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E’ un bel momento per Corto Maltese

Abbiamo letto Notturno berlinese, la quarta storia di Corto Maltese firmata da Diaz Canales e Pellejero

Confesso che mi sto affezionando al nuovo corso di Corto Maltese, al tratto di Rubén Pellejero, alla penna di Juan Diaz Canales. Di quest’ultimo (madrileno, cinquantenne) ho amato la densità hard boiled del suo “Blacksad”, nei primi anni del secolo. L’altro, spagnolo anche lui, classe ’52, l’avevamo apprezzato col suo Dieter Lumpen nell’irripetibile stagione delle riviste. Quel fumetto, infatti, arrivò in Italia sulle pagine di L’Eternauta e poi di Corto Maltese rivista nella seconda metà degli anni ’80. Nel 2015, il duo ha firmato “Sotto il sole di mezzanotte”, il trentesimo albo di Corto Maltese, il primo dopo la morte di Hugo Pratt.

E’ stato amore a prima vista con le sue matite, in bilico tra originalità e fedeltà filologica al segno del maestro di Malamocco almeno per come si muove nella mia testolina, colonizzata da Pratt da quando, calzoni corti, approdai da lettore al Corriere dei Ragazzi.

Dieter Lumpen

Ora siamo alla quarta avventura firmata dai due per continuare a far scorazzare il figlio di una gitana e di un marinaio della Cornovaglia. Dal Nord America di Jack London (“Sotto il sole di mezzanotte”, 2015, Corto approda alla Berlino degli anni ’20, dopo essere passato per l’Africa equatoriale (“Equatoria”, 2017) e i mari del Sud (“Il giorno di Tarowean”, 2019, prequel di Una ballata del mare salato).

Blacksad

In Notturno Berlinese (Rizzoli Lizard, pag 96, 20 euro), Corto Maltese si muove per le spire della città insieme all’amico Joseph Roth, giornalista austriaco corrispondente del Frankfurter Zeitung, quando scopre della morte del suo vecchio amico Jeremiah Steiner. Seguo le indicazioni del comunicato stampa per evitare spoiler inopportuni: le indagini lo conducono in una spirale di inganni e personaggi imprevedibili: ci sono la confraternita ermetica “Stella Matutina”, che insegue la profezia del Visconti-Sforza, il mazzo di tarocchi più antico del mondo, l’Organizzazione ultranazionalista Consul alla ricerca del perduto Dossier Rathenau, che svelerebbe i piani sovversivi contro la neonata Repubblica di Weimar, spie comuniste del KPD che inscenano pièce teatrali con protagonista un sosia di Adolf Hitler, e un vecchio antiquario di nostra conoscenza che complotta con il miliardario J.P. Morgan. Determinato a scoprire la verità, Corto seguirà le tracce che lo conducono fino alla mistica Praga, attore disincantato in uno spettacolo corale in continuo movimento.

Sullo sfondo, a tracciare il confine sottile tra narrazione, avventura e sogno – ossia il mix brevettato dall’autore veneziano – incontreremo Ebert, primo Presidente della Repubblica di Weimar in contrasto con fazioni reazionarie, passeremo un capodanno in compagnia di Marlene Dietrich e del pugile Max Schmeling allo storico Weisse Maus, scintillante e fumoso cabaret berlinese e assisteremo ad un dialogo surreale nel mondo alchemico di Rodolfo II, continuando a chiederci dove stia la soglia che separa illusione e realtà, fino al colpo di scena delle tavole finali.

Notturno berlinese rivisita alcune costanti della saga navigando in atmosfere degne della migliore letteratura ambientata negli anni in cui la Germania iniziava ad essere per la borghesia il laboratorio della soluzione autoritaria più orribile che la storia ricordi. Per chi volesse seguire questa traccia vale la pena segnalare La settima croce, di Anna Seghers, romanzo del 1942 ripubblicato nel 2015 da Beat di Neri Pozza, oppure La meccanica del delitto di Alberto Odone, premio Tedeschi 2018 del Giallo Mondadori, fino a Ognuno muore solo, di Hans Fallada (1947, tuttora in catalogo per Sellerio).

E’ un momento interessante per Corto Maltese, protagonista di mostre, nuove pubblicazioni, guide, saggi e ristampe. Come “Corto Maltese, la poetica dello straniero – esplorazioni sull’opera di Hugo Pratt”, un saggio del sociologo Stefano Cristante, docente all’Università del Salento. Il libro, edito da Mimesi e da CONG, analizza i tratti degli antieroi realizzati con grandi sceneggiatori come Alberto Ongaro e Héctor Oesterheld, e che si affinano nel singolare lavoro d’autore di Pratt a partire dagli anni Sessanta, una poetica di cui sarà protagonista lo straniero per antonomasia del mondo della letteratura disegnata: il marinaio Corto Maltese. E, infine, per ora: “Cucinare con Corto Maltese”, edizioni CONG, il libro di ricette raccolte da Michel Pierre sui luoghi delle grandi avventure di Corto. La prefazione è di Massimo Bottura – forse lo chef italiano più conosciuto nel mondo – e contiene anche le ricette di otto chef della brigata di Bottura in giro per il mondo e quelle di otto famosissimi campioni della vela da Giovanni Soldini a Tommaso Chieffi, da Giancarlo Pedote a Mauro Pelaschier. La prima edizione è andata esaurita in soli due mesi.

 

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