8.2 C
Rome
lunedì, Novembre 25, 2024
8.2 C
Rome
lunedì, Novembre 25, 2024
Homepadrini & padroniDi Maio e il licenziato Fca: lo Stato c'è. Ed è nemico degli sfruttati

Di Maio e il licenziato Fca: lo Stato c’è. Ed è nemico degli sfruttati

Il dramma dei cinque licenziati di Pomigliano, la sentenza della Cassazione, la retorica del neo ministro del Lavoro, l’arroganza di Marchionne

di Eliana Como*

Quando Di Maio è andato a trovare Mimmo Mignano in ospedale, raccontano i cronisti, non ha trovato di meglio da dirgli che «C’è lo Stato». Si sa, la vittoria elettorale ha avuto un brusco contraccolpo sull’ego del giovane ministro del Lavoro che forse si crede un Re Sole. Non crediamo, però, che Mimmo Mignano, che s’era cosparso il capo di benzina proprio di fronte alla casa del suo illustre concittadino, si possa essere sentito rassicurato: lo Stato, avvolto nell’ermellino dei giudici della suprema corte, è quello che poche ore prima lo ha cacciato per sempre dal suo posto di lavoro, assieme a quattro compagni con cui da anni sosteneva un braccio di ferro legale contro un’azienda, la Fiat o Fca, che li aveva licenziati per una messa in scena satirica. Lo Stato, quella volta, nelle vesti eleganti dei ministri e dei parlamentari, aveva assecondato i dictat del management di Corso Marconi, prima, e di Londra poi (Fiat-Fca ha sede nel Regno Unito e paga le tasse all’Olanda), concedendo sgravi fiscali e costruendo leggi su misura come il jobs act ma prima ancora con disastrose grandi opere per forzare il modello di sviluppo, con le rottamazioni con la pletora di contratti e contrattini che sono serviti, in tre decenni, a smontare la forza strutturale della classe operaia in questo paese, a indebolire o isolare quelli come Mimmo Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore, tutti iscritti al Cobas di Pomigliano e per questo mobbizzati, trasferiti in 315 nel reparto confino di Nola, tutti “dissidenti”, o con ridotte capacità lavorative o, ancora con contenziosi con l’azienda. Volevano solo dimostrare, i cinque, come fossero incazzati per il suicidio di una di loro, Maria Baratto che s’era tolta la vita e non era stata l’unica in quella primavera del 2014. Seguì un pronunciamento del Tribunale di Nola a favore dell’azienda, le stesse toghe che avevano detto che andava tutto bene nel reparto confino. Ma due anni dopo, a settembre del 2016, la corte d’appello di Napoli aveva condannato Fca e disposto il reintegro dei cinque a cui però Marchionne o chi per lui non consentirà mai il rientro in fabbrica, pagando loro lo stipendio intero, in attesa di una nuova, tombale, sentenza. Sì, lo Stato c’è. Ed è il nemico di Mimmo, Marco, Antonio, Massimo e Roberto. Nemico di ogni sfruttato, nemico della terra, della luna, della satira. Amico solo dei padroni.

*portavoce dell’area Il sindacato è un’altra cosa-Opposizione in Cgil

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Licia Pinelli: un’assenza, una presenza

Poi, non l'ho più sentita, non volevo disturbarla. Sai come vanno queste cose... si rimanda sempre... E così arriva il primo 15 dicembre senza di lei Era la fine del 1997. In Piazza Fontana non c'ero mai stato. Ti sembrerà strano, considerando quanto quella strage e il caso Pinelli siano stati importanti nella mia vita, quanti articoli e fumetti ho scritto su quei fatti, ma è proprio così. Milano la evito, se posso. Torno alla fine del 1997, a un giorno in cui per questioni personali Milano non posso evitarla. E passo in Piazza Fontana. Nel giardinetto vedo la targa che ricorda Giuseppe (Pino) Pinelli. L'unica, all'epoca, e per me sarebbe rimasta in seguito l'unica che conta. Noto con piacere che c’è ancora gente che depone dei fiori, vicino, e il mio pensiero segue traiettorie oblique, con cui non voglio...

Camminare, vedere, raccontare

I viaggi "in bianco e nero" di Ivo Saglietti, fotoreporter, nella mostra in corso al Palazzo Grillo di Genova

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni