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“Castro è morto”. Ma la notizia viene da Miami

Dai media anticastristi, annunci della morte di Fidel. Non è la prima volta e forse è la solita bufala. Forse oggi a L’Avana una conferenza stampa a cui sono invitati i media stranieri

di Francesco Ruggeri

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La lunga assenza in pubblico di Fidel Castro ha rafforzato negli ultimi giorni l’ipotesi di una sua possibile morte, riproposta oggi a Miami dal controverso quotidiano statunitense Diario Las America e rilanciata poi dalla tv dello stesso gruppo America Tv. Il giornale ha reso noto di aver preso contatto con l’ufficio stampa governativo a L’Avana dove una fonte ha confermato che per oggi sarebbe prevista una conferenza stampa a cui è invitata la stampa nazionale e straniera, ma di cui non è stato precisato l’argomento.

L’ipotesi di una possibile morte di Castro, formulata per la verità più volte negli anni passati, è stata subito riproposta su Twitter e su altri social network. E’ la solita bufala degli anticastristi per destabilizzare l’isola alle porte dei Caraibi? Mentre scriviamo, a L’Avana è quasi l’alba, impossibile avere riscontri diretti e restiamo in attesa della conferenza stampa.

Nel primo pomeriggio, il Daily Mail lancia l’ipotesi che gli utenti si siano confusi con la morte del 41enne Fidel Castro Odinga, figlio del principale leader dell’opposizione in Kenya Raila Odinga, avvenuta pochi giorni fa. Un singolare caso di omonimia che getta dubbi sulla sorte dell’88enne leader cubano Al momento il governo cubano non ha inoltre né confermato né smentito la notizia della conferenza stampa che, secondo il giornale digitale del dissenso ‘El Diario de Cubà, si dovrebbe tenere oggi a L’Avana.

Già nell’agosto del 2011, molti utenti internet si videro recapitare via e-mail una falsa notizia relativa al leader Maximo che, una volta cliccata, installava un Trojan sul pc. L’oggetto della mail era, appunto, Murio Fidel Castro, il finto mittente un sito cileno. Secondo Sophos, società per sicurezza web, “se Castro fosse veramente morto, allora ci sarebbe stata una catena in tutto il mondo; ma soprattutto, la notizia non sarebbe certo appresa da una innocua e-mail”.

Nel diffondere la notizia, stavolta, i media di Miami hanno ricordato la lunga assenza pubblica del ‘lider maximo’, non presente neppure in dicembre quando sono tornati a L’Avana i tre cubani a lungo in carcere negli Usa per spionaggio.

Un altro giornale digitale anticastrista, El Diario de Cuba, ha pubblicato un servizio da Santiago de Cuba in cui si sostiene che il governo “ha proibito la circolazione delle persone nella zona del cimitero di Santa Ifigenia dove presumibilmente è stata costruita la futura tomba di Fidel Castro”.

L’anno appresso, in ottobre, Nelson Bocaranda, scrisse sul suo blog che “entro 72 ore il governo di Raul Castro annuncerà la morte del suo leader rivoluzionario”. Bocaranda è noto all’estero per aver già annunciato a vuoto la morte di Hugo Chavez.

Essa si troverebbe, hanno detto fonti non identificate al giornale, quasi al lato di quella di Josè Martì.

Fidel non si è fatto vedere in pubblico in occasione dell’annuncio della normalizzazione dei rapporti con Washington, o per accogliere i cinque agenti dell’intelligence cubano celebrati dalla propaganda ufficiale come gli “eroi di Miami”, e non è prevista la sua partecipazione nelle cerimonie del 56° anniversario dell’entrata delle forze rivoluzionaria all’Avana.

L’ultima volta che il “Lìder Màximo” della Rivoluzione è stato visto fuori dalla sua residenza è stata esattamente un anno fa, l’8 gennaio 2014, quando ha visitato un’esposizione in omaggio al pittore cubano Wilfredo Lam, nella galleria dell’artista Kcho (Alexis Leiva): da allora è stato solo fotografato mentre riceveva dirigenti esteri nella sua casa.

Uno di questi è stato il presidente uruguaiano, José Mujica, che dopo aver incontrato Fidel il 31 gennaio scorso ha ammesso che è era “deteriorato” dall’età e dalla malattia. “Gli anni gli sono caduti addosso”, ha detto allora Mujica, di 78 anni, pur precisando che con 87 anni l’anziano leader cubano restava “in linea con quella che è sempre stata la sua figura leggendaria”.

Anche le “riflessioni” che Castro pubblica nella stampa ufficiale cubana – l’unica che circola legalmente nell’isola – si sono fatte più rare negli ultimi mesi: l’ultima, del 17 ottobre scorso, era dedicata all’invio di specialisti cubani in Africa per affrontare l’epidemia di ebola.

A Cuba, ieri, si sono svolti i festeggiamenti per il 56° anniversario dell’entrata di Fidel Castro all’Avana. Il 21 e 22 gennaio partiranno i colloqui con gli Usa per normalizzare le relazioni diplomatiche. E nelle ultime 48 ore a Cuba sono stati liberati 35 prigionieri politici nell’ambito della distensione avviata dall’accordo di metà dicembre per superare l’embargo.

 

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