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UGL, ponte per gli affari con l’estrema destra francese

Il ruolo chiave dell’ufficio internazionale del sindacato erede della Cisnal guidato da un amico di Le Pen

A Roma, il Rassemblement National (RN) ha trovato la sua seconda casa, esordisce un articolo di Karl Laske e Marine Turchi sul sito francese Mediapart. È la sede del sindacato fascista italiano degli eredi, l’Unione Generale del Lavoro (UGL), che è succeduto alla Cisnal, creata dal MSI nel 1950. Negli uffici di via Nomentana i leader del RN vengono a ricaricare le batterie quando si trovano nella capitale italiana.

Il presidente del partito Jordan Bardella è stato qui nel febbraio 2023 e nel marzo 2019, accompagnato dall’europarlamentare e portavoce di RN Jean-Lin Lacapelle che è stato ricevuto anche nell’ottobre 2020. Non sono gli unici. Nel 2018, il vicepresidente Nicolas Bay, che nel frattempo ha aderito a Reconquête, è stato invitato sul podio del congresso dell’UGL. Nello stesso anno, la stessa Marine Le Pen ha incontrato il capo della Lega Matteo Salvini nella sede del sindacato per suggellare la loro alleanza in vista delle elezioni europee.

Le foto di queste visite ritraggono sempre lo stesso uomo: Gian Luigi Ferretti. Questo italiano di 79 anni, responsabile delle relazioni internazionali di questo sindacato dal 2017, nonché sostenitore di Casa Pound è la porta d’ingresso del partito lepenista nelle reti italiane dell’estrema destra che conta da oltre quindici anni.

Stando al sito Fanpage, Ferretti sarebbe “un uomo di palazzo insomma, ma anche di piazza. Ferretti, infatti, non manca mai in prima fila alle manifestazioni dell’estrema destra a Roma: dalle proteste contro lo sgombero di Casapound, alle dimostrazioni delle cosiddette mascherine tricolori”. Non senza essersi candidato nel 2013 nelle liste del Maie, Movimento Associativo Italiani all’Estero – “di cui nel frattempo è diventato coordinatore per l’Europa – a sostegno di  Mario Monti”. Un’esperienza che non gli impedirà di transitare, con altri pezzi di Ugl nella Lega e di diventare di casa a Mosca in parallelo con i viaggi di Salvini e Savoini alla corte di Putin.

Secondo Mediapart è anche vicino a Frédéric Chatillon, ex capo del GUD (Groupe Union Défense) e vecchio amico di Marine Le Pen, che si è trasferito a Roma da quando è stato coinvolto nella vicenda del finanziamento della campagna RN, per la quale è stato condannato a dieci mesi di carcere. Dietro di lui, un’intera rete di attivisti dell’estrema destra francese e italiana sta lavorando per combinare affari e politica. Nel 2021, questo ha attirato l’attenzione di un servizio antiriciclaggio italiano, come rivelato dal quotidiano italiano Domani (nell’aprile del 2022).

Ferretti ha conosciuto Marine Le Pen quando “era una giovane studentessa”. Da allora è stata “sua amica”.

Nel 2011, quando era appena stata eletta presidente del Front National, l’ha accompagnata sull’isola di Lampedusa, punto di arrivo dei migranti verso l’Unione europea, “perché voleva vedere la situazione di persona”, ha spiegato all’epoca. Nel 2018 è stato ancora lui a organizzare un incontro all’UGL con Matteo Salvini, “per parlare dei problemi del lavoro in Europa”.

Negli anni, la loro vicinanza si è manifestata su Facebook: incontri, abbracci, cene. Gian Luigi Ferretti è un incrollabile sostenitore della candidata della RN, rilancia costantemente i sondaggi a suo favore, indossa una giacca della sua campagna per il 2022 e si vanta di aver cenato con lei pochi giorni prima del primo turno delle elezioni presidenziali, a Perpignan (Pyrénées-Orientales). L’italiano sembra addirittura essere un intimo della famiglia: in alcune foto, posa con la sorella di Marine Le Pen, Yann, e con la nipote Marion Maréchal.

Interrogato da Mediapart sulle visite di Marine Le Pen e dei funzionari della RN alla sede dell’UGL, Gian Luigi Ferretti ha risposto: “Non sapevo che fosse inopportuno per i politici francesi incontrare i rappresentanti di un importante sindacato per discutere di questioni sociali in Europa. Capisco che un partito francese di destra che si occupa di lavoro sia davvero noioso”.

Ma a Ferretti piace anche la posizione datoriale. Infatti, secondo Mediapart, Gian Luigi Ferretti non è solo un amico della famiglia Le Pen. È anche in affari con i principali appaltatori di RN della GUD Connection. Negli ultimi anni ha acquisito una partecipazione in due delle loro società, come riportato da Domani e Le Monde. Dapprima ha fondato la holding Edda, con sede a Roma, le cui azioni sono state rapidamente vendute a Frédéric Chatillon. Successivamente ha acquisito una partecipazione del 33,97% nel Groupement des Imprimeurs Français, una struttura integrata nella rete di fornitori di servizi della RN.

Ferretti, che nel 2022 aveva negato a Le Monde questo investimento in Francia, ora lo ha finalmente ammesso. “Fortunatamente si tratta di una società che pubblica materiali elettorali”, spiega a Mediapart. “Le Monde mi aveva spaventato, temevo avesse compreso che ci fosse qualcosa di illegale”. Titolando “Gli affari italiani dell’ex capo del Gud”, a due giorni dal ballottaggio presidenziale del 24 aprile tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, il quotidiano Le Monde pubblicava un lungo articolo-inchiesta su Chatillon, il francese “amico storico” se non ex-“eminenza grigia” della candidata del Rassemblement National (RN), le cui attività in Italia “interessano i servizi antiriciclagggio a Roma”. In particolare, scriveva il giornale nel lungo articolo a cui hanno contribuito i giornalisti Andrea Palladino e Andrea Tornago, l’imprenditore di 54 anni da tempo trasferitosi a Roma – e con un appartamento spettacolare con vista sui tetti di Roma – ha potuto “consolidare legami con l’estrema destra locale”; ma anche “orchestrare operazioni finanziarie così  particolari che hanno attirato l’attenzione dell’UIF”,  l’unità antiriciclaggio della Banca d’Italia incaricata di “indagini preliminari su movimenti finanziari sospetti”. Chatillon e’  fondatore di Riwal, società  di comunicazione che ha lavorato a lungo con il Front National già  finita nel mirino della giustizia d’Oltralpe. La società dispone anche di una succursale italiana, Riwal Italia.  Il percorso di Chatillon è “indissociabile” da quello di Le Pen, ricordava il giornale della sera precisando che i due si incontrarono da giovani, alla Facoltà di Diritto di Assas, a Parigi, negli anni Novanta, quando lui presiedeva il cosiddetto ‘Gud’, il ‘Groupe Union Defense’ un’associazione studentesca di estrema destra  cui diede un’impronta fortemente radicale nonchè ‘antisionista’.

Il GUD, ricorda il quotidiano Liberation, è indissolubilmente legato ai famosi “ratti neri”, i giovani con l’elmetto e la giacca di pelle sulle spalle che fino a poco tempo fa brandivano una spranga di ferro. L’immagine epocale di questi dandy fascisti, ragazzi dell’alta borghesia che tiravano pugni per le strade di Parigi, è rimasta impressa nella mente di chiunque abbia studiato la storia della violenza politica in Francia negli ultimi cinque decenni. Il nome del gruppo è diventato addirittura un marchio di fabbrica, un sigillo tramandato di generazione in generazione di violenti attivisti di estrema destra.

La costituzione di Edda ha messo in allarme l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia perché si trattava di una società creata da una persona fisica (Frédéric Chatillon) “legata a un politico francese” (Marine Le Pen). Tuttavia, secondo il rapporto dell’unità antiriciclaggio, consultato da Mediapart, Frédéric Chatillon “ha dichiarato di non essere una PEP [persona politicamente esposta]” al momento della registrazione della società.

L’antiriciclaggio sottolinea il ruolo di Gian Luigi Ferretti nella costituzione della holding Edda, specificando che era stato il segretario di Mirko Tremaglia, ministro di Alleanza Nazionale, ex deputato del Msi ed ex combattente della Repubblica socialfascista di Salò. Parlando a Mediapart, Ferretti ha detto di aver agito “per amicizia”: “Quando un amico mi chiede un favore, non so dire di no”, ha commentato, presentando Frédéric Chatillon come “un amico” che aveva conosciuto “molti anni fa”, “dopo aver incontrato Marine”.

I documenti ottenuti dal quotidiano Domani rivelavano l’esistenza di un’alleanza societaria, maturata in ambienti politici, fatta di bonifici che dalla Francia arrivano nel nostro paese e di quote societarie da cui emerge per la prima volta un rapporto molto stretto tra uomini filorussi vicini alla Lega di Matteo Salvini e Frédéric Chatillon, amico e pedina centrale nella strategia comunicativa del Front National, il partito che nel 2018 ha cambiato nome in Rassemblement National.

Si tratta di più di due milioni di euro che gravitano attorno a un gruppo di società francesi e italiane, tutte riconducibili al giro di Chatillon, e movimentati tra il 2016 e il 2021. Anni caldissimi sul fronte giudiziario per il fedelissimo di Le Pen, alle prese con il caso dei finanziamenti illeciti al Front National e sfociato in un processo concluso in primo grado con la condanna per frode di Chatillon.

Sempre nell’aprile di quell’anno ancora Domani, a firma di Giovanni Tizian, spiegava che i sospetti dell’antiriciclaggio riguardavano anche una società che nel 2019 ha cambiato proprietà: Carré Français Italia, ristorante chic nel centro di Roma fondato da Jildaz Mahé, in gioventù un estremista nero del Gud, organizzazione studentesca nata nell’università parigina in cui Le Pen ha studiato con Frederic Chatillon. Il ristorante nel 2019 è passato a Eric Iorio, ex Front National e già sposato con Le Pen.

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  1. […] A Roma, il Rassemblement National (RN) ha trovato la sua seconda casa, esordisce un articolo di Karl Laske e Marine Turchi sul sito francese Mediapart. È la sede del sindacato fascista italiano degli eredi, l’Unione Generale del Lavoro (UGL), che è succeduto alla Cisnal, creata dal MSI nel 1950. Negli uffici di via Nomentana i leader del RN vengono a ricaricare le batterie quando si trovano nella capitale italiana.Il presidente del partito Jordan Bardella è stato qui nel febbraio 2023 e nel marzo 2019, accompagnato dall’europarlamentare e portavoce di RN Jean-Lin Lacapelle che è stato ricevuto anche nell’ottobre 2020. Non sono gli unici. Nel 2018, il vicepresidente Nicolas Bay, che nel frattempo ha aderito a Reconquête, è stato invitato sul podio del congresso dell’UGL. Nello stesso anno, la stessa Marine Le Pen ha incontrato il capo della Lega Matteo Salvini nella sede del sindacato per suggellare la loro alleanza in vista delle elezioni europee.continua inhttps://www.popoffquotidiano.it/2024/01/18/e-lugl-il-ponte-per-gli-affari-tra-estrema-destra-italian… […]

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