quotidiano, Adnkronos, Agenzia Dire – Dire giovani, Ansa, Aoi, Arci, Comune-info, Corriere della Sera, Diatomea.it, Giulia Giornaliste, Il fatto quotidiano, Ingenere, Internazionale, La Stampa, Lila, Linkiesta, il Manifesto, Nps – Network Persone Sieropositive, Pasionaria, PoloInformativoHiv, Pressenza – International Press Agency, Radio Radicale, Redattore Sociale, Repubblica, Sbilanciamoci, Tpi – The Post Internazionale.
L’Italia, sebbene l’incidenza di Aids sia in lieve costante diminuzione negli ultimi tre anni, è il secondo paese per incidenza fra quelli dell’Europa occidentale. Aids, tubercolosi e malaria continuano a colpire milioni di persone nel mondo, stigma e discriminazione costituiscono barriere sociali che spesso ostacolano l’accesso alla prevenzione e alla cura ai più vulnerabili e alle donne, il cui diritto alla salute dunque non sempre è garantito, soprattutto nei paesi con scarse risorse. È qui che svolge un ruolo importante il Fondo Globale, partenariato fra governi, società civile, settore privato e persone colpite dalle tre epidemie. Dal 2002 sostiene programmi gestiti da esperti locali nei paesi e nelle comunità più bisognose, con un investimento di circa 4 miliardi di dollari all’anno per porre fine ad Aids, tubercolosi e malaria. L’Italia è tra i maggiori contribuenti del Fondo e nel mese di Ottobre 2019 sarà chiamata a pronunciare il proprio impegno finanziario per il triennio 2020-2022.
Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute è una rete di 11 organizzazioni della società civile impegnate nella lotta contro l’Aids e per il diritto alla salute globale
Amref e le buone pratiche africane contro la stigmatizzazione
Nel 2017, secondo i dati Unaids, a livello globale sono 36,9 milioni le persone affette da HIV e 21,7 milioni hanno avuto accesso alle terapie antiretrovirali. Nell’Africa Sub Sahariana 3 nuove infezioni su 4 coinvolgono ragazze, adolescenti tra i 15 e i 19 anni. Inoltre, il 16 per cento del totale delle nuove diagnosi di infezione si verifica nei Paesi dell’Africa orientale e meridionale.
In occasione della Giornata mondiale di lotta contro l’HIV, il 1° dicembre, Amref Health Africa Italia, la più grande organizzazione sanitaria presente nel continente africano dal 1957, vuole quindi ribadire l’importanza della prevenzione, della diagnosi e della lotta contro lo stigma che ancora purtroppo colpisce le persone affette da questa patologia.
E una buona pratica contro le discriminazioni arriva proprio dall’Africa e in particolare dalla struttura di Kibera, il Kibera Community Health Center, fondata nel 1997 da Amref a Kibera, uno degli slum più grandi dell’intero continente africano, a Nairobi.
Qui, come racconta in questo video la responsabile della clinica, Winnie Nzioka, sia il test che la somministrazione di farmaci che le visite mediche vengono erogati a tutti i pazienti inclusi quelli affetti da HIV in modo integrato: non c’è un medico diverso per le persone con HIV e questa scelta è finalizzata a combattere lo stigma sociale che le colpisce. E proprio questo approccio integrato ha reso possibile una maggiore affluenza di pazienti presso la struttura sanitaria.
Perché, oltre all’impegno per la prevenzione e la cura, occorre combattere ogni giorno contro le discriminazioni, per creare un tessuto sociale in cui le persone affette da HIV, in Africa ma in ogni parte del mondo, possano vivere e avere accesso alle cure nelle condizioni migliori possibili.
Amref Health Africa in Kenya ha contribuito all’attività di test HIV per oltre 100mila persone all’anno e supporta attualmente trattamenti e cure su più di 15mila persone affette da HIV che vivono in villaggi informali e altre zone marginalizzate del Kenya.
Amref Italia aderisce all’Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute / Italian Network on Aids, Rights and Health, una rete di 11 organizzazioni della società civile impegnate nella lotta contro l’Aids e per il diritto alla salute. Amref è la più grande organizzazione sanitaria che opera nel continente africano, è presente da 60 anni in 35 Paesi a sud del Sahara, con all’attivo oltre 160 progetti di promozione della salute. La rete internazionale Amref, oltre che in Africa, è attiva in Europa, Stati Uniti e Canada, attraverso 11 sedi.
Acerbo: «Governo integralista che non investe in prevenzione»
«Il 1 dicembre – dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – si celebra la Giornata mondiale per la lotta contro l’Hiv/Aids. In Italia il problema resta ancora l’accesso al test e la prevenzione, cioè la diffusione dei contraccettivi. Nel nostro Paese ci sono 130mila persone sieropositive e l’andamento delle nuove infezioni non accenna a calare: oltre 3400 nuove diagnosi nel 2017 e si stima che fino a 18mila persone non sappiano di aver contratto il virus.Per questo, per combattere fattivamente lo stigma sociale che persiste e per contrastare la diffusione del virus, chiediamo a tutte le Regioni di investire in informazione e prevenzione, ad esempio cominciando col distribuire profilattici gratis ai più giovani. Il governo ha infatti ritirato l’emendamento alla legge di bilancio sulla distribuzione gratuita del preservativo agli under 26: l’ennesimo dietrofront dei 5stelle, un pessimo segnale, che purtroppo non ci stupisce da parte di questo esecutivo fascistoide e oscurantista. Col precedente governo avevamo una ciellina alla sanità e ora con la Lega che cerca di captare il voto integralista è anche peggio. Continuiamo ancora a livello nazionale e regionale ad anteporre autocensure oscurantiste al dovere di fare informazione e prevenzione. Ma dai paesi del nord Europa dobbiamo importare solo i vincoli di Maastricht?».