Non c’è niente di meglio che ascoltare, per farsi un’idea della bellezza di questi monologhi e della bravura di Franca Rame, straordinaria nel raccontare storie di donne coraggiose, come lei stessa era
di silestminuit
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Tra le eredità del passato di attivismo politico familiare ci sono una serie di dischi del Collettivo la Comune di Dario Fo e Franca Rame. Alcuni sono piuttosto conosciuti, come “Guerra di popolo in Cile” e “Ci ragiono e canto”: scricchiolano, si lamentano, ma poi suonano e parlano e riportano l’ascoltatore a una stagione straordinaria, quella degli anni ’70, nella quale il teatro civile ha avuto i suoi momenti di gloria e accompagnava le lotte di operai e studenti, riscoprendo insieme un passato di cultura popolare.
Uno di questi dischi, però, rimane piuttosto misterioso: non ne ho trovato traccia su internet, né sul sito dell’archivio di Franca Rame e Dario Fo(peraltro di non facile consultazione) né su Discogs, database dedicato alle pubblicazioni in vinile.
La voce recitante nel disco è quella di Franca Rame, che propone alcuni monologhi che riguardano la nascita del fascismo, la Resistenza e la lotta antifascista, l’eccidio di Portella della Ginestra (con una poesia di Ignazio Buttitta) e l’occupazione della Fiat del 1973. Il titolo del disco è infatti Basta con i fascisti!, lo stesso di uno spettacolo portato in scena da Franca Rame nel 1973 con il Collettivo la Comune dopo che l’attrice aveva subito uno stupro da parte di un gruppo di cinque fascisti, vicenda che racconterà dopo molti anni, nel 1981, nella pièce Lo stupro.
Ma i collegamenti del vinile con lo spettacolo Basta con i fascisti! sembrano finire qui.
Dopo lunghe ricerche sono riuscito a trovare alcuni riferimenti ai testi recitati nel disco da Franca Rame. Il primo indizio l’ho trovato sul sito dell’Agenzia Danesi Tolnay, che cura i diritti delle opere di Dario Fo e Franca Rame, che riporta traccia di un monologo intitolato “Fascismo 1922”, tratto da “Fabulazioni sulla Resistenza”. E di “Fabulazioni sulla Resistenza” fanno parte anche il monologo “La Fiocinina”, “Mamma Togni”, “Monologo di una donna araba”, “Monologo di una ruffiana — la DC Cilena” e “Nada Pasini”, tutti quanti atti unici.
Un’ulteriore ricerca mi ha portato a questo testo che si può trovare inventariato anche su Europeana, il sito che propone archivi in libero accesso dedicati alla cultura europea, che lo ha tratto a sua volta dall’archivio di Dario Fo e Franca Rame.
Si chiama appunto “Fabulazioni sulla Resistenza” e reca l’indicazione “Quattro monologhi di Franca Rame, Dario Fo, Jacopo Fo”, a cura di Franca Rame e ci dà anche un’indicazione temporale: “Questi quattro monologhi sono stati scritti tra il 1970 e il ’71 e rappresentati in date diverse”.
Con ogni probabilità il titolo “Fabulazioni sulla Resistenza” è successivo ai monologhi stessi, raccolti in un secondo tempo in un unico testo da Franca Rame. Ipotesi suffragata da alcuni elementi: sull’LP che possiedo si trovano soltanto tre dei monologhi citati nel testo. Sono sul lato A: “Fascismo 1922”, seguito da “Nada Pasini” e dalla prima parte de “La Fiocinina”, che continua sul lato B, seguita dalla poesia sull’eccidio di Portella della Ginestra di Ignazio Buttitta e dal monologo sull’occupazione della Fiat a Torino nell’aprile 1973. Non c’è invece sul disco “Mamma Togni”, che invece è inserito nel testo di “Fabulazioni sulla resistenza” che si può leggere online, che a sua volta non riporta tra i monologhi citati quello dedicato alla Fiat.
Quest’ultimo — ho poi scoperto in seguito ad ulteriori ricerche — è stato scritto dalla stessa Franca Rame per uno spettacolo di sostegno proprio all’occupazione della Fiat, di cui si può leggere sul sito dell’archivio di Franca Rame il manoscritto originale. Dodici pagine che sono state recitate da Franca Rame durante l’occupazione della fabbrica, ciò che ci permette di datare il misterioso vinile successivamente a questo evento. Un monologo che poi è stato effettivamente inserito nello spettacolo Basta con i fascisti!secondo quanto scrivono Roberto Nepoti e Marina Cappa nel loro libroDario Fo.
Per quanto riguarda invece gli altri monologhi, il testo “Fabulazioni sulla Resistenza” ci propone una datazione: “Nada Pasini” è tratto dallo spettacolo “Vorrei morire anche stasera se dovessi sapere che non è servito a niente”, messo in scena per la prima volta al Capannone di Via Colletta a Milano il 20 ottobre 1970. Anche il testo de “La Fiocinina” è tratto da “Vorrei morire anche stasera se dovessi sapere che non è servito a niente”, ma la data riportata è quella del 14 ottobre 1970, sempre al Capannone di Via Colletta, Milano. Perché questa diversità di date, se lo spettacolo è lo stesso? A leggere la parte dedicata ad esso sul libro di Chiara Valentini “La storia di Dario Fo” si può forse immaginare che — vista la natura di teatro d’attualità della pièce — nuovi monologhi venissero inseriti di volta in volta. Ma c’è però un’ulteriore discrepanza: sempre Chiara Valentini indica la data della prima di “Vorrei morire anche stasera se dovessi sapere che non è servito a niente” il 27 ottobre 1970, successiva quindi alla datazione dei due monologhi.
“Fascismo 1922” è invece fatto risalire effettivamente allo spettacolo Basta con i fascisti!, rappresentato — come detto — a Milano nel novembre 1973.
Infine un’ultima annotazione sulla poesia di Ignazio Buttitta dedicata a Portella della Ginestra: la versione recitata da Franca Rame nel disco è sensibilmente diversa dalla poesia stessa di Buttitta, come si può leggere per esempio qui.
Anche la fotografia della copertina merita un commento: si tratta infatti di un’immagine scattata a Trento nel luglio del 1970, quando gli operai della IGNIS, la fabbrica più politicizzata del Trentino, reagirono alle provocazioni dei fascisti della CISNAL organizzando una gogna pubblica per quelli che vennero considerati i colpevoli di un’aggressione contro due operai.
Per collocare ulteriormente i monologhi presenti nel vinile ecco il prologo a “Fabulazioni sulla Resistenza”, scritto da Franca Rame, che chiarisce la natura e gli intenti di questi atti unici:
“Nada Pasini, La fiocinina, Mamma Togni, Fascismo 1922 sono monologhi che trattano della nostra Resistenza. Nada Pasini è ricavato dalla testimonianza diretta della protagonista, La fiocinina è tratto da un’inchiesta realizzata nel Polesine alla fine della guerra, Mamma Togni è la traduzione teatrale, senza varianti di sorta, del racconto fattoci personalmente da questa leggendaria partigiana dell’Alto Po pavese. L’ultimo pezzo è tratto dalla raccolta di testimonianze realizzate da Cesare Bermani sulla resistenza al fascismo, nel Novarese, intorno agli anni 1922–23.”
Ma non c’è niente di meglio che ascoltare, per farsi un’idea della bellezza di questi monologhi e della bravura di Franca Rame, straordinaria nel raccontare storie di donne coraggiose, come lei stessa era. Colpisce, tra i suoi monologhi, quello dedicato a Nada Pasini, che in carcere subisce anche uno stupro e che Franca Rame racconta con grande sensibilità.
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