Stop agli scavi a Campomorone dopo la scoperta di amianto nello smarino. Sindaco e imprese rassicurano ma i No Tav non si fidano: «Anzi, sentiamo proprio il bisogno di agitarci»
di Checchino Antonini
C’è amianto, tossico, negli scavi per il Tav a Campomorone. Stop temporanei degli scavi. Quello che denunciano i No Tav si sta materializzando tra Liguria e Piemonte, nel cantiere per il tunnel del Terzo Valico. Il consorzio Cociv, che sta realizzando la devastante e inutile grande opera, ha riscontrato la presenza di amianto nelle rocce di scavo del tunnel della ‘finestra’ a Campomorone nella frazione di Cravasco bloccando il cantiere in attesa della messa in sicurezza. La sindaco di Campomorone, Paola Guidi, ne dà annuncio a margine della presentazione del via ai lavori delle opere viarie accessorie all’alta velocità ferroviaria Genova-Milano, previste nelle zone di Genova-Pontedecimo, Ceranesi e Campomorone. Tutte le procedure di sicurezza sarebbero state adottate, tutti i protocolli d’allerta sarebbero già in essere, così giura la sindaco, respondabile della salute pubblica del suo teritorio, ma i lavori del cantiere sono fermi, verrà rimosso, si spera in sicurezza tutto il materiale amiantifero. Asl e Arpal all’ingresso dello scavo non avrebbero registrato la presenza di amianto nell’aria. Ettore Pagani, direttore del Cociv, ha ammesso il superamento del limite dell’amianto nel terreno, giura di aver messo immediatamente in sicurezza lo smarino (il materiale di risulta dallo scavo) e preso già accordi con le Asl per concordare il piano operativo per lo smaltimento. Gli scavi riprenderanno dopo la pausa estiva.
«Si avvera per l’ennesima volta quanto i No Tav sostengono da anni e le rassicurazioni del Sindaco di Campomorone e del Cociv non ci tranquillizzano per nulla. Anzi, sentiamo proprio il bisogno di agitarci», scrive il movimento sul sito notavterzovalico.info.