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Conte: la sinistra sono io. Il redwashing dell’Avvocato degli italiani

Conte prova a vestirsi di sinistra dopo cinque anni ininterrotti al governo. De Magistris lo smentisce

«Se un elettore di sinistra vuole realizzare degli obiettivi progressisti credo sia costretto a votare per il M5S»: prove di redwashing di Giuseppe Conte dai microfoni di Radio Popolare. Dagli stessi microfoni (per la prima volta dalla caduta di Conte, alleluja!) parla anche Luigi De Magistris e lo smentisce seccamente. E poi il capo politico di Unione Popolare scrive a Conte via social:

Caro Giuseppe, tu non hai mai fatto l’acqua pubblica ed anzi hai appoggiato il governo Draghi sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, acqua compresa. I tuoi ministri, Giuseppe, sono ancora seduti nel CDM del grande compromesso.

Caro Giuseppe, non hai mai puntato sui beni comuni e hai sostenuto svendita del patrimonio pubblico ed ostacolato chi invece ha fatto dei beni comuni l’azione di governo locale e territoriale.

Caro Giuseppe, hai governato con Salvini e hai lasciato in mezzo al Mar Mediterraneo al gelo sorelle e fratelli africani e hai ordinato di chiudere i porti italiani.

Hai sostenuto il governo che ha autorizzato nuove centrali a carbone, hai votato per l’invio delle armi, per l’aumento delle spese militari e in questi giorni per acquisto di nuovi F35 per oltre 500 milioni di dollari.

Caro Giuseppe, hai votato per la riduzione delle risorse per scuola e sanità pubbliche, hai sostenuto l’autonomia differenziata che avrà l’effetto di rendere il Paese ancora più diseguale, hai governato pure con il partito di Marcello Dell’Utri.

Avresti potuto contribuire alla apertura di una nuova agenda sociale e ambientalista, ma hai scelto di lasciare la porta aperta al tuo amico Letta.

Caro Giuseppe, potrei continuare a lungo, perché noi sappiamo e non possiamo tacere, perché siamo credibili, coerenti, onesti, liberi e autonomi.

Un elettore o un’elettrice di sinistra sa che le cose che oggi contano sono salari, potersi curare, poter mandare a scuola i propri figli, scuola e sanità pubbliche e gratuite. Sa che la salvaguardia del bene pubblico è oggi importante più che mai. E soprattutto sa chi votare, l’unica vera forza progressista del paese, Unione Popolare. Che forse più che semplicemente “progressisti” noi siamo tra la gente per la gente.

Se Enrico Letta fa la sua corsa elettorale sul centrodestra, Giuseppe Conte tenta di lucrare consensi a sinistra. Una gara nella gara, ma entrambe sono truccate, quella fra il segretario del Pd e il leader del M5s, fino a qualche mese fa alleati e ora competitor nella campagna verso il voto del 25 settembre. E se alle scorse elezioni sembrava aver preso piede la leggenda metropolitana dell’essere di sinistra di +Europa, ora è la volta dell’ex premier e ora leader del partito né di destra né di sinistra, tentare di darsi una verniciata, una sorta di redwashing, per attraversare una campagna elettorale che regala frottole più del dovuto. Come i manifesti del Pd che sembrano scritti da un marziano, ignaro della storia recente del nostro paese, assoldato all’ultimo minuto dal Nazareno per imbastire la fake dello scontro di civiltà tra i buoni del Pd e i cattivissimi di FdI. Un plauso va a quelli che dicono “Combustibili fossili/Energie rinnovabili”, come se il Pd non sia il partito che ha determinato, al tempo del governo Renzi, una svolta energetica a scapito delle rinnovabili, e “Lavoro sotto pagato/Salario minimo”, come se il Jobs act l’avesse imposto Putin.

«È il momento della polarizzazione, delle parole nette e di una comunicazione anche brutale della posta in gioco». spiega Letta all’Ansa. Ma, soprattutto è il momento delle menzogne. Come pure il claim del M5s, “Dalla parte giusta” che, in bocca a Conte, che ha governato con tutti e con il contrario di tutti, suona grottesco, come gli ha ricordato De Magistris lasciandosi alle spalle lo scivolone di inizio campagna quando lui e i suoi alleati una relazione con l’avvocato degli Italiani l’avevano cercata.

 

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