Le lotte dei 3mila Operatori Educativi (Oepa), che assistono i bambini nel sostegno scolastico, e dei lavoratori Farmacap, Multiservizi, Zetema e Ama
Hanno raggiunto piazza del Campidoglio per chiedere alla sindaca di Roma Virginia Raggi la proroga, fino al termine dell’anno scolastico in corso, quindi fino a giugno 2020, del contratto dei lavoratori del servizio Global di Multiservizi. Si tratta degli operatori impiegati dalla società partecipata al 51 per cento da Ama nella pulizia dei nidi, nella sorveglianza e pulizia delle scuole materne, nel trasporto scolastico e nella refezione scolastica, e che rischiano il licenziamento collettivo. L’azienda ha convocato le organizzazioni sindacali per informarle della procedura di mobilità. Il presidio, alla vigilia dello sciopero delle partecipate, indetto dai sindacati di base ha riguardato i circa 3 mila operatori Oepa, ex Aec, ovvero coloro che forniscono assistenza ai bambini che hanno bisogno di sostegno nelle scuole, e che da mesi chiedono al Campidoglio la calendarizzazione di una proposta di delibera di iniziativa popolare che normerebbe il settore e che è stata protocolla presso gli uffici capitolini corredata da 12mila firme. Alla protesta hanno poi aderito anche i lavoratori di Multiservizi, quelli di Zetema e di Ama, nonchè quelli di Farmacap. Per quanto riguarda Multiservizi «oltre alla proroga chiediamo l’erogazione degli stipendi pieni e la tredicesima a Natale», ha spiegato Serenetta Monti, sindacalista dell’Usi, in riferimento ai problemi di questi mesi con l’erogazione dei compensi. Monti ha spiegato di essere «qui per contraddire quello che dice Raggi, cioè che i servizi saranno garantiti e i lavoratori tutelati. Il Consiglio di Stato ha bloccato la possibilità di affidamento diretto e a febbraio si pronuncerà sulla possibilità per Multiservizi di partecipare alla gara a doppio oggetto. Questo significa che se si licenziano i lavoratori dal 31 dicembre in poi si ferma tutto». Sul fronte degli operatori ex Aec, invece, «abbiamo chiesto un incontro con il gabinetto del sindaco perché il tempo passa – ha aggiunto la sindacalista -. A dicembre scade il termine e la delibera da noi proposta ancora non è stata calendarizzata».