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I bambini di Gaza moriranno sani

Ripartita la vaccinazione antipolio nella Striscia ma la violenza dell’IDF non si placa, anche contro gli umanitari

Giovedì 28 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si era riunito a New York in sessione d’emergenza, su richiesta del Regno Unito, per discutere della continua crisi a Gaza e nella Cisgiordania occupata. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva, infatti, annunciato di aver raggiunto un accordo con Israele per consentire l’avvio di una campagna di vaccinazione di massa contro la polio attraverso una serie di pause umanitarie a partire da domenica. Mike Ryan dell’OMS ha ribadito al Consiglio di Sicurezza che la campagna antipolio deve “segnare un cambiamento significativo” nell’intero processo di distribuzione degli aiuti a Gaza, che deve avvenire “su larga scala, a un ritmo molto più veloce e senza alcun ostacolo”.

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i rifugiati palestinesi, l’UNRWA, si stanno preparando a lanciare la campagna, che sarà condotta in due fasi permettendo a oltre 640.000 bambini di età inferiore ai 10 anni di ricevere due gocce di vaccino antipolio orale di tipo 2.

La breve e precaria tregua sanitaria arriva sulla scia dell’escalation di violenza dei coloni in Cisgiordania e di un attacco contro un team del Programma alimentare mondiale a Gaza, che ha spinto l’agenzia a interrompere le sue operazioni nell’enclave devastata dalla guerra fino a nuovo ordine.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), aveva già condannato mercoledì l’escalation militare di Israele nella Cisgiordania occupata, chiedendo la cessazione degli attacchi delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), insieme alla violenza dei coloni e al trasferimento forzato dei palestinesi. Ajith Sunghay, responsabile dell’OHCHR nei Territori palestinesi occupati, ha dichiarato a UN News che “mentre la situazione si deteriora ulteriormente la gente vive nella paura” e secondo Abdelmonem Makki, giornalista pluripremiato e produttore multimediale presso le Nazioni Unite, “un gran numero di coloni sta entrando nelle comunità palestinesi in Cisgiordania per attaccare i pastori o i contadini […] stiamo assistendo a un sempre maggiore sostegno dell’IDF ai coloni”.

Nel frattempo, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) continua a coordinarsi con altre agenzie ONU per consegnare i vaccini contro la polio, di cui c’è grande bisogno, dopo che la malattia, una volta debellata, è ricomparsa a Gaza.

Il capo ad interim dell’Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, Joyce Msuya, ha dichiarato agli ambasciatori che gli operatori umanitari stanno lavorando “senza sosta” per fermare la diffusione della polio nell’enclave, dopo che la settimana scorsa è stato rilevato il primo caso in 25 anni. Gaza aveva un alto livello di copertura vaccinale prima dell’escalation delle ostilità dello scorso ottobre, ma la copertura vaccinale di routine è calata, aumentando il rischio di malattie prevenibili da vaccino per i bambini, tra cui la polio.

Gilles Michaud, Sottosegretario generale delle nazioni Unite per la sicurezza, ha sottolineato in un comunicato la determinazione delle Nazioni Unite a rimanere a Gaza, dove continuano a essere distribuiti aiuti salvavita, definendola “un’impresa straordinaria, dato che stiamo operando ai limiti estremi del rischio tollerabile […] gli umanitari sono stati nel mirino durante tutta la crisi a Gaza, di gran lunga la più letale mai registrata dalle Nazioni Unite […] gli ordini di evacuazione di massa sono l’ultima di una lunga serie di minacce insopportabili per il personale delle Nazioni Unite e del settore umanitario”- “Come la maggior parte dei palestinesi a Gaza, stiamo esaurendo gli spazi sicuri per il nostro personale”, ha dichiarato “il momento non potrebbe essere peggiore”, ha aggiunto, “poiché questa prossima settimana le agenzie delle Nazioni Unite inizieranno la massiccia campagna di vaccinazione contro la polio, che richiede l’ingresso di un gran numero di personale nell’enclave”.

Le Nazioni Unite hanno confermato la sicurezza del vaccino antipolio che sarà somministrato a più di mezzo milione di bambini palestinesi durante una campagna di inoculazione a Gaza.

Durante il suo briefing quotidiano per i media da New York, martedì, il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha sottolineato che c’è stata disinformazione sul vaccino e ha twittato: “Voglio chiarire quanto segue: il modo più sicuro ed efficace per proteggere i bambini dal virus della polio, indipendentemente dalla variante, è vaccinarli”, ha detto.

Diverse notizie sono apparse online in Israele e negli Stati Uniti, citando due scienziati israeliani che affermano falsamente che il vaccino antipolio da utilizzare a Gaza è “sperimentale” e rappresenta un pericolo per i cittadini sia in Palestina che in Israele.

“Questo vaccino è sicuro, efficace e offre una protezione di alta qualità”, ha ribadito in risposta Dujarric. “È un vaccino raccomandato a livello mondiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i focolai di polio di tipo 2”.  Questo vaccino è stato introdotto nel marzo 2021 e da allora sono state utilizzate più di 1,2 miliardi di dosi per proteggere i bambini in oltre 40 Paesi.

Grazie al vaccino i bambini di Gaza verranno uccisi da sani!

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