E’ morta a 94 anni Tina Costa, partigiana e comunista. Venerdì la camera ardente. «Starò in piazza fino a quando avrò l’ultimo respiro»
Breve e fulminante la malattia che ha ucciso Tina Costa, stamattina a Roma. Classe 1925, Tina era una popolare figura di partigiana e comunista. «Il comitato provinciale dell’ANPI di Roma la piange in lutto e si stringe al figlio Sergio e alla famiglia». E’ stata staffetta partigiana, al lavoro nella clandestinità già dall’epoca della guerra di Etiopia. Era Vice presidente vicario dall’ANPI provinciale di Roma e componente del comitato nazionale dell’ANPI. «Combattente contro le ingiustizie fin dalla più tenera età, lo è rimasta fino all’ultimo respiro», dice ancora l’associazione ricordando le sue origini in una famiglia profondamente antifascista del riminese, fece il suo primo gesto di ribellione al fascismo a 7 anni, rifiutandosi di indossare la divisa di figlia della lupa subendo così ulteriori angherie dalla maestra fascista. Inserita come staffetta nell’attività clandestina del Partito Comunista , a 18 anni divenne staffetta partigiana e ciò la portò ad attraversare più volte la linea gotica con la sua bicicletta recando messaggi, viveri ed armi. Arrestata con un fratellino e la madre a seguito di delazione, durante il tragitto verso il campo di Fossoli riuscì a fuggire con i familiari, approfittando di un bombardamento.
Iscritta al Partito Comunista dal 1944 è rimasta fedele a quella scelta per il resto della vita, militando in seguito nel partito della Rifondazione Comunista. Sindacalista della CGIL era componente del comitato direttivo SPI CGIL di Roma e del Lazio. «Personalmente credo di aver fatto anche molti errori, durante la mia vita, ma rifarei tutto quello che ho fatto, passo dopo passo. Forse, anzi, senza forse, compresi gli errori», è uno dei messaggi che lascia. «Ho combattuto per la Libertà e questa Libertà non me la può togliere nessuno». «Starò in piazza fino a quando avrò l’ultimo respiro, perché so di essere dalla parte del giusto e che le mie idee sono condivise da tanti».
La camera ardente si terrà venerdì 22 marzo dalle 10,00 alle 15,00 presso la Casa della Memoria e della Storia. Chi scrive ne ricorda l’abbraccio commosso in occasione della fondazione di Rifondazione, significò ritrovarsi dopo un periodo di lavoro comune lei nell’associazione Italia-Urss, io nella libreria collegata. L’ultima volta che l’ho incontrata è stato a San Lorenzo nella manifestazione per Desiree, contro la barbarie di chi l’ha uccisa e di chi voleva speculare, come fanno i fascisti, su un femminicidio per soffiare sul fuoco del razzismo.