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2556 notti di dolore. L’Aquila sette anni dopo il sisma

L’Aquila, la notte del dolore e del ricordo: migliaia di persone alla fiaccolata, per commemorare le 309 vittime del terremoto

da L’Aquila/NewsTown

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foto Giovanni Max Mangione

Per il settimo anno consecutivo, L’Aquila ha commemorato le 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009.

Migliaia di persone – più di 5 mila – hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa divenuta, oramai, “parte integrante della nostra città, della sua memoria, dei suoi valori condivisi”, come sottolineato dal sindaco Massimo Cialente.

Tra i cittadini che hanno acceso la fiaccola e partecipato al corteo promosso dai familiari delle vittime, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti. Accanto a lui, il primo cittadino, la senatriceStefania Pezzopane, il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, il vice Giovanni Lolli, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, l’assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il prefetto Francesco Alecci, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, oltre a ad assessori e consiglieri del Comune dell’Aquila. In città, è arrivato anche Gianni Letta e il commissario di Roma Capitale, Francesco Tronca. “Sto vivendo la fiaccolata, in questo silenzio, con un sentimento di profonda partecipazione: è il modo con cui Roma, e tutti i Romani, rendono onore alla città dell’Aquila e ai suoi cittadini”, ha sussurrato Tronca a NewsTown.

La fiaccolata ha mosso i primi passi poco dopo le 22, da via XX Settembre, a ridosso del Tribunale recentemente ristrutturato. Da lì, il corteo si è mosso verso Piazza Duomo, sfilando davanti a molti dei luoghi simbolo della tragedia, facendo tappa silenziosa e commossa innanzi ai ruderi della Casa dello Studente. Ad aprire il corteo, i familiari delle vittime che hanno annunciato di aver superato le 3mila firme in calce alla lettera che, in giornata, verrà inviata a Guido Bertolaso per chiedergli di rinunciare formalmente alla prescrizione nell’ambito del processo ‘Grandi Rischi bis’ che lo vede imputato per omicidio colposo plurimo e lesioni. 

Ad accompagnare i familiari delle vittime, che indossavano una maglietta gialla con su scritto ‘Verità e giustizia per L’Aquila’il coordinamento nazionale ‘Noi non dimentichiamo’ che raccoglie le principali associazioni italiane che si battono per la ricerca della verità sulle ‘stragi di Stato’, da San Giuliano di Puglia a Viareggio. Subito dietro, lo striscione del comitato 3e32: ‘Bertolaso e Grandi Rischi, le responsabilità non si cancellano’. “Insieme ai parenti delle vittime ci ostiniamo a chiedere Verità e giustizia affinché chi partecipò a quella mortale buffonata della CGR e chi la convocò si prenda le sue responsabilità”, hanno sottolineato gli attivisti del Comitato. “Ci attendiamo – hanno aggiunto – che Bertolaso venga processato nel processo Grandi Rischi Bis e rinunci subito alla prescrizione, come fortemente richiesto dalla popolazione e da lui stesso annunciato”.

E’ stata tutta la città a stringersi attorno ai parenti delle vittime, con estrema commozione eppure con una consapevolezza nuova. Una consapevolezza – ha dichiarato il sindaco Cialente a NewsTown – che “viene dalla certezza di aver vinto la sfida. Oramai, la ricostruzione è partita. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma la partita l’abbiamo vinta: nessuno ci credeva, ce l’abbiamo fatto. E questo è il momento nel qualche chi non c’è più ti manca maggiormente. Credo che la fiaccolata – ha aggiunto il primo cittadino – rimarrà, saranno altri a farla e si svolgerà in senso diverso, ma rimarrà. Dal prossimo anno, però, bisognerà dargli un senso nuovo: significherà dire basta, porre la questione centrale di un grande progetto di manutenzione straordinaria del nostro territorio”.

Un auspicio condiviso “pienamente” dal sottosegretario Claudio De Vincenti: “Il sindaco ha perfettamente ragione”, ha sottolineato a NewsTownDe Vincenti ha rivendicato l’azione del Governo: “Oggi, stiamo qui a ricordare quella notte d’angoscia, a ricordare le vittime, sapendo, però, che stiamo ricostruendo L’Aquila. In questi ultimi due anni, abbiamo avuto un’accellerazione molto forte non solo per quel che attiene alla ricostruzione materiale, ma anche economica. Ci sono tre grandi aziende che stanno attivando investimenti importanti qui, nella piana tra L’Aquila e Scoppito. Non solo. Il 75% di chi aveva dovuto abbandonare la propria abitazione è potuto rientrare e ci stiamo occupando del restante 25%. C’è ancora da fare: c’è il tema della rimessa in piena funzione dei servizi, tra gli altri, ma siamo determinati ad andare avanti: è il modo migliore per ricordare le vittime di quella notte terribile”.

Ricostruzione fisica ed economica, a sette anni dal sisma. Sul punto, ai nostri microfoni si sono concentrati anche il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso e il vice Giovanni Lolli. “Si tratta di accendere le luci sui grandi risultati che la comunità aquilana ha saputo conseguire”, ha detto il governatore. “Qui, si è fatto un grande lavoro, anche nel ‘tiro alla fune’ con Palazzo Chigi e il Parlamento, e sono arrivate tutte le risorse necessarie. Ma continueremo a lavorare”. Sulle infrastrutture, in particolare: “Penso alla cura del ferro, L’Aquila-Pescara, e alla cura della gomma, attraverso la Statale 17. Faremo in modo – ha assicurato D’Alfonso – che sarà più facile arrivare a L’Aquila, e dunque investire a L’Aquila”.

“La preoccupazione che tutti abbiamo è che la città venga ricostruita ma non ci sarà la vita, se non ci sarà il lavoro, se non ci saranno le attività”, ha aggiunto Giovanni Lolli. “Ricostruire una città così bella, senza la vita, sarebbe un peccato enorme. Mentre si continua a portare avanti la ricostruzione fisica, tra mille difficoltà, c’è da concentrarsi di più sulla ripresa delle attività economiche”.

Eppure, a sette anni di distanza, il lutto e il dolore si mescolano sempre di più alla speranza di potercela fare, di poter rivedere la città più bella e viva di prima. “E’ un pegno d’amore che dobbiamo ai tanti giovani caduti come martiri sotto mura che non hanno retto alla forza del sisma”, ha detto a NewsTown la senatrice Pezzopane. “Ricostruire una città più bella e sicura è davvero un regalo che dobbiamo fare a noi stessi e alle anime belle che non sono più con noi. L’Aquila – ha spiegato ancora la senatrice – è stata conosciuta in tutto il mondo come una città insicura, come una città cattiva, perché tra le sue mura sono morte tante persone, tanti ragazzi. Deve diventare, invece, una città che sorride, capace di parlare ai giovani come una città sicura, robusta, tecnologica. Io ci credo: L’Aquila tornerà ad essere una città viva, e la voglio più sicura. I primissimi giorni dopo il terremoto, ai tavoli tecnici convocati da Bertolaso ci dicevano che la città non sarebbe mai più tornata come prima, ‘resterà una città di 20mila, 30mila persone’ spiegavano. Non ci abbiamo mai creduto, abbiamo vinto noi”.

A mezzanotte, il corteo, silenzioso e composto, è arrivato in Piazza Duomo, nel cuore del centro storico, dove sono stati letti i nomi delle 309 vittime del sisma. Dunque, i rintocchi della campana della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, a rompere un silenzio così pieno da dire più di mille parole. Rintocchi che risuoneranno tra poco, alle 3:32.

 

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