Chi è Luigi Mangione, l’omicidio del Ceo di UnitedHealthcare. I misfatti delle assicurazioni sanitarie negli Usa
«L’assicurazione sanitaria negli Stati Uniti è un racket che si concentra più sull’aumento dei profitti che sulla fornitura di cure. E UnitedHealthcare è particolarmente grave quando si tratta di convincere i propri clienti a pagare premi enormi, per poi voltarsi e negare loro l’assistenza quando ne hanno disperatamente bisogno. Secondo i dati di ValuePenguin, un sito di ricerca sui consumatori di proprietà di LendingTree specializzato in assicurazioni, nel 2023 la compagnia ha respinto circa una richiesta di risarcimento su tre. Si tratta della percentuale più alta rispetto a qualsiasi altro grande assicuratore: la media del settore è del 16%.
Negare le richieste di risarcimento è apparentemente molto redditizio. UnitedHealth ha un valore di mercato di 566 miliardi di dollari e ha generato ricavi per quasi 372 miliardi di dollari lo scorso anno. È la quarta società statunitense quotata in borsa per fatturato. Thompson stesso ha ricevuto una bella fetta di questo fatturato: ha guadagnato 10,2 milioni di dollari nel 2023. È stato anche molto bravo a vendere le sue azioni nei momenti opportuni: Thompson è stato uno dei tre dirigenti di UnitedHealth Group citati in una causa collettiva accusati di aver scaricato più di 120 milioni di dollari di azioni mentre la società era oggetto di un’indagine federale antitrust.
In breve: Thompson era il volto di un sistema ingiusto che ha fregato milioni di persone». Così Arwa Mahdawi, columnist del Guardian, ha scritto nella sua rubrica The Week in Patriarchy, all’indomani dell’omicidio.
Alcuni giorni dopo, Luigi Mangione, il ventiseienne laureato alla Ivy League che è stato indicato come sospetto per l’uccisione dell’amministratore delegato di UnitedHealthcare Brian Thompson, è stato accusato di omicidio dai procuratori di New York, come risulta dai documenti del tribunale di lunedì sera.
Al sesto giorno di caccia all’uomo il cerchio si è chiuso attorno a Luigi Nicholas Mangione, 26enne figlio di una abbiente famiglia italo-americana di Baltimora, ex studente di computer in un’università della Ivy League, ricercato per l’assassinio a Manhattan del ceo di UnitedHealthcare, Brian Thompson. Su segnalazione di un dipendente di un McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania, la polizia ha fermato il giovane incensurato trovandolo in possesso di un passaporto americano e quattro documenti di identità falsi, tra cui uno col nome di Mark Rosario, lo stesso usato alla reception dell’ostello dell’Upper West Side dove il killer di Thompson si era fermato per dieci giorni prima del delitto.
«L’abbiamo preso incrociando i vecchi metodi della polizia con quanto offerto dalle nuove tecnologie”, ha detto la nuova commissioner della polizia di New York Jessica Tisch in una conferenza stampa con il sindaco Eric Adams che ne ha approfittato per riproporre il bando alle mascherine nei luoghi pubblici. Secondo il New York Times, il laureato della UPenn, ora in custodia, è arrivato ad Altoona su un autobus Greyhound. Si ritiene che abbia preso un Greyhound anche quando è arrivato a New York City 10 giorni prima della sparatoria. Ad Altoona in Greyhound, Mangione aveva con sé una pistola con silenziatore simile a quella usata per uccidere Thompson: si tratterebbe di una ghost gun, un’arma invisibile ai controlli allestita utilizzando la stampante 3d. Il 26enne portava addosso anche un “manifesto”, hanno riferito fonti di polizia, ispirato a Theodore Kaczynski, il matematico di Harvard soprannominato Unabomber che negli anni ’90 tenne in scacco l’America con una catena di pacchi bomba. Appassionato di intelligenza artificiale e videogiochi, Luigi ammirava e metteva il like sul social Goodreads alle invettive dell’eco-terrorista contro gli antidepressivi (“Immagina una società che assoggetta le persone a condizioni che li rendono infelici e poi dà loro i farmaci per togliere la loro infelicità”).
Due paginette scritte a mano, il documento contiene accuse alla “corporate America” e in particolare alle le mutue private che antepongono i profitti al bene degli assicurati. “Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”, sono alcune delle frasi scritte da Mangione, che dice di aver agito da solo e di essersi autofinanziato. Secondo il New York Post, il ragazzo era rimasto scioccato per come era stato trattato un parente malato. Tutto confermerebbe dunque quello che è stato fin dall’inizio il sospetto degli investigatori di un killer “arrabbiato” col sistema miliardario delle mutue: gli ultimi tasselli chiariscono le tre parole incise sui bossoli trovati sul luogo del delitto – “deny, delay, depose” – evocatrici di quelle usate dalle assicurazioni come UnitedHealthcare per negare i rimborsi – così come i soldi finti del Monopoly (il gioco per molti simbolo dell’avidità delle corporation) ficcati nello zaino di marca abbandonato a Central Park assieme al giaccone firmato Tommy Hilfiger il 4 dicembre, la mattina stessa del delitto. Nella seconda pagina del “manifesto” c’è un’arringa contro l’industria sanitaria. In essa Mangione lamenta i costi dell’assistenza sanitaria e si chiede come mai gli Stati Uniti abbiano l’assistenza sanitaria più costosa al mondo, ma siano classificati male per quanto riguarda l’aspettativa di vita.
Secondo un rapporto del Senato Usa pubblicato a ottobre, l’azienda avrebbe ripetutamente negato le richieste dei pazienti Medicare Advantage, nonostante le cure richieste avrebbero dovuto essere coperte dai loro piani sanitari.
Il Dipartimento di Giustizia Usa ha più volte indagato sulle acquisizioni di UnitedHealth Group e a novembre ha fatto causa per bloccare l’acquisizione da 3,3 miliardi di dollari di Amedisys, un fornitore di servizi sanitari e di hospice a domicilio, sostenendo che sarebbe stata anticoncorrenziale, perché avrebbe permesso a UnitedHealth di monopolizzare una parte eccessiva del mercato dell’assistenza sanitaria a domicilio.
Thomson era uno dei tre dirigenti di UnitedHealth Group citati in un’azione legale collettiva presentata nel maggio scorso, che li accusava di aver venduto azioni per milioni di dollari mentre la società era al centro dell’indagine federale antitrust, che secondo gli investitori non era stata immediatamente comunicata agli azionisti.
Secondo un articolo dell’Associated Press dell’agosto 2007, nel 2007 gli Stati Uniti erano al 42° posto per l’aspettativa di vita e nel 2022 erano al 49° posto. Tuttavia, secondo l’Instistute for Health Metrics and Evaluation, il Paese dovrebbe scendere al 66° posto nel mondo nel 2050.
Osannato da molti in rete come un eroe popolare, Mangione, che ha studiato informatica a UPenn e il cui ultimo domicilio conosciuto è Honululu, è stato arrestato per reati locali legati al possesso della pistola: per essere incriminato per l’assassinio di Thompson deve essere estradato a New York. Emergono intanto altri particolari sulla sua formazione: la costosa scuola privata del Maryland per soli maschi, la famiglia negli Usa da tre generazioni col il nonno Nicholas, un costruttore figlio di emigranti, che aveva fatto fortuna con una rete di country club, case di riposo e una stazione radio, mentre un cugino di Luigi, Nino, è deputato repubblicano conservatore al parlamento statale del Maryland.
Un portavoce dell’università ha confermato al Guardian che Mangione ha conseguito la laurea in ingegneria e il master in ingegneria presso la scuola. Mangione era stato premiato alla Gilman High School nel 2016, dove aveva espresso il desiderio di studiare all’Università della Pennsylvania. È stato citato come un appassionato di videogiochi e alla fine si è unito al club di videogiochi dell’università. Dalla presenza sui social media del sospetto, sembra che sia stato un utente attivo fino a maggio o giugno del 2024, prima che la sua attività si affievolisse. La sua pagina LinkedIn indica anche che è impiegato come ingegnere dei dati per TrueCar, Inc, dove lavora dal 2020. In un comunicato, TrueCar, Inc ha dichiarato al Guardian che Mangione non lavora più per l’azienda dal 2023. «Sebbene in genere non commentiamo le questioni relative al personale, possiamo confermare che Luigi Mangione non è più un dipendente della nostra azienda dal 2023», hanno dichiarato.
In precedenza, era stato accusato in Pennsylvania di possesso di un’arma illegale, contraffazione e altri reati dopo essere stato arrestato in un McDonald’s lunedì mattina.
L’omicidio di Thompson, avvenuto in pieno giorno in una strada del centro di Manhattan, ha scioccato molti americani ma ha anche scatenato un fiume di indignazione nei confronti dell’industria sanitaria statunitense, guidata dal profitto. Molti online hanno condiviso storie personali di esperienze terribili, mentre altri hanno valorizzato Mangione e lo hanno definito un eroe.
In una conferenza stampa tenutasi lunedì, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro ha attribuito l’arresto di Mangione, che era in fuga da quando aveva sparato a Thompson mercoledì scorso, all’attenzione diffusa sul caso. Ma ha anche condannato l’attenzione e la reazione online che le azioni sospette di Mangione hanno suscitato. Shapiro ha detto che, pur comprendendo le frustrazioni della gente nei confronti del sistema sanitario statunitense, «non uccidiamo persone a sangue freddo per risolvere differenze politiche o per esprimere un punto di vista. In alcuni angoli oscuri, questo assassino viene acclamato come un eroe – ha detto Shapiro – ascoltatemi: non è un eroe. Il vero eroe in questa storia è la persona che ha chiamato il 911 nel McDonald’s questa mattina».
«Non sono l’unica persona che ha in mente United Healthcare questa settimana – così, sul Guardian, la scrittrice Melody Schreiber a proposito della simpatia riscossa dal giustiziere solitario che assembla la pistola in 3D, veste come Assassin Creed, fugge in bici, lascia i bossoli con le scritte – negli ultimi giorni gli americani hanno sottolineato quanto sia incrinato il sistema di assicurazione sanitaria e quanto sia inaccettabile che bambini vulnerabili come il mio bambino cadano tra le sue crepe e siano esposti a una vita di rischi evitabili. Mentre scrivo, sono sdraiata in un letto d’ospedale accanto alla persona più piccola e più forte che abbia mai conosciuto. Non posso farmi carico del suo dolore. Solo un cambiamento nelle politiche sanitarie del nostro Paese impedirà ad altri bambini di arrivare a questo punto».
Per la sua collega Francine Prose si tratta della «risposta criminale a una situazione criminale. L’unica consolazione – l’unico bene che potrebbe derivarne – sarebbe se la sua morte portasse a un serio esame di coscienza, a un tentativo concertato di capire perché un amministratore delegato apparentemente affabile abbia ispirato tanta violenza e odio.
«La gioia che stiamo vedendo non deriva solo dall’astio nei confronti delle compagnie di assicurazione, ma anche dalla rabbia per un sistema ingiusto in cui l’élite sembra raramente affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Le banche che hanno causato la crisi finanziaria del 2008 sono state salvate mentre le persone normali perdevano le loro case. I dirigenti chiave dietro la crisi degli oppioidi non vedranno mai una cella, nonostante le vite che hanno rovinato. Joe Biden ha concesso la grazia a suo figlio Hunter. Donald Trump diventerà il primo presidente condannato per un reato», ricorda ancora Mahdawi spiegando senza mezzi termini che: «È piuttosto illuminante vedere chi si indigna a voce per la morte di Thompson, ma è indifferente agli omicidi su scala industriale. Il rappresentante Ritchie Torres, ad esempio, ha twittato che l’assassinio di Thompson “è così scioccante da lasciare senza parole”. Nel frattempo, Torres sta facendo gli straordinari per sbiancare l’omicidio di massa dei palestinesi a Gaza, che Amnesty International ha definito un genocidio. A quanto pare, la violenza non è scioccante quando è contro persone considerate subumane piuttosto che contro ricchi amministratori delegati bianchi. Né la violenza sembra così scioccante per alcuni quando è inserita in un sistema economico che uccide le persone attraverso l’avidità e la negligenza piuttosto che con una pistola».
Deny & delay, “negare e ritardare”: moltissime persone credono che queste sono le le pratiche commerciali preferite, le parole in grassetto nei copioni che i dipendenti delle assicurazioni sanitarie sono istruiti a seguire. Di conseguenza, l’uccisione di Thompson ha scatenato una tempesta di conversazioni e post su Internet sulle profonde ferite che l’industria delle assicurazioni mediche ha inferto agli americani che hanno commesso l’errore di fidarsi dei loro assicuratori per ottenere una copertura adeguata. Recentemente, una compagnia assicurativa del nord-est, Anthem Blue Cross Blue Shield, ha deciso, e giovedì scorso (dopo una protesta pubblica) ha revocato la sua decisione, di limitare le ore di anestesia per le quali un paziente chirurgico poteva essere rimborsato. Ancora Prose: «La scrittrice Lucy Sante ha detto che siamo nel 33° anno dell’amministrazione Reagan – un’osservazione che non è mai sembrata più azzeccata. Sono passati più di tre decenni da quando ci è stato detto che eravamo soli, che le miserie dei nostri vicini non erano un nostro problema e che dovevamo continuare a permettere alle industrie che lo sfortunato Brian Thompson rappresentava di trarre profitto dalle nostre tragiche e irrecuperabili perdite».
Vediamola dal punto di vista dei padroni: UnitedHealthCare – di cui era ceo Brian Thompson, ucciso il 4 dicembre 2024 a New York – è una delle principali compagnie di assicurazione sanitaria negli Stati Uniti, attualmente la più grande per entrate e numero di clienti. È riconosciuta per la sua invidiabile rete di fornitori, l’ampia gamma di prodotti e l’approccio basato sui dati. La casa madre, UnitedHealth Group, è leader mondiale nel settore sanitario e costantemente in cima alla classifica di Fortune, che misura le imprese societarie statunitensi sulla base del loro fatturato.
E’ stata fondata nel 1974 da Richard T. Burke con il nome Charter Med Inc. a Minnetonka, in Minnesota. Nel 1977, fu creata la UnitedHealthCare Corporation come holding per gestire e coordinare le operazioni delle società affiliate, inclusa Charter Med. Negli anni ’90, l’azienda fu pioniera nell’utilizzo di strumenti informatici per migliorare la gestione dei dati sanitari. Nel 1998, la holding cambiò nome in UnitedHealth Group, con UnitedHealthCare come principale ramo operativo. La compagnia ha continuato ad espandersi sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, acquisendo aziende come Optum (specializzata in servizi sanitari e It) e rafforzando la sua presenza nel settore dei servizi medici e farmaceutici.
UnitedHealthCare è diventata uno dei principali fornitori di servizi Medicare e Medicaid e oggi è al quinto posto nella classifica Fortune 500 e impiega più di 100.000 persone in tutto il mondo. Secondo la Cnbc, è il più grande assicuratore sanitario privato degli Stati Uniti e rifornisce oltre 49 milioni di americani.
Dopo l’omicidio le azioni di UnitedHealth Group sono scese del 6% mentre milioni di persone, sui social, esprimono la loro insoddisfazione per il modo in cui le assicurazioni statunitensi stanno procedendo.
Concludo ancora con le parole della columnist del Guardian: «Piuttosto che rendere più umani i loro modelli di business, è probabile che le compagnie di assicurazione sanitaria investano semplicemente più denaro nella sicurezza privata. In effetti, sembra che le società di sicurezza stiano già registrando un aumento degli affari. Questo è il mondo in cui viviamo, credo. L’omicidio di un uomo è l’opportunità di business di un altro uomo».