Il Centro Antiviolenza Donna L.I.S.A. di Roma compie 18 anni di impegno a fianco delle donne. Ma corre il rischio di non poterlo fare più
di Marina Zenobio
Questa mattina a Roma, in occasione dei 18 anni di attività, le attiviste del Centro antiviolenza Donna L.I.S.A. di Roma, gestito dalla onlus Donne in Genere, hanno organizzato un flash mob in Piazza Capri, davanti l’ex scuola Parini. Ed è qui che durante l’evento è stato esposto uno striscione con la scritta “Non sapete cosa farne? Noi sì: centri antiviolenza”.
Una frase per ricordare i tanti spazi pubblici della capitale abbandonati al degrado, che potrebbero essere riutilizzati e mantenuti nell’interesse collettivo, ma che le istituzioni e la politica hanno scelto di lasciare all’incuria e che con ogni probabilità finiranno col favorire gli interessi di speculatori e palazzinari.
Quindi una iniziativa con cui non si vogliono soltanto festeggiare 18 anni di impegno a fianco delle donne per uscire insieme da quella violenza di genere che ogni due giorni uccide una donna, spesso tra le mura domestiche, ma anche per denunciare che il centro antiviolenza Donna L.I.S.A. – autogestito e senza finanziamenti pubbilci – sta correndo il serio rischio di non poterlo più fare. Questo perché la sua sede rientra tra gli immobili dell’Ater che ora pretende il pagamento di un grosso debito, un debito che l’Associazione non può sostenere e che, di conseguenza, l’Ater considera morosa e abusiva.
Il Centro antiviolenza Donna L.I.S.A. però non vuole limitarsi a denunciare il caso personale e ricorda, nel suo comunicato, che anche altre strutture – che sul territorio capitolino gestiscono sportelli di ascolto e accoglienza, spazi sociali di e per le donne – sono sotto attacco da parte delle istituzioni. Un attacco perpetrato tramite il distacco delle utenze di luce e acqua, come avvenuto di recente per lo sportello antiviolenza gestito in via Ostiense dall’associazione “Una stanza tutta per sè”, e “la minaccia di vendere proprio quegli spazi in cui avviene, quotidianamente, un lavoro di liberazione della donna, liberazione dagli obblighi e dai ruoli che la società le ha imposto limitandone le scelte e l’autodeterminazione”.
Le attiviste del centro Donna L.I.S.A. hanno dunque deciso di festeggiare i 18 anni all’insegna della lotta in difesa del loro spazio e di ogni spazio di donne sotto attacco. Questa mattina in piazza e questa sera con musica, teatro e buon cibo presso la loro sede, per resistere insieme.
Di già!? Sembra ieri che mi chiedevate di disegnarvi la 1a Tessera… con la monna LISA. E ora siete già maggiorenni! Ma restate sempre delle inguaribili bambine cattive e sognatrici. AUGURI! Fabio (: