Napoli, città blindata e polizia scatenata all’assalto di chi contestava Renzi e chiedeva la fine del commissariamento di Bagnoli. Un agente immortalato mentre lancia sassi sui manifestanti
di Ercole Olmi
Ecco alcune foto che circolano sui social dopo la manifestazione di ieri a Napoli. Che cosa documentano? Un gesto atletico, una mela marcia, un fascista in divisa da poliziotto, uno che si crede senza peccato e scaglia la prima pietra? Che tipo d’uomo è l’agente che lancia sassi verso i manifestanti? Sicuramente un violento alle prese con un gesto illegale. Come tante volte. Verrebbe da dire come sempre perché è questa la cifra della gestione dell’ordine pubblico in questo paese. E’ successo di nuovo a Napoli, ieri. La foto non lascia campo a interpretazioni ma scatena la litania di sempre: agenti malpagati, turni massacranti, pronti a sacrificarsi, figli del popolo di pasoliniana memoria. Giovanardi li sa sciorinare meglio di me questi micidiali luoghi comuni. Oppure li sanno pronunciare i lider di grandi e piccoli sindacati che si fanno concorrenza offrendo standing ovation e supporto legale a chi tra loro resti incastrato in una foto, nel frame di un video, nelle testimonianze di manifestanti e giornalisti. E’ la stessa polizia della Diaz, di Bolzaneto o, per restare a Napoli, della zona rossa del marzo 2001, la prova generale di tutte le mattanze. Centinaia di poliziotti si sarebbero mobilitati per impedire l’arresto dei loro colleghi accusati di abusi e sequestri di persona. Altro che mele marce!
Che tipo d’uomo è un poliziotto violento e sprezzante delle regole più elementari? Il tipo d’uomo più funzionale a ogni governo autoritario che deve trasformare il dissenso sociale in un discorso di ordine pubblico per inchiodare agli schermi un’opinione pubblica credulona e spaventata. E per far passare leggi e provvedimenti che favoriscono la speculazione, l’esproprio di beni comuni, l’immiserimento delle persone. E’ il poliziotto perfetto per governi come quelli di Berlusconi e Renzi, D’Alema, Monti, Prodi. Il neoliberismo è passato sempre così sulla testa della gente bypassando il debat public. Manganelli (anche sassi alla bisogna), tortura e carcere per chi non viene persuaso dalla retorica.
Dopo una giornata di mobilitazione e di lotta la risposta alle dichiarazioni di Renzi al forum del Mattino di Caltagirone sono nelle parole di uno dei portavoce della manifestazione Eddi Sorge: “Renzi sostiene di volere la rimozione della colmata e l’applicazione del piano urbanistico di Vezio De Lucia, due punti della nostra battaglia per la riqualificazione dal basso di Bagnoli, insieme alla spiaggia pubblica e tanti altri. Significa che malgrado tante campagne di stampa di senso contrario, le posizioni dei comitati sul recupero ambientale di Bagnoli e difesa dalla cementificazione restano evidentemente le piu popolari. Ma noi diciamo che in questo caso è solo propaganda elettorale di un premier travolto dagli scandali e dalla corruzione! “.
Renzi= Pinocchio, si leggeva nello striscione di’apertura del corteo di ieri. «Se davvero vuole applicare il piano De Lucia allora interrompa subito il commissariamento visto che per lo stesso De Lucia è stata proprio la mancanza di democrazia e trasparenza il più grande ostacolo alla realizzazione del piano urbanistico. La bonifica, la rimozione della colmata ecc “per legge” erano responsabilità del Governo, dell’Ilva, di Caltagirone e di Fintecna che hanno inquinato. E quella parte di risorse sprecate sono state sprecate quando Bagnolifutura era in mano al suo partito», dice ancora Eddi. La storia della Campania, infatti, dimostra che i commissariamenti sono stati sempre la «piattaforma opaca per gli accordi tra burocrati, speculatori e mafiosi sulla pelle dei cittadini». Ripristino ambientale del territorio e rilancio della democrazia dal basso sono un binomio inscindibile : «chi dice di voler rilanciare l’uno affossando l’altro mente sapendo di mentire!», conclude il portavoce rilanciando la battaglia per la fine del commissariamento, trasparenza e controllo popolare sulla Bonifica contro l’oligopolio Fintecna-Caltagirone!!”.
Molto significativa la scelta del premier di sfuggire ancora una volta all’esercizio del diritto al dissenso blindando la città e spostando anche gli orari per dare la priorità al suo comizio elettorale nel giornale di Caltagirone. Una scelta che conferma le priorità vere di questa visita e fotografa il blocco di interessi speculativi e propagandistici che vogliono tenere Bagnoli e Napoli in ostaggio.