Xylella, ecco perché è meglio leggere la sentenza piuttosto che i giornali per capire che è successo al Consiglio di Stato sulla sospensiva della delibera della Regione Puglia
[mom_row]da Comitato per la Salvaguardia dell’Ambiente e del Territorio – Valle d’Itria, Associazione “Terra d’Egnazia”, Associazione “Spazi Popolari Aps”, Associazione “Bianca Guidetti Serra” – Puglia Associazione di Volontariato “Ritorno Alla Terra”, Forum Ambiente e Salute – Lecce Movimento “in Comune”, Movimento per la “Carta della Terra” riceviamo e volentieri pubblichiamo[/mom_row]
Buona parte della stampa regionale e nazionale, negli ultimi giorni, ha fatto passare per veritiera una notizia inesistente, pertanto falsa e fuorviante, con l’evidente intento di indirizzare malevolmente l’opinione pubblica. La notizia che il Consiglio di Stato avrebbe bocciato il ricorso e, pertanto, validata la delibera della Regione Puglia è FALSA. Il Consiglio di Stato (con Ordinanza n. 03244) si è espresso in merito alla sospensiva della stessa delibera nell’attesa che il ricorso venga discusso. La decisione del Consiglio, presieduta da Franco Frattini, si basa, fondamentalmente, sulla seguente valutazione:
“che il metodo alternativo di contrasto alla Xylella prospettato dalla parte ricorrente e finalizzato al controllo del batterio, non risulta adottato da organismi ufficiali nazionali, né avallato dagli organi comunitari o dall’EFSA, né corroborato dal buon esito di sperimentazioni di lungo periodo delle quali sia stata acclarata in modo compiuto l’effettiva efficacia; dunque, esso allo stato non può dirsi, secondo oggettivi criteri di evidenza scientifico-sperimentale, preferibile, quanto a capacità di contenimento della diffusione del batterio, alle misure poste a base del vigente piano di azione regionale e nazionale”.
Al riguardo ci permettiamo alcune riflessioni. Ci sembra scontato che il metodo non risulti adottato da organismi ufficiali nazionali ed europei né potrebbe, allo stato attuale, essere diversamente visto che sono proprio quegli organi coloro i quali hanno imposto le misure contestate e contro le quali si è presentato ricorso. L’evidente corto circuito, neanche poco celato, dell’Ordinanza del Consiglio, sta nel fatto che l’ente di ricerca del Ministero dell’Agricoltura (il CREA) ha dimostrato che piante di olivo che presentavano sintomi di disseccamento sono tornate produttive e ha, inoltre, dimostrato che molto probabilmente non è Xylella l’agente causale del disseccamento.
Il Ministero che fa? Non legge i risultati prodotti al suo interno e validati dalla comunità scientifica internazionale, oppure non è in grado di comprenderli? Oppure, ancora, è questione che dovrebbe interessare la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), visto i due rapporti Agromafie sulla questione Xylella, scritti dall’Osservatorio Agromafie, il cui Presidente è Gian Carlo Caselli? Inoltre, sempre il Ministero emana un Decreto Legge, basato sulla preoccupante diffusione della Xylella, SMENTITA DAI FATTI e dal lavoro condotto dall’epidemiologo Dott. Misciagna (membro, fra l’altro, della Task Force della Regione Puglia) oltre che dal CREA. Le misure previste dal decreto (convertito in legge) per fermare la fantasiosa emergenza Xylella, non si capisce bene da quali organi siano stati “validati” e soprattutto su quali criteri scientifici siano basati visto, per esempio, che il Ministero non autorizza il reimpianto di varietà autoctone di olivo che sono meno interessate dal disseccamento, come la Coratina, l’Ogliarola Salentina, la Frantoio, ecc. (così come dimostrato da pubblicazione scientifica del CREA).
Per vedere questo corto circuito bisogna solo saper leggere e comprendere quello che si legge! Il III Rapporto Agromafie dedica un capitolo intero alla questione intitolandolo “Lo strano caso della Xylella fastidiosa” e nel IV Rapporto riporta che la Xylella Fastidiosa non è riferibile solo ad una problematica di tipo agronomico e, neppure, ad uno specifico territorio, il Salento: ma ha una valenza che ammette letture più estensive, coinvolgenti anche le trasformazioni dell’agricoltura nel mondo, i 2 controlli del mercato alimentare e le possibili speculazioni, anche internazionali”, definendo “coraggiosa” la partecipazione dei cittadini e associazioni di volontariato. In particolare, riportiamo il seguente passaggio del Rapporto Agromafie 2015: “Da tutte queste storie, e da molte altre ancora, emerge che siamo di fronte ad un vero e proprio assalto al Salento.
Per fortuna ci sono anche tanti cittadini, tante associazioni di volontariato che presiedono il territorio, lo difendono, informano, confliggono con i poteri forti, pagandone le conseguenze in termini economici quando non in termini di minacce fisiche e psicologiche”. Quei cittadini coraggiosi continuano a difendere il proprio territorio dalla speculazione e dal potere e, ieri come oggi, continuano a pagarne caro il prezzo in termini economici, di minacce fisiche e psicologiche (come riconosciuto nel Rapporto). Fra i tanti Francesco Mastroleo, un agricoltore che ha avuto il coraggio di parlare della propria esperienza di olivicoltore da numerose generazioni e che, solo qualche settimana fa, ha subito un vile attacco sui suoi campi. Qualcuno ha dato fuoco ai suoi ulivi. Questa è mafia! Inoltre, si legge nell’Ordinanza:
“Sotto il profilo del periculum in mora, appaiono prevalenti le ragioni connesse all’attuazione delle misure di contrasto alla diffusione del batterio”.
Quindi, apprendiamo che il Consiglio di Stato ritiene che le ragioni di contrasto alla fitopatia (al netto dell’inefficacia provata delle stesse) prevalgano sui pericoli per il paesaggio, l’ambiente e la salute – valori garantiti dalla nostra Costituzione – dettagliatamente rappresentati, argomentati e provati in sede di ricorso!! C’è un attacco senza precedenti alla Nostra Terra permessa con l’avvallo di alcune istituzioni. Ma noi cittadini non demordiamo, consapevoli che la sovranità appartiene al popolo e non ai poteri forti, non agli speculatori, non a chi utilizza in maniera indegna e illegale le istituzioni. Noi continuiamo per la nostra strada, convinti nell’onestà dell’intelletto e nella coscienza del cuore, valori che contraddistinguono l’essere umano degno di questo nome. La nostra Terra non è in vendita, noi neppure. Ne qui, né altrove