La protesta di Forum droghe. La Commissione Agricoltura sulla coltivazione a fini industriali della canapa vara un testo senza tener conto della stroncatura della Fini Giovanardi da parte della Cassazione
Una scelta politica che suscita polemiche o solo una tempesta in un bicchiere d’acqua? A far scattare l’allarme la decisione della Commissione Agricoltura che nel testo sulla coltivazione a fini industriali della canapa in Italia reinserirebbe la cannabis in tabella I, quella di eroina e cocaina. L’allerta era stato fatto suonare ieri dal Forum Droghe, la cui presidente Maria Stagnitta aveva denunciato: “Siamo stati allertati dalle nostre reti e ci abbiamo messo un po’ a capire cosa stava succedendo, anche perché è una cosa al di fuori della nostra immaginazione. Eppure dopo attente verifiche abbiamo effettivamente constatato quanto avvenuto”. E continua: “Si tratta di un fatto gravissimo: di fatto i deputati hanno ignorato la sentenza della Corte Costituzionale, e con una mossa di spudorata sfacciataggine tentano di far rientrare dalla finestra ciò che la Corte Costituzionale, ma ancor prima la storia e la società, avevano sbattuto fuori dalla porta, ovvero la legge Fini-Giovanardi. Il proibizionismo ha le ore contate, ma evidentemente qualcuno non si dà per vinto. Siamo di fronte a una controriforma sul piano penale fatta dalla Commissione Agricoltura in barba alla Commissione Giustizia e al ministro Orlando”. La Stagnitta si è appellata ai parlamentari, “perché, nel prosieguo dell’iter, pongano immediatamente fine a questo scempio del diritto e del buon senso. In Italia siamo al paradosso che mentre oltre 200 parlamentari presentano la proposta di legalizzazione della canapa, sotto il naso si fanno passare la criminalizzazione della canapa tessile (e non solo)”.
A stretto giro di posta ecco arrivare la replica del Pd, che con Nicodemo Oliverio e Alessandra Terrosi, rispettivamente capigruppo del Pd in commissione Agricoltura e relatrice del testo in commissione, ha affermato: “La commissione Agricoltura della Camera non ha ancora licenziato alcun testo sulla coltivazione della canapa nel nostro Paese. Si tratterebbe, comunque, della coltivazione della sola canapa industriale. Su questo tema a nessuno è dato speculare. L’intervento sulle tabelle è stato configurato nelle proposte di legge presentate anteriormente alla sentenza della Corte costituzionale, prima quindi che rivivesse la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere”.
“Al momento dell’inizio dell’esame del provvedimento l’intervento, pertanto, risultava corretto e intendeva aggiornare il testo unico sulle sostanze psicotrope in modo da agevolare gli imprenditori agricoli nella coltivazione della canapa – continuano i due esponenti del Pd -. La relatrice è consapevole che l’intervento della Corte richiede una modifica tecnica al testo che si appresta a breve, anche in considerazione dei pareri, ad effettuare. Non c’è, quindi, nessuna volontà da parte del Pd di introdurre la canapa tra le droghe pesanti”.
«Finalmente, forse – si augura l’ex ministro del welfare del governo Prodi, Paolo Ferrero, ora segretario Prc – sarà la volta buona con l’inizio della discussione del ddl per la legalizzazione della cannabis. In Italia il proibizionismo ha fatto solo danni e continua a farli, ci hanno guadagnato solo le mafie e la malavita. E’ ora di piantarla una volta per tutte con proibizionismo e repressione: legalizzare e liberalizzare l’uso della cannabis è un principio di civiltà, anzi tutto, e un provvedimento che sarebbe realmente efficace contro le mafie».
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