Sono tutti morti i passeggeri del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto al confine con la Russia in zona di guerra. Rimpallo di responsabilità tra Mosca e Kiev.
di Massimo Lauria
Non si è salvato nessuno dei passeggeri che viaggiavano sul Boeing 777 della Malaysia Airlines, partito da Amserdam e diretto a Kuala Lumpur. A bordo c’erano 280 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio. Secondo l’agenzia Interfax, tutte le persone a bordo sono morte. Sulla vicenda si è aperta una nuova fase di scontro tra Mosca e Kiev, che si accusano a vicenda di aver abbattuto l’aereo.
Il velivolo è precipitato in territorio ucraino, al confine con la Russia: in piena zona di guerra. Secondo fonti dell’aviazione russa, riportate sempre da Interfax, il Boeing ha cominciato a perdere quota circa 50 chilometri prima di entrare nello spazio aereo russo, per poi schiantarsi nella regione di Shiaktiorsk, 40 chilometri a est di Donetsk.
Secondo fonti Usa, a bordo dell’aereo di linea ci sarebbero stati anche molti bambini, oltre a 23 americani. Le agenzie riportano anche la testimonianza dei separatisti filorussi, intervenuti sul posto, che avrebbero rinvenuto già decine di cadaveri.
Lo spazio aereo dell’incidente era stato chiuso l’8 luglio scorso dal servizio aeronautico civile ucraino, a est del paese. Potevano transitare soltanto i velivoli oltre i 7900 metri di altitudine. Ma il Boeing viaggiava a 10mila metri d’altezza.
Le scatole nere del velivolo potranno fornire informazioni più precise riguardo all’attacco subito. Il vice primo ministro Andrei Purghin, dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, ha assicurato che, non appena rinvenute, le stesse scatole nere saranno affidate alle autorità russe «per una indagine obiettiva».
Ma sulla vicenda i governi di Mosca e di Kiev si rimpallano le responsabilità. Di fatto i congegni di rilevamento dell’aereo sarebbero più al sicuro in mani neutrali, assicurando forse una verità su quanto accaduto.
Si tratta di una tragica vicenda, emblematica di una situazione divenuta ormai insostenibile. I separatisti filorussi hanno blindato la zona per 4 chilometri intorno al luogo dell’attacco, impedendo alle autorità ucraine di avvicinarsi.