Il preside di Scienze politiche si rimangia l’autorizzazione per un’assemblea con le sinistre europee contro l’austerity. I ragazzi la terranno lo stesso
Vietato riunirsi con esponenti di Syriza e Podemos. Accade all’Università di Bologna, feudo incontrastato del sistema di potere di Romano Prodi e i giovani comunisti felsinei hanno appreso in tarda serata di martedì che la presidenza di Scienze Politiche aveva revocato il permesso per l’assemblea insieme ai loro compagni grecie spagnoli, un momento pubblico e politico insieme ai protagonisti di quell’Europa contro l’austerità e a chi in questa città combatte per una scuola ed un’università pubblica, laica e democratica.
«Siamo di fronte alla “solita” Alma Mater, sorda ed autoritaria anche di fronte a momenti collettivi che il protagonismo degli studenti e delle studentesse offre generosamente in modo gratuito a tutta l’università e alla cittadinanza – scrivono i Gc – sapevamo perfettamente che il carattere politico “schierato” della nostra iniziativa avrebbe potuto scatenare reazioni del genere, siamo consci di quale sia la considerazione che le strutture dell’ateneo hanno dei momenti autoformativi. Di fronte a questa chiusura, noi apriamo. Serenamente, ma in modo assolutamente determinato, svolgeremo l’assemblea pubblica come da programma insieme agli ospiti internazionali, agli studenti universitari e medi, ai cittadini solidali. Ci auguriamo che la notte porti consiglio, ci auguriamo che la presidenza di Scienze Politiche si renda conto della pessima figura e del pessimo messaggio che ha mandato al mondo studentesco e alla città, ci auguriamo che si rimangi questa revoca». Appuntamento mercoledì 25 marzo, ore 17.00, Facoltà di Scienze Politiche, Strada Maggiore 45 Bologna.