Nicaragua, il regime di Ortega ha arrestato Dora Maria Téllez, la Comandante Dos, figura di spicco della rivoluzione sandinista
Questa mattina la polizia nicaraguense ha arrestato l’ex guerrigliera sandinista Dora Maria Tèllez, eroina della rivoluzione sandinista degli anni ’70 e figura di spicco nella politica del paese centroamericano. E’ stata arrestata nella sua casa di campagna alle porte di Managua e con lei anche Ana Vijil, attivista del Movimiento Renovador Sandinista (MRS) ora denominato Unamos, un raggruppamento fondato dallo scrittore Sergio Ramirez negli anni ’90 e del quale Téllez è massimo esponente. Gli arresti sono stati confermati da Unamos che li ha definiti come “una aggressione della dittatura contro l’opposizione”.
L’ex comandante sandinista si unisce così ad una lunga lista di membri di spicco dell’opposizione nicaraguense, tra cui quattro possibili candidati presidenziali, arrestati nelle ultime settimane per ordine di Daniel Ortega. Si tratta di uno nuova ondata di repressione volta spianare all’attuale presidente la strada verso una terza rielezione consecutiva.
Ortega è tornato al potere in Nicaragua nel 2007 e da allora ha dato vita ad un governo autoritario che si è andato sempre più radicalizzato fino alle manifestazioni del 2018, proteste pacifiche che chiedevano la fine del suo mandato ma alle quale il presidente ha risposto con una brutale repressione. Dora Maria Téllez è stata proprio uno dei volti più importanti di quelle proteste, la comandante che dopo la rottura con il Fronte Sandinista è diventata una delle voci più critiche contro Ortega e la sua deriva autoritaria. Di Téllez tutti dicono del suo coraggio nel combattere la dittatura somozista che fino al 1979 aveva governato il Nicaragua ininterrottamente per 47 anni. Aveva 20 anni quando decise di abbandonare gli studi di medicina per entrare nella guerriglia dell’allora clandestino Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN). Due anni dopo fece parte del commando che prese il Palazzo Nazionale, sede del parlamento di Somoza, una delle azioni più audaci della guerriglia e uno dei colpi più duri subiti dalla dittatura somozista. Grazie a questa azione il FSLN poté negoziare con il regime il rilascio di altri guerriglieri detenuti, tra cui proprio Daniel Ortega.
Soprannominata comandante Dos, il suo coraggio è stato immortalato da Gabriel Garcia Marquez nella sua cronaca Asalto al Palacio (Assalto al Palazzo). Téllez ha avuto anche un ruolo di primo piano nell’offensiva finale contro Somoza sul Fronte Rigoberto Lopez Perez. Dopo il trionfo della rivoluzione è diventata ministro della salute, la donna con l’incarico più alto del primo governo sandinista.
Tornata alla vita civile, l’ex comandate Dos si è politicamente sempre mantenuta attiva come figura principale del MRS ora Unamos. Nota accademica e storica, Dora Maria Téllex è considerata una delle intellettuali più importante dell’America Centrale. Nel 2005, l’Università di Harvard l’aveva invitata a ritirare la Robert Kennedy Visiting Professorship in studi latinoamericani, ma l’amministrazione Bush le negò il visto perché considerata una “terrorista”. “L’accusa mossa contro di me dal governo degli Stati Uniti viola i miei diritti umani”, reagì Téllez all’epoca, “e non posso che considerarla una minaccia alla mia vita, alla mia sicurezza, alla mia integrità e alla mia tranquillità”.
L’arresto di Dora María Téllez arriva giorni dopo l’arresto di altri esponenti dell’opposizione. La polizia ha arrestato “quattro dei pre-candidati presidenziali – Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Félix Maradiaga e Juan Sebastián Chamorro – e sono stati arrestati anche leader del settore imprenditoriale e della società civile, tra cui l’ex presidente del Consiglio Superiore delle Imprese Private (COSEP) José Adán Aguerri, l’attivista Violeta Granera e l’ex ministro ed economista José Pallais. “Eliminare qualsiasi candidatura, qualsiasi opposizione, è l’obiettivo di una dittatura in agonia. Ecco perché ricorre alla repressione di massa. Non ha mai funzionato e non funzionerà”, aveva denunciato Téllez con un Twitter lo scorso 8 giugno.