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Germania: marcia islamofoba e nasce Pegida svizzera

Questa sera, come ogni lunedì da circa tre mesi, il movimento islamofobo e xenofobo Pegida marcerà a Dresda. Nasce frangia anche in Svizzera

di Marina Zenobio

Una delle marce dei lunedì sera di Pegida a Dresda
Una delle marce dei lunedì sera di Pegida a Dresda

Nonostante l’appello lanciato ieri dal ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas, anche per questa sera il movimento islamofobo e xenofobo tedesco Pegida – Patriotische Europäer Gegen die Islamisierung des Abendlandes (patrioti europei uniti contro l’islamizzazione dell’Occidente), ha confermato la manifestazione a Dresda. Una appuntamento che si ripete come un rituale da ormai 13 settimane, all’inizio poche centinaia ma le ultime manifestazioni hanno visto sfilare nella capitale della Sassonia 18.000 persone.

L’appuntamento di questa sera è particolare e preoccupa le autorità tedesche perché Pegida intende sfruttare a pieno, dopo i tragici fatti di Parigi, ogni sentimento di ostilità contro i musulmani. I leader di Pegida, che denuncia la islamizzazione della Germania, hanno chiesto ai manifestanti di indossare un fascia nera in segno di lutto al braccio e di osservare un minuto di silenzio per le vittime di Parigi. Il clima si è fatto ancor più favorevole a Pegida dopo che, la notte tra sabato e domenica, c’è stato un attacco incendiario all’Hamburger Morgenpost, uno dei tanti giornali che in Germania avevano deciso di ripubblicare le vignette di Chalie Hebdo, per esprimere solidarietà alle vittime parigine del terrorismo integralista islamico.

L’esponente più in vista di Pegida, il 41enne Lutz Bachmann figlio di un macellaio, gestisce un’azienda di pubbliche relazioni, ha scontato tre anni di carcere per furto con scasso e una sentenza passata in giudicato per possesso di droga. Riferendosi al suo ruolo in Pegida, in una intervista alla Süddeutsche Zeitung Bachmann si è definito “un piccolo ingranaggio di una macchina molto più grande”. Il movimento infatti sembra allargarsi a macchia d’olio in tutta la Germania e si sta dividendo in sezioni: a Lipsia (in tedesco Leipzig) si chiama Legida, a Bonn Bogida e nel distretto di Darmstadt è conosciuto come Dagida. La polizia federale per la Protezione della Costituzione ha identificato tra le fila del movimento antisemita, xenofobo e islamofobo personaggi noti come nazisti e hooligans ben conosciuti dalle forze dell’ordine.

Il movimento si presenta come pacifico ma proprio tale presentazione, sostengono i politologi tedeschi, ha permesso al gruppo di diventare sempre più grande e insidioso. Hajo Funke, ricercatore esperto in movimenti estremisti della Libera Università di Berlino, dichiara la sua preoccupazione: “Qualcosa di nuovo sta succedendo. Non si vedeva una cosa simile da anni nell’estrema destra” Per Funke persino lo stesso nome è esplosivo ed aggiunge, paragonando il fenomeno alla propaganda del III Reich: “E’ una vera chiamata alle armi per tutti i militanti dell’estrema destra”

Le marce finora si sono svolte senza particolari incidenti, ma la crescita del movimento comincia a far preoccupare anche il governo tedesco. La cancelliera Angela Merkel, prendendo le distanze da Pegida e condannando le posizioni del gruppo ha dichiarato: “ Non c’è posto in Germania per l’antisemitismo e l’islamofobia, odio e altre forme di odio contro lo straniero”, mentre Ralf Jäger, ministro degli interni dello Stato del Nord Reno Westphalia ha dichiarato che Pegida “fomenta in maniera subdola la xenofobia, con una strategia molto lucida e disincantata”

Pegida in Svizzera

Intanto domenica scorsa la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, edizione festiva del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha reso noto la notizia, diffusa tramite Facebook, della nascita della frangia elvetica di Pegida, con sede in Ticino. L’associazione Pegida Svizzera è nata due giorni dopo la strage di Charlie Hedbo, un’occasione da non perdere per soffiare sul fuoco dei sentimenti islamofobi e xenofobi conseguenti. Non si sa ancora dove, ma anche Pediga Svizzera, su modulo del movimento tedesco, ha in programma una serie di manifestazioni, la prima forse venerdì. Per molti osservatori però non dovrebbe avere la stessa riuscita delle marce tedesche e, intanto, su facebook è nato un gruppo locale di oppositori al movimento xenofobo e islamofobo: #NO PEGIDA Schweiz.

Non è possibile escludere, al momento, una diffusione delle idee di Pegida in altri Paesi dell’Europa Occidentale. A partire da Francia, Olanda ed Italia, il cui atteggiamento di ostilità nei confronti dell’Islam è al momento circoscritto all’azione di partiti politici populisti come il Front National di Marine Le Pen, il Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders e la Lega Nord capeggiata da Matteo Salvini. Ma è praticamente impossibile prevedere cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane.

Chi sono gli estremisti di Pegida

Il movimento Pegida è nato con l’arrivo in Germania di circa 200.000 rifugiati siriani. Si alimenta di un crescente rifiuto nei confronti dei migranti. Le prime grandi manifestazioni hanno avuto luogo ad ottobre scorso, e la più significativa è stata quella di Colonia dove tifosi della Bundesliga hanno sorpreso l’opinione pubblica marciando con striscioni con la scritta “Hooligans contro salafiti”.
In una notte di scontri, circa 4.000 tifosi violenti, neonazisti e gruppi spontanei non meglio identificati hanno sopraffatto la capacità della polizia. Si chiamano “patrioti europei uniti contro l’islamizzazione dell’Occidente”, abbreviato Pegida. In pochi mesi hanno raccolto circa 18.000 persone a Dresda, facendo suonare campanelli d’allarme a Berlino.

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