Al cinema La pelle dell’orso, film di Marco Segato, con Marco Paolini, tratto dal romanzo “di montagna” di Marco Righetto
di Enrico Baldin
E’uscito al cinema “La pelle dell’orso”, film di Marco Segato – al suo esordio dopo un intenso lavoro documentaristico – basato sull’omonimo romanzo di Marco Righetto. E’un film lento e riflessivo, come la terra che descrive la storia, dotata di una espressività come poche altre. La vita dura e ruvida allo stesso tempo, l’intensa laboriosità del paesino di montagna, le tradizioni mescolate a credenze e riti pagani del secondo dopo guerra, e l’imperiosità del paesaggio dolomitico, descrivono l’ambientazione della pellicola.
Pietro, uomo rude col vizio del bicchiere è disprezzato dalla sua comunità per il suo funesto passato. E’ vedovo e ha un figlio 14enne con cui ha un rapporto distaccato, viziato da silenzi e freddezze e aggravato dalla mancanza della madre. Una sera all’osteria, tra scetticismo e derisioni, Pietro – animato dai fumi dell’alcol che ne alimenta l’incoscienza – affronta il suo datore di lavoro e tutti gli avventori scommettendo di riuscire ad uccidere l’orso che negli ultimi giorni ha ammazzato alcuni animali allevati dai paesani. L’indomani, armato di fucile, parte tra i boschi per una impresa impossibile. Il figlio Domenico successivamente si incamminerà per mettersi alla ricerca di un padre che fino a quel momento non si era mai fatto trovare.
A scandire la pellicola sono il rapporto intenso con la natura, la condivisione del comune obiettivo, un crescere di gesti e attenzioni intervallate da tante attese e tanti silenzi così consueti tra le venature di una montagna popolata da uomini che hanno l’impermeabilità delle rocce come Pietro (interpretato da un Marco Paolini a suo agio tanto nella loquacità del palco, quanto all’espressività del protagonista). La storia descritta da Segato pare voler dire che nella vita, in qualche modo, può esserci un’altra cartuccia da sparare, ci può essere una possibilità di riscatto. A patto che ci sia qualcuno determinato a cercarla.