Nel pomeriggio la polizia è intervenuta per sgomberare un gruppo di migranti accampati da giorni di fronte alla stazione Tiburtina. Molti sono fuggiti, mentre diciotto sono stati portati via
Di Giuseppe Bozzo
Alcuni scappano via, altri vengono caricati di peso sui pullman. La polizia oggi è intervenuta nei pressi della stazione Tiburtina di Roma, dove da giorni centinaia di migranti erano accampati nella strada antistante. Provengono perlopiù dall’Africa sub-sahariana, la maggior parte sono eritrei e scappano dalla guerra. Hanno affrontato il Mediterraneo, e ora attendono di poter proseguire il loro viaggio verso il nord. Un percorso momentaneamente bloccato, oltre che per la scarsità di soldi a disposizione, anche dalla chiusura delle frontiere decretata all’ultimo G7 fino al prossimo 15 giugno. Così, dopo lo sgombero dell’insediamento di Ponte Mammolo, avvenuto l’11 maggio scorso, molti migranti non hanno più avuto un posto dove appoggiarsi, e si sono accampati, senza acqua nè cibo sull’asfalto davanti alla stazione. Nei giorni passati i migranti, tra i quali diversi bambini e donne incinte, hanno ricevuto assistenza da parte della Croce Rossa Internazionale, che aveva distribuito kit sanitari e pasti, e di alcuni residenti.
Appena i migranti hanno capito che sarebbero stati portati via, hanno cercato di opporre resistenza e di fuggire. Alla fine, sembra che circa circa diciotto persone siano state trasferite a forza sui pullman, destinati, secondo quanto riportato da Il Messaggero, all’ufficio immigrazione di Via Patini.
“Una vera e propria caccia all’uomo” – ha raccontato Daniele, operatore sociale, la cui testimonianza è stata raccolta dagli inviati di Fanpage. “Quando hanno visto quella che accadeva fuori quelli saliti sul pullman hanno iniziato ad urlare e a dimenarsi – prosegue – intanto gli agenti inseguivano le persone, quando le prendevano venivano poi portate via di peso, strattonate o immobilizzate con il peso”.