In un’intervista rilasciata al magazine tedesco ‘Focus’, Yanis Varoufakis ha denunciato l’impossibilità di realizzare le riforme previste dal Piano
di Carlo Perigli
Di errori ne abbiamo commessi anche noi, ma l’Eurogruppo voleva umiliarci o farci cadere. Questo, in sintesi, il contenuto delle dichiarazioni che quest’oggi Yanis Varoufakis ha rilasciato nel corso di un’intervista al magazine tedesco ‘Focus’. Un’occasione per ripercorrere quei 6 mesi da ministro delle Finanze greco, quell’intenso periodo caratterizzato da negoziati serrati, il cui frutto ultimo è stato un accordo particolarmente deludente. Varoufakis comunque non si tira indietro: “Di certo abbiamo fatto degli errori. Chiunque dica che non sono stati commessi sbagli durante l’impegnativo processo di negoziazione è un uomo pericoloso“.
“Sfortunatamente – ha aggiunto – la maggioranza dell’Eurogruppo non ha voluto raggiungere un accordo onesto con la Grecia. Volevano umiliare il governo greco, o in alternativa rovesciarlo. Questo era il piano” Credo da sempre che le regole non siano in grado di tenere il passo della realtà macroeconomica. Tuttavia il risultato del piano, spiega Varoufakis, prevede una serie degli obblighi che Atene non riuscirà mai ad assolvere. “Anche se Dio e gli angeli scendessero sulla terra per sostituire il governo greco nell’adempimento degli obblighi per prevenire ogni errore – perchè Dio non sbaglia mai – non riuscirebbero comunque a realizzare il piano di riforme”, il quale ha aggiunto, è un crimine nei confronti dei contribuenti tedeschi. Il problema semmai, precisa l’ex ministro, è che “l’Eurozona è studiata male e la prova incontrovertibile è data proprio dalla crisi in corso”.
Un dato di fatto, prosegue Varoufakis, del quale i membri dell’Eurogruppo non sembrano voler tenere conto. “Non penso che siano ostili verso la Grecia, credo che non vogliano affrontare la realtà, non riescono ad ammettere che l’Eurozona ha fatto degli errori fondamentali“.
Nella parte finale dell’intervista, l’ex ministro ha accennato alle questioni delicate che la Grecia dovrà affrontare, senza tuttavia rinunciare ad una stilettata verso la destinazione ultima degli aiuti . Ci sono problemi importanti in Grecia – ha dichiarato – come l’evasione fiscale, a bassa produttività e la mancanza di competitività, problemi per i quali il nostro Paese dovrebbe già aver ricevuto un pacchetto di aiuti. Sfortunatamente, tutto il denaro è andato nelle banche francesi e tedesche“.