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Europee, Acerbo a De Magistris: «Non gettare la spugna»

Europee, appello di Rifondazione al leader di demA e «a tutti i soggetti politici coinvolti a praticare con umiltà la strada dell’unità»

Acerbo a De Magistris: «Non gettare la spugna proprio adesso». Magari non è detta l’ultima parola sulla lista di sinistra alternativa per le prossime europee. Dopo l’annuncio choc di ieri sera («molto difficile che ci possa essere una lista alle Europee») da parte del sindaco di Napoli, Maurizio Acerbo, il segretario di Rifondazione «prende atto con Luigi De Magistris che non si sono create le auspicate convergenze unitarie ma lo invitiamo a non gettare la spugna e a non rinunciare al suo impegno per la costruzione di una coalizione popolare che veda insieme formazioni della sinistra antiliberista, esperienze municipaliste a partire da quella di Napoli, soggettività di movimento, civiche, antifasciste, antirazziste, femministe, ambientaliste, pacifiste». L’appello è «a tutti i soggetti politici coinvolti a praticare con umiltà la strada dell’unità. Il tempo a disposizione è poco per un processo che coinvolga territori e movimenti. Di fronte alla drammaticità della crisi sociale e democratica in Italia e in Europa abbiamo il dovere di costruire un’alternativa».

«Non siamo tra quelli che hanno praticato il settarismo né abbiamo posto veti – ribadisce Acerbo in un comunicato – riteniamo l’unità un valore e un dovere a cui sono chiamate tutte le forze antifasciste e antirazziste».

Secondo i ben informati SI e Diem avrebbero imposto il veto su Pap, che ricambia l’allergia e dentro cui il pezzo “napoletano” sarebbe più incline a fare la lista di quanto non lo sia il pezzo eurostoppista. Pap prenderà una decisione il 2-3-4 marzo. De Magistris non pervenuto da ieri né risultano tavoli tra Prc, Possibile e Si come invece ventila un noto sito eurostoppista. Tuttoå, però, sta succedendo lontano dalle mobilitazioni sociali. E ovunque c’è chi prova ad avvelenare i pozzi. Nemmeno da Si arrivano novità ma sarebbe tentata di correre con i Verdi (collegati ai verdi europei e che quindi non hanno bisogno di passare per le forche caudine delle 180mila firme necessarie) che però proprio oggi si sono visti a Bologna con i rappresentanti di +Europa e Italia in Comune di Pizzarotti (con cui il sole che ride s’è già accordato) per valutare l’ipotesi di un percorso comune alle prossime elezioni europee. Il confronto è stato sul rilancio di un’agenda federalista europea, ma si è parlato anche di conversione ecologica e lotta al cambiamento climatico, innovazione e competitività, commercio internazionale e conti pubblici, e più in generale dei temi legati allo sviluppo sostenibile e al capitale umano. All’incontro hanno partecipato Benedetto Della Vedova e Alessandro Fusacchia (+Europa), Alessio Pascucci e Federico Pizzarotti (Italia in Comune), Matteo Badiali, Angelo Bonelli e Francesco Alemanni (Verdi). Riusciranno Fratoianni e company a convivere nella medesima lista con gli ultras del liberismo di +Europa? e una volta a Bruxelles in che gruppo entreranno?

E poi c’è il Calenda del Popolo, ancora convinto che le elezioni europee possono essere vinte dai progressisti a patto di «una mobilitazione» di tutti i simpatizzanti, e di «liste coraggiose» in cui i leader lascino il posto di capolista a esponenti della società che rappresentano l’impegno nel sociale (tanto ci sono le preferenze). Carlo Calenda, ministro di Renzi e Gentiloni, partecipando a un’iniziativa della mozione di Martina, ha presentato “Siamo Europei” con la curiosa convinzione che proprio chi ha fatto i casini poi possa presentarsi come rimedio. Con Calenda o con Zingaretti l’ipotesi di fronte repubblicano degli europeisti progressisti attira settori di Leu mentre altri pezzi di quella ex coalizione sono attratti dalla roba verde.

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