Parla l’esule cileno, in Italia dal 73: «Speriamo che l’elezione di Boric sia un gran contributo alla assemblea costituente» [Chiara Nencioni]
«Grandioso!», esordisce David Muñoz Gutierrez, l’esule cileno giunto in Italia per sfuggire al massacro cui andavano incontro i collaboratori di Allende al momento del golpe di Pinochet. È domenica notte quando mi chiama, non appena ha verificato in diretta col Cile i risultati del secondo turno delle presidenziali.
Alle 19:12, ora cilena, la TV trasmette i risultati: Boric, candidato di sinistra (quella vera) 54,72%, Kast, candidato della sinistra conservatrice, nostalgico di Pinochet e amato dal “nostro” Salvini, 45,28%. Per ora mancano ancora dei conteggi ma già il candidato Kast ha riconosciuto la vittoria di Boric e il Presidente Piñera ha telefonato a Boric felicitandosi per la vittoria e come in una “vera, grande e consolidata democrazia” hanno fatto in diretta una lunga chiacchierata.
Cosa prevede adesso per l’immediato futuro del Cile?
Adesso si spera nel miglior lavoro possibile della assemblea costituente.
Lei è fiducioso?
Il Cile cambierà sicuramente e sarà un Cile più inclusivo, più rispettoso delle minoranze dei popoli originari, dei diritti delle donne, dell’ambiente… Sicuramente si approfondirà la democrazia.
Come avverrà la transizione presidenziale?
A marzo assumerà la Presidenza Gabriel Boric, uno dei più giovani Presidenti del paese. Non sono sicurissimo ma mi sembra di ricordare che solo ai tempi dell’inizio della formazione dello Stato ai tempi immediatamente successivi alla guerra d’indipendenza abbiamo avuto dirigenti così giovani.
Cosa auspica per il suo paese adesso?
Ovviamente auguriamo la maggiore compattezza possibile a Boric e alla sua coalizione per governare il Cile al servizio dei cileni e soprattutto speriamo sia un gran contributo alla assemblea costituente affinché possa concludere positivamente il suo lavoro. Spero anche che il popolo confermi nel prossimo plebiscito quanto deciso dalla costituente ed inizi davvero il cambio radicale di cui il Cile necessita.
Da democratici ci uniamo agli auguri di David a Boris. C’è bisogno di sinistra vera in questo momento, e non solo in Cile!