16.5 C
Rome
mercoledì, Dicembre 18, 2024
16.5 C
Rome
mercoledì, Dicembre 18, 2024
HomecultureSenigalliesi, l'occhio che guarda l'abisso

Senigalliesi, l’occhio che guarda l’abisso

Il Diario dal Fronte di Livio Senigalliesi in mostra a Milano

nella foto in evidenza: La Città Vecchia di Gerusalemme, 
compresa la Cupola della Roccia e vari campanili, vista 
attraverso le spire del filo spinato, che illustra la storia 
di divisione e conflitto della Terra Santa. 
[Foto Livio Senigalliesi]
Kabul / Afghanistan 2002
Un piccolo afgano tra le tombe di un cimitero alle porte di Kabul.
Foto Livio Senigalliesi.
Kabul / Afghanistan.Child among the tombs of a war cemetery on the outskirts of Kabul.
Photo Livio Senigalliesi

“Quando guardi a lungo dentro l’abisso, l’abisso guarda dentro di te”. Succede, a chi ha avuto in sorte il destino di una biografia che ha attraversato, da testimone niente affatto distaccato, gli ultimi trenta anni di conflitti in giro per il mondo. Una citazione di Friedrich Nietzsche che sembra particolarmente indicata come viatico alla mostra Diario dal fronte che il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ha ospitato fino all’8 gennaio. Una retrospettiva che ripercorre l’intera carriera di Livio Senigalliesi, fotoreporter tra i più apprezzati a livello internazionale. E che, in circa 30 anni di lavoro, ha raccontato 25 conflitti in tutto il mondo. La rassegna, curata da Barbara Silbe, presenta una selezione di 50 fotografie in bianco e nero e a colori, raccolte in numerosi scenari di guerra, dal Medio-Oriente al Kurdistan, dal Kuwait all’Unione Sovietica, all’Africa a molti altri. Sua, fra i tanti scatti, anche l’ immagine più iconica della guerra civile nella ex Jugoslavia: quel commovente, inutile, tentativo di spegnere un incendio di un appartamento con una secchiata d’acqua dalla finestra accanto.

SARAJEVO / BOSNIA 18 MARZO 1996
L’ULTIMO GIORNO DELL’ASSEDIO PER EFFETTO DEGLI ACCORDI DI DAYTON SARAJEVO PASSA SOTTO IL CONTROLLO DELL’ESERCITO BOSNIACO. TUTTI I SERBI SI RITIRANO VERSO LA REPUBBLICA SERBA E DALLE ALLE FIAMME LE LORO CASE AFFINCHE’ NON CADANO NELLE MANI DI UN MUSULMANO. NELLA FOTO UN ABITANTE DEL QUARTIERE DI GRBAVICA MEMBRO DI UNA FAMIGLIA MISTA CERCA DI SALVARE LA SUA CASA DALLE FIAMME.
FOTO LIVIO SENIGALLIESI
SARAJEVO / BIH 18 MARCH 1996
FINAL ACT OF THE CONFLICT. AFTER DAYTON AGREEMENT THE SERBS HAVE TO WITHDRAW AND SARAJEVO BECOMES THE CAPITAL OF BOSNIA UNDER CONTROL OF BOSNIAK ARMY. THE SERBIAN POPULATION LEAVES THE BURNING DISTRICT OF GRBAVICA. ONE MAN DECIDE TO STAY AND TRY TO SAVE HIS HOUSE FROM FIRE.
PHOTO LIVIO SENIGALLIESI

Cifra simbolica immediata di tutte le tante invocazioni di pace in quello, come in tanti altri conflitti.  Un approfondimento particolare è poi dedicato al Vietnam dove, ripercorrendo il ‘sentiero di Ho Chi Minh’, ha riportato gli effetti sulle popolazioni locali dell’Agent Orange, il defoliante alla diossina nebulizzato dall’aeronautica statunitense sulle zone di foresta dove si annidavano i Vietcong. Attraverso il suo sguardo attento e partecipe, Senigalliesi ha costruito negli anni un archivio che si rivela oggi una preziosa testimonianza storica dei territori e delle popolazioni colpite dai conflitti, interessandosi particolarmente a fornire documentazione degli effetti “collaterali” che questi lasciano dietro di sé, soprattutto sui civili.

La mostra conduce a una ulteriore riflessione sui temi della pace, ripresi più volte anche da papa Francesco che ha parlato in varie occasioni di “una guerra mondiale a pezzi” e che ricorda quanto la pace sia “anche una sfida che chiede di essere accolta giorno dopo giorno. La pace è una conversione del cuore e dell’anima” (messaggio per la LII giornata della Pace, 1° gennaio 2019) e “azione di costruzione di una nuova umanità” (Enciclica Fratelli tutti, 2020).

RUGOVO / KOSOVO – 29 GENNAIO 1999
NEL VILLAGGIO DI RUGOVO, NEI PRESSI DEL CONFINE ALBANESE, OPERAVA DA MESI UNA BANDA DI GUERRIGLIERI DELL’UCK. DURANTE UN RASTRELLAMENTO DELL’ESERCITO JUGOSLAVO, PERDONO LA VITA 24 UOMINI DI ETNIA ALBANESE E 3 SOLDATI GOVERNATIVI. PER I POCHI GIORNALISTI E MONITORS DELL’OSCE ERA CHIARO CHE SI TRATTASSE DI UNO SCONTRO A FUOCO TRA ESERCITO E GUERRIGLIA MA SUI GIORNALI DI MEZZO MONDO SI PARLO’ DI ‘ENNESIMA STRAGE DI CIVILI’ GIUSTIFICANDO IL POSSIBILE INTERVENTO DELLA NATO CONTRO LA SERBIA DI MILOSEVIC.
FOTO LIVIO SENIGALLIESI
RUGOVO / KOSOVO – 29 JANUARY 1999
IN THE LITTLE VILLAGE NEAR ALBANIAN BORDER, KLA GUERRILLA GROUP HAS BEEN ACTIVE FOR MONTHS. DURING A JUGOSLAV ARMY MOPPING UP OPERATION, 24 MEMBERS OF KLA HAVE BEEN KILLED TOGETHER WITH 3 JUGOSLAV SOLDIERS. FOR THE FEW JOURNALISTS PRESENT ON THE GROUND AND FOR THE OSCE MONITORS IT WAS CLEARLY A BATTLE AMONG ARMED GROUPS BUT ON THE LOCAL AND INT’L MEDIA WAS REPORTED ‘ANOTHER MASSACRE OF CIVILIANS’ JUSTIFYING POSSIBLE NATO INTERVENTION AGAINST SERBIA AND MILOSEVIC.
PROPAGANDA AND DISINFORMATION HAVE BEEN VERY ACTIVE DURING THE WAR IN KOSOVO.
PHOTO LIVIO SENIGALLIESI

Livio Senigalliesi (Milano, 1956) inizia la carriera di fotogiornalista nei primi anni ’80 dedicandosi ai grandi temi della realtà italiana, le lotte operaie e studentesche, l’immigrazione, l’emarginazione, i problemi del sud, la lotta alla mafia. Alla fine degli anni ’80 amplia il raggio delle collaborazioni e rivolge sempre di più la sua attenzione all’attualità internazionale pubblicando ampi reportage sulle maggiori testate nazionali ed estere. La passione per la fotografia intesa come testimonianza e l’attenzione ai fatti storici di questi ultimi decenni l’hanno portato su fronti caldi come il Medio-Oriente e il Kurdistan durante la guerra del Golfo, nella Berlino della divisione e della riunificazione, a Mosca durante i giorni del golpe che sancirono la fine dell’Unione Sovietica, a Sarajevo, dove ha vissuto tra la popolazione l’assedio più lungo della Storia. Ha seguito tutte le fasi del conflitto nell’ex-Yugoslavia e documentato le atroci conseguenze di guerre e genocidi in Africa e sud-est asiatico. Negli ultimi anni ha focalizzato il suo impegno su due grandi temi: le vittime civili dei conflitti e la condizione umana degli immigrati in Italia. Oltre alle mostre e ai libri, realizza progetti didattici per gli studenti delle scuole affinché la sua testimonianza diretta avvicini i giovani ai temi della pace e della guerra ed alla comprensione delle migrazioni forzate.

Kiev, Ukraine – January 25, 2014: Mass anti-government protests in the center of Kiev. Protesters burn tires in the conflict zone on the Hrushevskoho St.
Photo by Livio Senigalliesi

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Ponte Morandi, l’elaborazione del lutto è un monologo

La traiettoria calante di Pietro Giannini arriva sul palcoscenico della Sala Mercato, come nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova

Ddl Lavoro, più semplice licenziare

"Semplificazione e regolazione": per i padroni sarà più semplice liberarsi dei lavoratori tutelati 

Omicidio Thompson: risposta criminale a una situazione criminale

Chi è Luigi Mangione, l'omicidio del Ceo di UnitedHealthcare. I misfatti delle assicurazioni sanitarie negli Usa 

Argentina: perché Javier Milei resta in piedi

A un anno dall'insediamento, lo scenario di un rapido impeachment si è allontanato. Tra le cause: la frammentazione dell'opposizione e l'inflazione bassa [Ludovic Lamant]

Macron riesce a dividere la sinistra

Gli abboccamenti dell'Eliseo galvanizzano il PS, in rottura strategica con Mélenchon. Zig-zag degli ecologisti e PCF in crisi con Roussel [Mathieu Dejean e Pauline Graulle]