Pap: Carofalo e Cremaschi eletti portavoce. Il 73% vuole andare alle europee ma da soli (55%). Hanno votato in 1600, per lo statuto furono più di 4mila
Potere al popolo sarà presente alle prossime europee. Ma ancora non si sa come. 1414 iscritti alla piattaforma hanno partecipato alla prima consultazione sull’argomento e un po’ di più, 1602
hanno eletto, col medesimo strumento, i portavoce dell’organizzazione politica nata sulle ceneri della coalizione che raccoglieva il grosso della sinistra alternativa alle ultime politiche. I due leader sono Viola Carofalo (1461 voti, 91%) e Giorgio Cremaschi (1203, 75%). Alla consultazione sugli statuti avevano votato 4041 iscritti.
Riguardo alle europee, c’è una maggioranza che vuole andare da sola, probabilmente l’area della rete dei comunisti, e la cospicua minoranza, più vicina alla sensibilità dell’ex Opg, che vorrebbe coalizzarsi con altri soggetti dovrá provare a rimontare. La consultazione al 73% s’è pronunciata per partecipare alla competizione, il 55%, in particolare per farlo con il proprio simbolo, la seconda opzione, al 48%, prevede, invece, la possibilità di “Verificare se sui contenuti sono possibili convergenze con altre forze sociali e politiche (collettivi, associazioni, movimenti, partiti)”. Solo il 9% s’è espresso in favore di una scesa in campo con un cartello eletorale già in fieri. Il quorum del 66% non è stato superato per cui sarà una nuova consultazione online entro due settimane a sciogliere il nodo dopo una fase di confronto su alcuni punti di merito e di metodo: dalla rottura con i Trattati Ue all’uscita dalla Nato, fuori dalla padella dell’europeismo liberismo e lontano dalla brace del nazionalismo.
Come avrete visto, il voto sulla piattaforma ha determinato la prossima partecipazione di PAP alle elezioni europee (73% sì e 19% no), ma non si è arrivati ad una decisione su come partecipare (da soli, 55%; verificando la possibilità di convergenze con altre forze, 48%; in un cartellone elettorale, 9%). Prossime votazioni il 25 e 26 gennaio così da orientare il coordinamento nazionale (in cui l’influenza dell’ex Opg è più forte) del 27 gennaio.
In queste settimane Pap ha già svolto incontri, dal Pci a Dema, fino a varie associazioni e movimenti, disponendosi, in attesa dell’esito della conta interna, «per lo più ad ascoltare le posizioni e le elaborazioni dei nostri interlocutori, limitandoci a socializzare i punti scritti nel nostro programma e il dibattito che abbiamo costruito durante le assemblee nazionali, territoriali e nel coordinamento nazionale». Mercoledì scorso, dopo il confronto con Pap, la segreteria di Dema ha espresso l’auspicio «di poter avviare un tavolo di confronto politico per individuare in modo condiviso le condizioni per una scelta unitaria di partecipazione alle prossime elezioni europee. Si tratta di un percorso di lavoro serrato, alla fine del quale si deciderà insieme, e sulla base esclusivamente dei contenuti e del programma, quali sono le concrete condizioni per la costruzione di un progetto politico unitario, nel riconoscimento delle reciproche autonomie».