Sbilanciamoci: il welfare non è una merce, una contro-manovra da 35 miliardi. Ecco l rapporto “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. 89 proposte concrete
Un’analisi a tutto tondo di quello che nella Legge di Stabilità 2016 del Governo, attualmente all’esame della Camera, non funziona (molto) e altrettante proposte alternative di bilancio. È quanto contenuto nella XVII edizione del Rapporto Sbilanciamoci! “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”, presentato oggi a Roma. In sintesi una “contro-manovra” a saldo zero da 35 miliardi di euro, con 7 aree di analisi e intervento – dal fisco al lavoro, dall’istruzione all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la cooperazione internazionale – e 89 proposte concrete, “praticabili e puntuali per garantire giustizia e sostenibilità all’Italia” elaborate dalle 47 organizzazioni aderenti alla “Campagna Sbilanciamoci!”.
“Anche quest’anno – scrivono gli estensori del Rapporto -, la Legge di Stabilità 2016 non cambia verso: è iniqua, di corto respiro e priva di una strategia adeguata a rilanciare l’economia del Paese, una brutta copia della Legge di Stabilità 2015”. E ai circa 31,6 miliardi della manovra del Governo, Sbilanciamoci! contrappone proposte alternative “sul versante delle entrate con l’opzione per una riforma fiscale improntata all’equità e alla progressività e una spending review molto selettiva, finalizzata a ridurre o eliminare la spesa pubblica inutile e nociva, come quella militare”.
Sul versante delle uscite si lancia invece “un intervento pubblico forte in campo economico a sostegno della buona occupazione nei settori più dinamici e innovativi, della riduzione delle diseguaglianze di reddito, economiche e sociali; un riorientamento profondo della spesa pubblica a beneficio del servizio sanitario nazionale, dei servizi pubblici di assistenza sociale, dell’istruzione, della ricerca, della cultura, della tutela dell’ambiente e delle forme e pratiche di altra economia”.
Tra le principali novità di quest’anno contenute nel documento anche la proposta di una “forma strutturale di sostegno al reddito rivolta a una platea di beneficiari di un milione e mezzo di persone”, che si aggiungerebbe così a quelle avanzate dal M5S, da SEL, da parte del PD e dall’Alleanza contro la povertà promossa da ACLI e Caritas Italiana con il suo “Reddito di Inclusione Sociale
Vediamo le proposte su welfare, cooperazione disarmo, ecc…
Su Welfare e Diritti, la Campagna Bilanciamoci! critica i “tagli indiscriminati alla sanità pubblica, misure frammentarie contro povertà e disuguaglianze, scarsa attenzione alle pari opportunità e all’inclusione delle persone in difficoltà, approccio emergenziale alle politiche migratorie e di accoglienza, nessun intervento contro il razzismo e la xenofobia”. Per questo si propongono investimenti per oltre 7,5 miliardi di euro. Tra le principali misure: lo stanziamento di risorse aggiuntive per il Fondo nazionale politiche sociali, per il Fondo nazionale infanzia e adolescenza e per la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (nel complesso, oltre 600 milioni di investimenti); l’abolizione dei tagli pari a 2 miliardi al Fondo Sanitario Nazionale; interventi strutturali per più di 700 milioni per l’inclusione e il diritto a lavoro, alloggio e studio delle persone con disabilità.
Inoltre 1,5 miliardi sono destinati alle pari opportunità con l’introduzione di un congedo di paternità obbligatorio di 15 giorni e di un assegno di maternità universale per cinque mesi, entrambi a carico della fiscalità generale. Per le politiche abitative, oltre 2 miliardi e 200 milioni per il recupero di immobili di proprietà pubblica ai fini della residenza sociale e per l’aumento delle risorse al Fondo per la morosità incolpevole e al Fondo sociale per gli affitti: “risorse che potrebbero essere in parte recuperate (700 milioni) grazie all’adozione di misure di contrasto al canone d’affitto in nero e alla tassazione degli immobili vuoti”, spiega il testo del Rapporto. Infine, Sbilanciamoci! chiede la chiusura dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) e dei Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e la destinazione delle risorse ad essi dedicate (quantificate in 500 milioni) per l’abolizione della tassa sul soggiorno, l’ampliamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), gli interventi di inclusione dei cittadini stranieri, il sistema nazionale di protezione contro le discriminazioni e il razzismo, l’avvio di un piano di smantellamento dei “campi nomadi”.
Nel capitolo “Cooperazione, Pace e Disarmo”, Sbilanciamoci! propone “una riduzione delle spese militari, con un risparmio per la finanza pubblica di più di 4,5 miliardi di euro, sulla base di tre principali misure: la riduzione del livello degli effettivi delle Forze armate a 150 mila unità e la contestuale eliminazione dell’istituto dell’ausiliaria, la diminuzione degli investimenti per i Programmi d’armamento attraverso l’azzeramento dei fondi iscritti al ministero per lo Sviluppo economico e messi a disposizione del ministero della Difesa – che comporterebbe la cancellazione dell’acquisto dei cacciabombardieri F-35 e dei sommergibili U-212 –, il ritiro dalle missioni militari all’estero di chiara valenza aggressiva”.
Con parte dei fondi così risparmiati ed una spesa di circa 500 milioni di euro secondo il calcolo del Rapporto, si potenzierebbe l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si stanzierebbero nuove risorse per il Servizio Civile Universale e per il Servizio civile Europeo, nonché per l’implementazione dei Corpi Civili di Pace, si potrebbe creare un Istituto per la Pace e il Disarmo, come richiesto anche dalla Campagna ‘Un’altra difesa è possibile’, e riconvertire a fini civili l’industria a produzione militare e alcune servitù militari “situate nelle aree più povere del territorio italiano per dar vita a progetti di sviluppo locale”.
La settima ed ultima sezione del XVII Rapporto Sbilanciamoci! È dedicato alle proposte di “Altraeconomia”, con l’intento di sostenere “pratiche di economia sociale e solidale fondate sulla conversione ecologica e sociale dei territori e sulla critica all’attuale modello di sviluppo”. Per fare questo si ipotizzano investimenti per circa 250 milioni di euro, destinati a istituire tre Fondi specifici (rispettivamente, per il commercio equo e solidale, per l’economia solidale, per la riconversione ecologica delle imprese), a implementare due Piani strategici nazionali (per la piccola distribuzione organizzata e la certificazione partecipata della qualità dei prodotti biologici), a sostenere una rete nazionale di mercati e fiere eco&eque, a implementare una ricognizione delle aree dismesse di proprietà pubblica o di quelle abbandonate dai privati per un’eventuale ri-assegnazione a fini sociali. Inoltre, Sbilanciamoci! richiede un investimento pubblico sugli Open Data “capace di imprimere una svolta in direzione della garanzia della trasparenza istituzionale, della promozione dell’innovazione sociale e della partecipazione civica”.
“Il segnale che vorremmo lanciare – concludono i promotori del Rapporto -, prima ancora che tecnico, è politico e culturale. Alla luce della crisi economico-finanziaria che ha segnato gli ultimi anni, ma soprattutto delle grandi trasformazioni che hanno interessato il sistema economico globale, i processi produttivi e la struttura del mercato del lavoro, sembra davvero giunto il momento di ripensare congiuntamente e in modo organico le politiche del e sul lavoro e il sistema di welfare di un paese che è ormai solo in Europa, insieme alla Grecia, a non avere nessuna misura di sostegno al reddito. Se non ora quando?”. (REIS)”. (FSp)
Leggi il testo completo del Rapporto, insieme a tabelle, dati e infografiche interattive.
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