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#25M, People not profit, lo sciopero globale dei FFF

#25M, tornano i Friday for future. Lo sciopero globale per la pace e la giustizia. Gli appuntamenti. A Roma sgomberarata la Laboratoria Ecologista Autogestita Berta Cáceres

«Oggi, con una grossa operazione militare – si legge in un comunicato – si è cercato di cancellare l’esperienza della Laboratoria Ecologista Autogestita Berta Cáceres. Hanno sgomberato uno spazio che, dopo 10 anni di abbandono da parte della Regione Lazio, è tornato a vivere grazie all occupant e alle centinaia di persone che lo hanno animato in più di due settimane di intense attività.
Berta, però, non ha intenzione di fermarsi: nel mezzo di una guerra e di una gravissima crisi climatica e sociale, le idee e le lotte alla base di questo progetto sono più che mai urgenti e necessarie.
Per questo saremo in piazza venerdì 25 marzo per il global strike e sabato 26 a Firenze con GKN, con uno spezzone ricco di energia e di contenuti, come condiviso nell’ultima partecipata assemblea svolta presso la L.E.A. Berta Cáceres, poche ore prima dello sgombero.
Continueremo a incalzare la Regione Lazio e tutte le istituzioni, complici di quanto accaduto questa mattina in via della Caffarella e di aver spianato la strada alla speculazione privata in un Parco Regionale.
Proprio da qui la Laboratoria intende continuare: invitiamo tutt a partecipare ad un pic-nic sociale domani venerdì 25 marzo, in cui elaborare insieme i prossimi passi. Ci vediamo quindi venerdì 25 dopo il corteo di Fridays for Future, dalle ore 13.00 all’ingresso del Parco della Caffarella di Largo Tacchi Venturi (Metro Colli Albani).
Berta vive, la rivoluzione ecologica non si sgombera!».
Proprio alla vigilia del global climate strike, la repressione si abbatte sulla più giovane esperienza di occupazione sorta proprio sulle tematiche della giustizia ambientale e sociale. Il 6 marzo scorso un gruppo di circa 150 persone aveva occupato l’immobile di via della Caffarella 113 di proprietà della Regione. L’azione era stata rivendicata come protesta contro la possibile vendita all’asta della struttura. Ma stamattina, su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del comando provinciale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo dell’immobile occupato spiccato nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. “Nonostante sia arrivata ieri la conferma di un tavolo di trattativa da parte della Regione Lazio, la Questura e la Prefettura hanno deciso comunque di procedere con il sequestro e lo sgombero. Questa scelta gravissima avviene il giorno prima del Global Strike sul clima. Questo spazio abbandonato dalle istituzioni da dieci anni era stato liberato per essere restituito alla collettività“, si legge in una nota degli ‘Attivisti di Berta’. Le istituzioni, comune e regione sotto stretto controllo Pd, o sono sottomesse alle scelte dell’apparato repressivo o sono parte di un gioco di ruolo con quegli apparati ma ancora una volta, in entrambe le opzioni, si schierano contro i processi di partecipazione cittadina e in totale contraddizione con i buoni proposti su ambiente e sostenibilità. Proprio com’è accaduto in occasione dello sgombero del padiglione 31 del Santa Maria della Pietà. Tutto ciò rende più urgente la riuscita dello sciopero di domani e una politicizzazione consapevole dell’onda verde animata dalle giovani generazioni. Popoff in questo articolo pubblica il comunicato dei Fridays For Future e le adesioni di alcune reti politiche, studentesche e sindacali. In fondo tutti gli appuntamenti per la giornata e le istruzioni per l’uso.

FFF: Questo venerdì scendiamo in piazza di nuovo in tutto il mondo, in ogni continente

Scioperiamo per la pace e la giustizia climatica. Non ci sarà pace sostenibile, da nessuna parte, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da autocrati e dittatori.  Ilyess, dall’Ucraina, dice: “Di solito scioperavo per il clima in Ucraina. Ma questo venerdì sto scioperando in Germania, i cui leader finanziano la guerra a casa mia. L’Unione Europea ha pagato finora 15 miliardi di euro per combustibili fossili da Putin dall’inizio della guerra in Ucraina. I cosiddetti leader dell’UE dicono che “stanno con l’Ucraina”.”

Non è mai stato così chiaro come ora che una transizione ecologica giusta è necessaria, ed è necessaria ora. Questi tempi lasciano le persone prive di potere e di forze. Ma noi non ci arrendiamo. Dopo tutto, stiamo lottando per un presente e un futuro vivibile, non stiamo facendo merenda.

Chiediamo anche che i paesi del Nord del Mondo garantiscano dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite. Questi risarcimenti fanno parte di un processo di giustizia in cui il potere politico tornerà alle persone e alle comunità. Non dovranno essere concessi sotto forma di “prestiti”, ma di “finanziamenti”, come una risposta alle richieste delle comunità indigene ed emarginate; per restituire le terre alle comunità, dare risorse alle comunità più colpite affinché possano adattarsi e compensare le perdite e i danni. Per una ridistribuzione della ricchezza globale, della tecnologia e dell’informazione, e del potere politico dal Nord globale al Sud globale e dall’alto al basso. E vogliamo essere chiari che “i governi del Nord globale dovrebbero pagare per le perdite e i danni nelle nostre comunità, non per un senso di solidarietà, ma perché è la loro responsabilità storica, e noi siamo qui per rivendicare quel debito.” Aggiunge Edwin Namakanda, dall’Uganda.

Resistiamo come un solo popolo. Ma abbiamo bisogno di voi. Un altro mondo è possibile, una transizione giusta è possibile, la pace per tutti è possibile. Se resistiamo, se ci permettiamo di avere fiducia nel potere delle persone, se osiamo andare avanti perché i tempi sono duri.

Ci vediamo venerdì nelle strade. Diffondete la parola.

Riempiremo le strade e le piazze in Italia; anche il sindacato FLC-CGIL dei lavoratori della conoscenza ha aderito, per cui possono scioperare e scendere in piazza anche insegnanti e operatori scolastici di ogni grado.

Diciamo di più: il 26 marzo ci uniremo al Collettivo di fabbrica ex-GKN a Firenze per insorgere insieme. “Non è possibile alcuna giustizia climatica senza mettere in condizione milioni di persone di sottrarsi alle condizioni di precarietà lavorativa e salariale. Non si può indirizzare l’economia in senso ecosostenibile se contemporaneamente non si fermano le delocalizzazioni. Non si può sconfiggere il greenwashing senza una consapevolezza crescente nei luoghi di lavoro dei reali processi produttivi.”

per tutte le informazioni sulla sciopero leggi qui

 

Il Forum Acqua in piazza per la pace, per la giustizia climatica, per la giustizia sociale e per i diritti

L’emergenza sanitaria, la crisi economico-sociale, la crisi climatica, da ultimo anche la guerra e le sue conseguenze dimostrano il totale fallimento di un modello economico e sociale che ha anteposto gli interessi delle lobby finanziarie ai diritti delle persone.
Una società basata su tale pensiero unico non può garantire protezione alcuna ed entra in piena contraddizione con la salvaguardia della vita stessa.
Siamo convintə che è necessaria una svolta radicale per costruire una società fondata sul prendersi cura, sulla riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni, sulla gestione partecipativa di tutti i servizi pubblici. Per questo insieme a tante realtà, associazioni, organizzazioni sindacali e comitati abbiamo dato vita ad un percorso di mobilitazione per fermare il DDL Concorrenza, l’ultimo provvedimento con cui s’intendono rilanciare le privatizzazioni.
A partire da queste riflessioni saremo in piazza venerdì 25 Marzo per lo Sciopero Globale per il Clima promosso dai Fridays or Future.
Chiederemo con forza che il Governo garantisca una reale transizione ecologica, un’efficace azione di contrasto ai cambiamenti climatici che sono tra le cause più rilevanti della crisi idrica.
Saremo in piazza anche sabato 26 marzo a Firenze per la manifestazione nazionale lanciata dalle lavoratrici e dai lavoratori della GKN perché crediamo che vada posto un argine alla finanziarizzazione dell’economia e della società, che vada rivendicata la giustizia sociale e difesi i diritti di tutte e tutti.
Saremo in piazza perché non ci rassegniamo ad una ennesima guerra e riteniamo sia necessaria una grande mobilitazione per la pace ribadendo che siamo con la società civile, con le lavoratrici e i lavoratori ucraini e russi che si oppongono alla guerra, che siamo contrari all’allargamento della NATO e agli aiuti militari di Italia ed Europa.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Un volantino di Sinistra Anticapitalista

Basta con i vincoli ambientali! Basta con le sciocchezze verdi! Basta con le stupide norme di sicurezza sanitaria (il Covid non c’è più!), basta con l’idea che la pace, l’ambiente e la vita siano principi basilari della società. Ci voleva proprio una bella guerra per riorientare gli affari e il mondo!

In meno di ventiquattro ore dall’invasione dell’Ucraina da parte degli imperialisti russi, i governi dell’Europa “libera” hanno annunciato la riapertura delle centrali a carbone e quei pochi che avevano bandito il nucleare se lo stanno ripensando, facendola finita una volta per tutte con il blablabla di Glascow. Anche la transizione ecologica dovrà aspettare tempi migliori: per il momento, la produzione di armi ha la priorità, tant’è che anche il Parlamento italiano ha votato pressoché unanimemente un vertiginoso aumento delle spese militari (il famoso 2% del PIL). Quasi 40 miliardi di euro l’anno per costruire armi di distruzione di massa -che di questo si tratta-, tra l’altro super-inquinanti, quando la spesa per la sanità e l’istruzione pubbliche, giusto per fare due esempi a caso, è stata drasticamente ridimensionata.

Quelli che producono e vendono armi sono gli stessi che decidono cosa scrivere sui giornali e dire alla tele o sui social, sono quelli del businness dell’energia, quelli che “il cambiamento climatico, sempre che esista, può aspettare”, gli stessi che chiudono le imprese, che uccidono sul lavoro, che sbarrano ai rifugiati “altri” le frontiere del benessere. Sono anche quelli che, senza dirlo, continuano a comprare gas e petrolio alla Russia, perché sennò dove andiamo a finire? Insomma, i padroni. Quelli di ieri che, insieme alla NATO e ai loro ex-amici russi, hanno preparato la merda di oggi e progettano quella di domani.

Contro questa gente bisogna lottare. INSIEME. TUTTE E TUTTI UNITI. Per opporsi alla guerra c’è bisogno di un grande movimento pacifista e per opporsi in modo efficace alla distruzione questo deve unirsi e formare una cosa sola col movimento ambientalista (dal NO alla TAV alla lotta sul clima), con quello delle donne, il movimento antirazzista, gli studenti e le studentesse. E con i lavoratori e le lavoratrici che si oppongono ai licenziamenti, alla miseria e alla morte sul lavoro. Come quelli e quelle della GKN di Firenze, che con una coraggiosa lotta hanno evitato -per il momento- di far chiudere la loro impresa.

RESISTIAMO! INSORGIAMO!

Al Global strike del 25 marzo anche i giovani attivisti di Legambiente  e di #youth4planet in prima linea in oltre 20 città italiane

La crisi climatica non guarda in faccia a nessuno, non conosce né crisi né guerre. La forte siccità che ha investito il Nord Italia con il Po in secca è uno dei segni più tangibili del cambiamento climatico in corso e che sta diventando sempre più grave. Dall’altra parte il conflitto in corso in Ucraina ha mostrato con forza ed evidenza il grande tallone d’Achille dell’Europa e dell’Italia, ossia la dipendenza delle fonti fossili che inquinano e producono emissioni di gas serra e il grande ricatto energetico, a partire dal gas della Russia, che si trova ad affrontare. Non c’è davvero più tempo perdere, servono politiche climatiche più ambiziose ed efficaci e azioni concrete a partire da un decreto sblocca rinnovabili.

È questo l’appello che Legambiente lancia oggi alla vigilia dello sciopero mondiale per il clima. L’associazione ambientalista è pronta con i suoi circoli e i suoi giovani attivisti del progetto #Youth4planet a partecipare al Global strike del 25 marzo, scendendo in oltre 20 piazze della Penisola per sostenere i ragazzi di tutto il mondo che sciopereranno per il clima e per la pace in Ucraina. Roma, Milano, Napoli, Ravenna, Palermo, Chieti, Pisa, Udine, Genova, Torino, saranno alcune delle tante città italiane, che vedranno in prima linea anche i giovani legambientini. Info sugli eventi >>

Invece di pensare all’aumento delle spese militari, Legambiente ricorda che per fronteggiare la crisi climatica ed energetica è fondamentale puntare e investire, in primis, su fonti rinnovabili ed efficienza energetica, cosa che in questi anni non è stato fatto e così ora l’Italia paga lo scotto di questo ricatto del gas e del pesantissimo rincaro delle bollette che grava su famiglie e imprese. Per questo l’associazione ambientalista chiede al Governo di ascoltare le richieste dei giovani, e di non rimanere sordo e cieco di fronte alla grande mobilitazione. Se in questi anni lo sviluppo delle FER (solare + eolico) fosse andato avanti con lo stesso incremento annuale medio del triennio 2010‐2013, oggi l’Italia avrebbe potuto ridurre i consumi di gas metano di 20 miliardi di metri cubi l’anno riducendo le importazioni di gas dalla Russia del 70%.

“Quello che serve con urgenza – spiega il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – è un decreto sblocca rinnovabili che permetterebbe di accelerare quella spinta che serve allo sviluppo delle rinnovabili in Italia, di sostituire le centrali a gas costruite dopo il blackout nazionale del 2003 e ridurre i consumi annui di gas di 36 miliardi di m3 entro il 2026. Servono scelte coraggiose e un’ambiziosa azione climatica in grado di dimezzare le attuali emissioni entro il 2030. Impensabile e irrilevante pensare ad esempio di riattivare gruppi termoelettrici a carbone o a olio combustibile. Bisogna, invece, moltiplicare per venti l’attuale velocità di sviluppo delle fonti rinnovabili, non basta lo sblocco di sei parchi eolici varato dal Governo, bisogna fare molto più accelerando anche gli iter autorizzativi ed eliminando i sussidi ambientalmente dannosi stimabili nel nostro Paese, complessivamente, in 35,7 miliardi di euro. Risorse che potrebbero essere investite in innovazione sostenibile. Tra le azioni da mettere in campo – continua Ciafani – l’Italia deve aggiornare il PNIEC con l’obiettivo di produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035; autorizzare nei prossimi 12 mesi nuovi impianti a fonti rinnovabili per 90 GW di nuova potenza installata ed escludere entro aprile 2022 l’autorizzazione paesaggistica per il fotovoltaico integrato sui tetti degli edifici non vincolati dei centri storici. Inoltre, il nostro Paese deve dimostrare anche più ambizione e lungimiranza, come sta facendo la Germania che ha introdotto l’obbligo di installazione di impianti solari sulle nuove costruzioni, ha già anticipato lo stop ai sussidi ambientalmente dannosi al 2030 e sta lavorando per decarbonizzare il sistema elettrico entro il 2035”.

L’altra grande sfida che l’Italia deve affrontare, sottolinea Legambiente, è quella legata allo sviluppo delle comunità energetiche sull’intero territorio, coinvolgendo anche scuole, università, amministrazioni comunali e provinciali, per costituire comunità energetiche rinnovabili e solidali (C.E.R.S) e far diventare la transizione ecologica un’opportunità anche educativa e strutturale. Per questo Legambiente lo scorso mese ha presentato il manifesto “Scuola e università a zero emissioni” al quale hanno aderito Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, Fridays For Future, Link, Rete degli Studenti Medi, Rete Nazionale Scuole Green, Save the Children, UdS – Unione degli Studenti, Unione degli Universitari.

L’adesione di Rifondazione

Con lo slogan #PeopleNotProfit il 25 Marzo torna lo SCIOPERO GLOBALE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA e  sociale indetto dai Fridays For Future.

Si tratta di una scadenza di particolare valore mentre il dramma della guerra Russia-Ucraina viene utilizzato per bloccare tutti i cambiamenti che la crisi economica, climatica, sociale e sanitaria aveva mostrato essere necessari e per cancellare ogni ipotesi di transizione ecologica, riaprire le centrali a carbone e riavviare le trivellazioni per produrre gas nazionale, rilanciare il nucleare.

La guerra in corso è un prodotto di un modello economico e sociale insostenibile fondato sull’accumulazione infinita di capitale che genera devastazione ambientale, crisi, disuguaglianza, pandemia e guerra.

La crisi della globalizzazione neoliberista e lo strapotere delle oligarchie capitalistiche planetarie sta conducendo l’umanità a sempre peggiori scenari catastrofici.

Al fallimento della Cop26 di Glasgow si aggiunge l’incubo della guerra.

È il momento di proporre un’alternativa ecosocialista, risarcire le popolazioni MAPA più colpite e storicamente oppresse, pretendere futuro e cura, ridistribuire le ricchezze, le tecnologie, il potere politico e pretendere soluzioni energetiche non impattanti sul piano ambientale e sociale, ridare al pubblico in forme democratiche il ruolo di intervento nell’economia con un green new deal radicale.

Basta mettere a rischio il futuro e la vita di miliardi di persone mentre l’1% accumula profitti anche durante pandemie e guerre. Le oligarchie capitalistiche dell’est e dell’ovest ci stanno conducendo verso la catastrofe climatica e la terza guerra mondiale.

L’incontro tra Fridays For Future e collettivo di fabbrica Gkn rappresenta un elemento di avanzamento positivo nella convergenza dei movimenti che auspichiamo.

Per questo parteciperemo e invitiamo a partecipare alle manifestazioni che si svolgeranno in molte città italiane per lo Sciopero Globale per il Clima indetto dai Fridays for Future venerdì 25 marzo e alla manifestazione nazionale di convergenza dei movimenti promossa dal Collettivo di fabbrica Gkn sabato 26 marzo a Firenze.

Giudichiamo molto positivamente che la FLC CGIL abbia indetto lo sciopero della scuola consentendo agli insegnanti di andare in piazza domani insieme agli studenti. Si tratta di una scelta che speriamo sia seguita in futuro da tutto il movimento sindacale perché senza le classi lavoratrici non si riuscirà a imporre una vera riconversione ecologica dell’economia a governi sempre subalterni alle grandi imprese e al capitalismo finanziario.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

La piattaforma studentesca per una transizione ecologica che parta dalle scuole e università, e domani giovani in piazza in tutto il paese

“SAPERI PER IL FUTURO: SCUOLE E UNIVERSITA’ IN LOTTA CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Verso lo sciopero globale per il clima del 25 marzo le organizzazioni studentesche e giovanili Link – coordinamento universitario, L’unione Degli Studenti e la Rete della Conoscenza si sono scambiati idee e prospettive per costruire un fronte ambientalista che parta dai luoghi della formazione, producendo un documento programmatico con le rivendicazioni per scuole e Università ecologiste.

“Come Rete della Conoscenza, insieme alla Federazione dei Lavoratori della Conoscenza, Legambiente, LINK Coordinamento universitario e Unione degli studenti abbiamo nella piattaforma parliamo di didattica, ricerca, trasporti, ecosostenibilità dei luoghi della formazione, comunità energetiche, formazione trasversale. Temi che insieme delineano la nostra idea del ruolo dei saperi nella costruzione di un futuro più giusto e degno per il nostro pianeta e tutti gli organismi viventi che lo abitano”.

“La centralità dei luoghi della formazione all’interno di questo dibattito è essenziale per la crescita e la costruzione di comunità che siano educate ed attente al tema, che possano intervenire a monte del problema e non a valle, studiando nuovi modelli di produzione e nuove fonti energetiche”, dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti.

“Il discorso ecologico va quindi affrontato in un’ottica complessiva, che non lo veda isolato in una bolla lontana dalla realtà: esso deve permeare tutti gli altri dibattiti ed ogni sfera, deve essere la lente con cui guardare ai problemi e alla criticità del mondo, oltre ad esigere esso stesso una posizione netta e puntuale con vertenze chiare e a lungo termine” continua Arianna Petrosino, della Rete della Conoscenza.

“Come soggetti che attraversano i luoghi della formazione invitiamo alla costruzione di una riflessione e attivazione in merito alle tematiche poste: vogliamo essere ascoltati, vogliamo che le nostre proposte vengano argomentate ed elaborate, contro il greenwashing, per la pace e il disarmo, per la salvaguardia dei popoli e dell’ambiente.” dichiara Lorenzo Morandi, coordinatore nazione di Link Coordiamento Universitario.

 

Clicca qui per tutte le informazioni e i dettagli

Alessandria piazzetta della Lega ore 9 

Alcamo piazza castello ore 21

Ancona ore 9.30 Porta Pia 

Avellino alle 9.00 a Campetto Santa Rita - Via Circumvallazione 

Aversa Piazza Municipio ore 9.00

Arezzo Piazza della Libertà ore 9:30 

Asti 9.30 in PIAZZA SAN SECONDO 

Bari piazza del CHIRINGUITO ore 9.30

Bergamo Largo porta nuova ore 10.00 

Bologna Piazza Maggiore ore 9.00 

Bolzano sui Prati del Talvera alle 11.00

Brescia Piazzale Arnaldo alle 9:00 

Cagliari azione + cineforum alle 17.15 in via Trentino con Mazzotta e Biggeri 

Carrara Piazza Alberica 9:00 

Catania piazza Roma ore 9:30 

Catanzaro info in arrivo sui social

Cerignola 26 Marzo 15:30 Circuito Podistico "San Marco"(piazzale IISS A. Righi)

Chieri Liceo Monti 8.00 

Chieti    Piazza Giuseppe Garibaldi ore 9.00 

Como  ritrovo all'ippocastano alle 9.00 

Cremona  stazione dei pullman ore 18.00 

Cuneo  largo Audifreddi ore 9.00 

Ferrara porta degli Angeli ore 9.30

Firenze   piazza ss. Annunziata ore 9.30

Forlì   Piazzale della Vittoria ore 9

Genova   Piazza Principe h 9:00 

Gorizia   Parco della Rimembranza h 10.00 

Lanciano partenza ai viali ore 14.30 

Lecce   Piazza Sant'Oronzo ore 10.30 

Lucca   piazzale verdi ore 9.00 

Mantova  piazza dei Mille ore 9:30 

Massa 9:00 in Piazza Alberica a Carrara 

Milano - Largo Cairoli ore 9.30

Mogliano Veneto ore 9:00 davanti al Liceo Giuseppe Berto

Monza  piazza Citterio ore 9.00 

Napoli  piazza Garibaldi alle 9.30 

Ostana (Cuneo) Foresta, ore 9 

Palermo  piazza Politeama ore 9.00 

Padova  piazzale stazione ore 9.00 

Pavia Largo Angelo Grilli ore 9.00 

Parma   Barriera Bixio 9.30 

Perugia piazza IV Novembre alle 9.00

Pesaro Piazza del Popolo ore 9.00 

Piacenza  Piazzale Genova ore 9 

Piazza Armerina  info sui social

Pisa  Piazza Guerrazzi ore 9 

Pistoia Piazza del Duomo ore 9:30 

Ravenna  piazza Anita Garibaldi ore 9.00 

Reggio Calabria  piazza Italia ore 10.00 

Reggio Emilia  parco Tocci ore 9.30 

Rieti  Lungovelino Nello Bellagamba ore 9.30

Rimini    Centro Studi ore 8.00 

Roma  - Piazza della Repubblica 9:30 

Salerno   piazza Vittorio Veneto (stazione ferroviaria) ore 9.00 

Saluzzo   corso Italia ore 14.00

Sanremo davanti all'Ariston, ore 10 

Sassuolo  Istituto Volta (Piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino) ore 8.30

Schio - Altovicentino  piazzale Summano, Schio, ore 8.00 

Siena piazza Matteotti ore 10.00 

Taranto  parco archeologico delle mura greche ore 9.00

Torino  Piazza 18 dicembre  10.00 

Trento  via Verdi ore 8.30

Treviso   stazione dei treni ore 8.30

Trieste Largo barriera ore 9.30

Udine  piazza Venerio ore 9 

Varese corteo da piazza della repubblica ore 17.30 

Venezia  Mestre, piazzale Cialdini ore 9.00  

Verona  Stazione Porta Nuova ore 9  

Viareggio 15.30, in Piazza Mazzini  

Vicenza  piazzale stazione ferroviaria ore 8.30

per tutte le informazioni sulla sciopero leggi qui

 

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