Guardare oltre il presente. Il collettivo redazionale presenta “Contagio dopo il contagio”, il nuovo numero di Zona Letteraria
Se si digita su Google “come sarà dopo il coronavirus” si ottengono 182milioni di risultati, all’agosto 2020. Il dato è significativo nella misura in cui esprime un desiderio di futuro che ha attraversato per ovvii motivi un anno considerato orribile. Con una battuta di spirito, si potrebbe dire che per la prima volta si è cercato disperatamente qualcuno che facesse spoiler: come va a finire? Quindi, usando un’altra battuta amara, potremmo dire che la pandemia, da molti considerata metaforicamente un’apocalissi, “ha fatto anche cose buone”: ha infatti generato la volontà di guardare oltre il presente, e di fatto ha rivelato che anche il mondo è infetto, non solo i suoi ospiti umani. Per intenderci: non è vero che siamo tutti sulla stessa barca; tutti sono a rischio, ma differenti condizioni economiche e sociali permettono di (o costringono a) affrontarlo e guardare al dopo diversamente.
Gli orizzonti verso cui puntare sono da decidere, in un mondo in cui disuguaglianza, povertà e discriminazione sono emerse in tutta la loro violenza, portando in diverse occasioni le vittime a uscire con rabbia dal silenzio, come testimoniano i numerosi conflitti politici e sociali che si stanno sviluppando ovunque. Il futuro, la sua costruzione, il suo orizzonte, sono così tornati al centro del dibattito politico, sociale, culturale, ambientale, non solo di quello economico e finanziario. Se “come procedere?” è diventata la domanda per eccellenza, la risposta deve cercare una direzione; bisogna orientarsi, ed è una questione che riporta sotto i riflettori problemi anche etici.
Per questo molte riviste stanno offrendo ai loro lettori riflessioni sulla complessità della situazione e delle sue prospettive. Nell’estate 2020 periodici molto diversi tra loro come linea editoriale, orientamento politico e target, hanno offerto contributi anche notevoli: basti citare ad esempio “MicroMega” (Dopo il virus, un mondo nuovo?, nn. 4 e 5), “Jacobin” (La cura, n. 7), “Wired” (Reset, n. 93). Il nuovo numero di “Zona letteraria” vuole partecipare a questo dibattito, con la sua specificità: il rapporto tra letteratura (nelle sue varie forme) e società. Vuole affrontare l’attuale situazione interrogandosi sulle analogie con narrazioni passate e presenti di altrettanti “naufragi”, “contagi”, “crisi”, “apocalissi”, “pestilenze” reali o finzionali. Eventi avvenuti nella storia, remota e recente, nella contemporaneità o solo nei mondi possibili narrativi (letterari e non solo). Vuole però analizzarne, più che le caratteristiche strutturali e sistemiche, le dinamiche che hanno caratterizzato i tentativi di uscirne, riusciti o no, e in questo secondo caso magari capire perché siano falliti. Il fine è trovare idee, se non risposte, per offrire una prospettiva con cui guardare al futuro, senza paura o ingenuità.
Il titolo esprime questo ottimismo della volontà: Contagio dopo il contagio, perché da un contagio reale (la pandemia), potrebbe nascere un contagio metaforico di pratiche virtuose e efficaci, una volontà di cambiamento che, nella letteratura, rivela radici profonde nella nostra storia, nel nostro immaginario, nelle sue narrazioni.
Ciò detto, in questo nuovo numero di Zona Letteraria si parlerà di come la letteratura in primis, ma anche il cinema, il fumetto, le fiabe abbiano guardato e raccontato i momenti di crisi del passato, a volte suggerendo validi progetti per la rinascita. In alcuni articoli c’è anche un’analisi della crisi sanitaria mondiale in corso, senz’altro utile per focalizzare l’attenzione su determinate importanti problematiche che riguardano principalmente il mondo della scuola e del lavoro. Inoltre troverete molti riferimenti alle opere di Erri De Luca, Dante, Boccaccio, Melville, Morante, Tennyson, e poi Camus, Gosh, Antonio Moresco, Primo Levi, Engels, Ballard, alle fiabe di Basile, ai fumetti di Bonvi. E poi cinema, tanto cinema, questa volta: da Happy Days al filone dei film catastrofici, Salvatores, Claudio Caligari, Godfrey Reggio. Si parla inoltre di Aboubakar Soumahoro, di Greta Thunberg, di Maya e di zapatisti, di scuola, di psicanalisi e di filosofia, di manipolazione mediatica e di tanto altro ancora. Un numero come sempre ricchissimo, dunque… buona lettura.
Un grazie particolare va al nostro Luca Gavagna, che come sempre ha curato nel migliore dei modi la parte iconografica della rivista, questa volta selezionando un buon numero di scatti della fotografa statunitense Dorothea Lange.
Il sommario in Pdf: ZL-5-PDF-Sommario
Con i contributi di: Silvia Albertazzi, Giuseppe Ciarallo, Alessandro Dal Lago, Alessandro Fiorillo, Luigi Franchi, Adalinda Gasparini, Agostino Giordano, Elena Lamberti, Gianfranco Manfredi, Carmine Mezzacappa, Antonio Moresco, Cristina Muccioli, Andrea Panico, Angela Pesce, Sergio Rotino, Francesco Samarini, Gino Scatasta, Alberto Sebastiani, Paolo Vachino, Juan Villoro (traduzione dallo spagnolo a cura di Giovanni Marchetti).