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Primo maggio a Torino: vietato disturbare madamine, burocrati e Pd

Torino, cariche contro lo spezzone No Tav al corteo del Primo Maggio. Il movimento denuncia anche «picchiatori assoldati dal Pd»

Tensioni al corteo del Primo Maggio a Torino, dove la polizia ha bloccato, con una carica e manganellate, un gruppo di No Tav che da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo passando dai portici di via Po. C’è stato qualche spintone,e il movimento No Tav ha gridato «vergogna, fuori la Digos dal corteo». Il corteo è proseguito con la tensione sempre molta alta in coda, tra il furgone con le bandiere Pd e lo spezzone del movimento No Tav. Insulti e spintoni e accuse dal movimento: «Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori». Decine di No Tav gridavano «Fuori il Pd dal corteo!». Solo alla fine, lo spezzone di No Tav e Cobas è stato fatto passare dalle forze dell’ordine e alcune decine di manifestanti hanno occupato il palco in piazza San Carlo dove peraltro il comizio dei sindacati era finito da tempo. Prima però la polizia ha fermato e allontanata lo spezzone con migliaia di persone. I manifestanti hanno provato a opporsi ma il loro spezzone è stato portato indietro di due isolati rispetto a piazza San Carlo. L’ordine è stato eseguito, impedire che la passerella potesse rappresentare la voglia di Tav di Pd, Forzas Italia, Lega, madamine e burocrazie confederali senza il fastidio dei fischi del movimento popolare più longevo di questo paese.

«Al corteo del primo maggio di oggi, a Torino, la polizia ha caricato e manganellato i Notav presenti perché si stava svolgendo il comizio sindacale del Pd e non erano ammesse contestazioni – così annuncia l’Associazione contro gli abusi in divisa, Acad – alcune persone sono finite all’ospedale. Veniamo anche a sapere che addirittura prima che il corteo partisse, due Notav che volevano passare sotto i portici sono stati aggrediti dalla polizia. Motivazione? Uno di loro era “colpevole” di indossare la nostra maglietta col volto di Federico Aldrovandi, quella che abbiamo deciso di fare dopo il diniego di esporre la bandiera col volto di Aldro allo stadio, durante la partita della Spal, al seguito del quale abbiamo lanciato la campagna #federicoOvunque. La persona è stata portata in ospedale.  L’abbiamo già contattato per fargli sentire tutta la nostra solidarietà. Restiamo indignati e senza parole».

Così racconta il movimento dalle sue pagine web:

La manifestazione del Primo Maggio si è conclusa da poco e non possiamo non parlare di una grande manifestazione nella manifestazione. Siamo stati lo spezzone più grande e vitale di un corteo sindacale ormai diventato vetrina per ogni personaggio in cerca di popolarità. Ci avevano detto che sarebbe stata una piazza aperta a chi voleva manifestare le proprie idee, come noi, pacificamente, e invece mentre il corteo ospitava Madamine e Giachino, lo spezzone notav veniva fermato dalle forze dell’ordine.

Un qualcosa di inaccettabile in una giornata come quella del primo maggio, un atto dichiaratamente di parte per escludere chi, come noi risulta scomodo al coro unico del “Tav porta lavoro”. Fin da subito, da piazza Vittorio, ci siamo dovuti conquistare lo spazio per manifestare, non facendoci chiudere dai cordoni delle forze dell’ordine, superandole come avviene tra i sentieri. Tanta, tanta la gente che si è unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio d’ordine a pagamento che difendeva dai fischi, Ferrentino e Esposito. E’ veramente svilente parlare di queste cose rispetto ad una grande giornata di lotta che ha portato in piazza tanti e tante notav , ma tant’è: i sindacati confederali oltre a fare da cassa di risonanza alle menzogne sitav di questi mesi, si sono presi la responsabilità di tentare di escluderci dal corteo.

In via Roma, a pochi passi dall’arrivo in Piazza San Carlo, luogo del comizio finale, la polizia ha spezzato il corteo e caricato i notav, semplicemente per non farci arrivare mentre ancora parlavano i sindacati dal palco. Insomma per evitare qualche fischio non hanno esitato a picchiare giovani ed anziani provocando almeno una decina di feriti. Le menzogne vanno ben protette, lo sappiamo bene, ma così è veramente troppo! Siamo felici della scelta che abbiamo fatto, e siamo ancora più consapevoli di chi sono i nostri avversari. Avremmo preferito parlare d’altro nella cronaca di una giornata che merita rispetto per la sua storia ma purtroppo così è. Vogliamo dare un abbraccio ai nostri feriti e ripartiamo ancora più consapevoli e forti di prima, nell’essere quel movimento che resiste da trent’anni e che resisterà tutto il tempo necessario per fermare definitivamente quest’opera inutile e imposta, come la giornata di oggi dimostra.

Paolo Ferrero: basta con la repressione!

«La piazza del primo maggio è delle lavoratrici e dei lavoratori, non è la Questura che può decidere, manu militari, chi può manifestare o meno in base alle opinioni che vengono espresse dai diversi spezzoni di corteo», così Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea  al termine del corteo del primo maggio a Torino. Per Ferrero «si è ripetuto anche quest’anno un comportamento increscioso da parte delle forze di polizia con le cariche rivolte contro il movimento No Tav. Cariche del tutto ingiustificate, motivate solo dalla volontà di dividere in due il corteo tra buoni e cattivi. Una divisione che rifiutiamo con forza. La lotta contro il Tav è la lotta contro il partito trasversale degli affari, contro la distruzione ambientale, per l’affermazione di una prospettiva di lavoro pulito, dignitoso, ecocompatibile  . Basta con la repressione di un movimento che rappresenta un riferimento e una speranza non solo per la Valsusa ma per l’insieme del nostro Paese».

Pisapia ha visto un film diverso

La sedicente sinistra in lista col Pd non solo è Yes Tav  ma sembra voler decidere chi possa sfilare il primo maggio e su quali contenuti. Pisapia, per esempio. Quand’era sindaco lui a Milano s’è inaugurata la stagione del lavoro gratuito per Expo e ora sentite: «Condanno le azioni violente avvenute oggi a Torino da parte dei No Tav in occasione della Manifestazione per il 1ø Maggio. È un fatto gravissimo che non può trovare alcuna giustificazione e bene ha fatto il capogruppo alla Camera Delrio nell’annunciare un’interrogazione parlamentare», ha detto Pisapia, capolista PD alle Europee nella circoscrizione nord ovest, indimenticato sindaco di Milano dell’epoca dell’Expo. «La Sindaca Appendino aveva invitato a concentrarsi sui temi del lavoro lasciando da parte la TAV. Membri della sua stessa maggioranza si sono resi protagonisti di atti violenti. Un’azione che deve trovare unanime condanna, in particolare da parte del Governo».

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